Clopin

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< Non dovresti intervenire Alexandros?>

< Per quale motivo Verbena?>

< Clopin si sta scontrando contro il cavaliere del Cancro, non è opportuno >

< E dovremmo fare qualcosa?>


Clopin  stringeva il polso del cavaliere del Cancro con tutta la sua forza. Sorrideva maliziosamente e provocatoriamente fissando negli occhi l'avversario. Il cavaliere di Athena aveva la faccia deformata da una smorfia rabbiosa. I denti digrignati e le vene bluastre che pulsavano nel collo. Atterrò il gitano con un calcio indirizzato alle caviglie e gli si sedette sopra il ventre puntando i pugni contro il bel volto gitano perennemente sorridente. Clopin scansava freneticamente colpi . < Che bravo ragazzo sei! Preoccuparsi così per i compagni è ammirevole>, sogghignò il gitano, < Taci! Ancora una parola e ti uccido!>. Il Cancro era fuori di sè dalla rabbia, continuava a sferrare pugni a raffica verso l'impassibile e cinico avversario. Clopin con una mossa felina riuscì a liberarsi dalla morsa del Cancro, spingendolo con la schiena verso il patibolo.

Tutt'attorno loro era immobile, i curiosi si erano man mano dileguati lasciando unicamente i sottoposti di Clopin, i quali continuavano ad impedire alle ragazze il ben che minimo movimento, e i cavalieri rimanenti. Fu solo grazie all'intervento di Aldebaran che i contendenti furono separati, il cavaliere del Toro si frappose nella scazzottata permettendo così ad Aphrodite di tirare il Cancro per il braccio e sottrarlo dalla rissa.

< Ma sei impazzito?! Cosa ti è preso?!>, il cavaliere dei Pesci guardava l'amico dritto negli occhi, < Non lo so Aphrodite... Quel tipo, quella faccia...>. 

Sul patibolo e dentro le gabbie i cavalieri erano sempre più deboli, guardavano la scena furenti di rabbia, ma impotenti. Lotte, Kolija e Dima approfittando della situazione si diressero verso i cavalieri di bronzo rinchiusi dietro pesanti sbarre nere, ma un sottoposto di Clopin tagliò loro la strada atterrando con un calcio la giovane dalle lunghe trecce bionde. L'aggressore le si avvicinò per infierire, era a pochi passi da lei quando  Mur gli si parò dinanzi.

 < Attaccare per primo una donna è deplorevole, ma insistere sul suo corpo inerme è rivoltante!>

Il calmo cavaliere dell'Ariete braccava l'avversario, permettendo a Dima e Kolija di aprire la pesante gabbia. I fratelli corsero verso la pesante prigione e con un calcio ruppero il lucchetto in ghisa che stringeva delle pesanti catene nere.

All'improvviso una voce si levò.

< Fermo Clopin!>

Soledad riuscì a divincolarsi nel momento esatto in cui Clopin, approfittando di una distrazione di Aldebaran, sfilando un pugnale dalla veste colorata si stava per scagliare contro il collo scoperto del Toro. La ragazza correndo arrivò prossima al gitano. Clopin non degnò a lei il primo sguardo, bensì a Shura, il quale, per un qualche motivo a lui inspiegabile, avvertendo il pericolo che la ragazza stava correndo, si protrasse faticosamente avanti. Dopo aver posato lo sguardo sul Capricorno il gitano lo indirizzò verso gli altri cavalieri d'oro, compiacendosi delle loro  espressioni furenti di sconfitta. Soledad fece ancora qualche passo avvicinandosi al ragazzo, < Clopin basta... Tutto questo non ha senso...>, la voce ferrea della giovane tremò leggermente nel momento in cui i suoi occhi incontrarono quelli verdi di Clopin. 

Il giovane si girò verso di lei avvicinandosi. Camminava incontro la ragazza, spogliandola con gli occhi, godendo della sua momentanea superiorità. 

La raggiunse.

< Dovresti essere più gentile Soledad>. Il finto miele che trapelava dalla sua bocca scatenava la rabbia dei cavalieri impotenti. I quali per educazione erano portati a difendere a spada tratta una donna indifesa. 

La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora