Un oscuro presagio

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Affannati e pensierosi i cavalieri di bronzo risalivano per l'ennesima volta le dodici case, ignari di ciò che vi avrebbero trovato. In quei momenti la differenza tra nemici e amici appariva loro sottile come un capello di bambino. Poteva attenderli la morte o la pace, uno scontro o una solitaria sorpresa.

Temevano per Athena e per le sorti dei dodici cavalieri loro maestri, la cui natura benevola o maligna rimaneva celata.

Ad un tratto Shun si fermò, appoggiò i bruni capelli ad una colonna e volse lo sguardo verso il Grande Tempio.

 -Perchè ti sei fermato?-

Il Cigno si avvicinò al compagno. Un sospiro precedette una risposta tanto emblematica, quanto cruciale.

- Se il destino di Athena è quello di perdere la vita che senso hanno le nostre sofferenze ed i nostri tentativi di salvarla?-

Quelle poche, ma cruciali parole non rimasero sorde nemmeno per il resto del gruppo. Stanchi e assetati si fermarono a riflettere, era pur vero che non potevano sapere cosa stesse accadendo nelle sale del Grande Tempio, ma nulla lasciava immaginare un lieto fine.

Nessuno fu in grado di ribattere al quesito del cavaliere di Andromeda e così continuarono in silenzio la scalata verso la sommità del tempio. Ad ogni scalino il sole si faceva sempre più caldo, sfinendo i poveri cavalieri ormai allo stremo delle forze. 

Superarono indisturbati le case che un tempo erano state per loro campo di battaglia e insegnamento. Ad ogni tempio superato si fermavano a guardare indietro, verso il fondo della scalinata, come a controllare che fosse ancora lì ad aspettarli.

Arrivati alle porte del Grande Tempio trovarono ad attenderli quattro cavalieri, ad un primo sguardo era facile intuire che avessero la stessa età dei cavalieri d'oro. 

Seiya fece per mettersi in guardia, ma notò sguardi gentili incrociare i suoi occhi e quelli dei suoi compagni. Seguì un profondo inchino da parte degli sconosciuti. 

- Vi aspettavamo cavalieri di Athena, i vostri maestri vi attendono già all'interno del Grande Tempio- disse il più alto dei quattro, il suo tono di voce era dolce e accomodante. Rivolgendosi ai suoi interlocutori sfoggiava un sorriso allegro e sereno. I cinque ragazzi abbassarono così la guardia e si soffermarono ad osservare quelle armature tanto scintillanti quanto particolari. Sembrava loro che non appartenessero a nessuna costellazione, eppure brillavano come il firmamento in una notte senza nubi.

- Chi siete?- ribattè il cavaliere di Pegaso, il quale, come d'altro canto i suoi compagni, non si era fatto comprare da un tono di voce ben calibrato. 

- Il mio amico ha ragione, ci invitate in casa nostra, ma per noi siete sconosciuti- intervenne il dragone. - Ahimè avete ragione, ma chi ci comanda ci ha vietato di rivelare le nostre identità. Vi basti sapere che non cerchiamo alcuno scontro- rispose uno dei tre che ancora non avevano parlato. 

Dalle sale interne proveniva un enorme cosmo, a tratti minaccioso.  Si propagava ovunque, avvolgendo e stordendo i cavalieri di bronzo .

- Possiamo almeno sapere chi ci attende con così tanto ardore?-  continuò Shun, il quale non aveva ancora abbandonato l'espressione di poco prima. Suo fratello Ikki era a pochi passi da lui e seguiva la scena con sguardo torvo e sospettoso. Guardava attentamente quelle armature così diverse da tutte quelle che avevano incontrato fino a quel momento, eppure  qualcosa esse le rendeva familiari.

-Sfortunatamente la vostra curiosità non potrà essere appagata. Possiamo solo dirvi che Athena e i dodici cavalieri d'oro non corrono alcun pericolo, come d'altro canto voi-  rispose il ragazzo più vicino all'ingresso, quello col sorriso più velato e dolce. 

Sino a quel momento i cavalieri di bronzo avevano conosciuto tre voci, mancava la quarta, quella più schiva. Furono molte le domande, ma altrettanto poche furono le risposte effettive.

La situazione era statica. I quattro sconosciuti, nonostante i preziosismi, non riuscivano  a conquistare la fiducia di chi gli si poneva davanti. Il tempo scorreva inesorabilmente e il Grande Tempio attendeva.

Una forza misteriosa si era appropriata della mente del quintetto. I ragazzi, da sempre forti della loro fedeltà assoluta ora si trovavano dilaniati tra il sospetto e il senso del dovere. In altri contesti non avrebbero avuto la minima esitazione, si sarebbero gettati a capofitto nel mistero pur di salvare la loro amata Dea. Le parole di Shun pesavano però come un macigno che rotola giù da un dirupo diventando sempre più grande e minaccioso. Ogni secondo che passava faceva aumentare le perplessità. 

Più volte avevano salvato Saori dalla morte, strappandola ad un destino già tracciato nel quale ogni volta ricadeva. Che senso aveva ostinarsi a salvarla? Cosa sarebbe accaduto se non si fossero ulteriormente intromessi nella rete del fato? Quanti sarebbero ancora dovuti morire per evitare l'invitabile? Dopotutto se Saori era semplicemente la reincarnazione di Athena se fosse morta si sarebbe reincarnata. Forse era la reincarnazione sbagliata? E se così fosse che senso avrebbero avuto le morti dei loro compagni e tutte le lacrime versate?

Domande apparse nella mente di Seiya, Hyoga, Sirio, Shun e Ikki per la prima volta, lì davanti al Grande Tempio. Invitati da quattro cordiali sconosciuti a incontrare la loro Dea e il suo ospite misterioso. 

Tutto appariva come un sipario che si apre troppo presto e lascia scoprire i trucchi delle scenografie. Un sipario disincantato che lasciava trapelare la verità: se avessero lasciato morire Athena non avrebbero subito ulteriori sofferenze.

- Se avete cambiato idea e volete scendere per tornare alle vostre occupazioni non fatevi problemi a dirlo. Un invito non è mai ordine e il nostro Signore è già in ottima compagnia-

Fu la voce schiva a destarli da quel flusso di pensieri. Una doccia gelata capace di portare alla ragione e salvare da ogni maleficio.

- Per un istante ho dubitato, come me credo tutti, ma abbiamo un compito e non possiamo sottrarci. Fateci strada e dimostrate la vostra buona fede e cordialità-

Finalmente anche la voce della fenice raggiuse le altre, indirizzando i compagni verso l'ignoto.  Si avviarono tra le colonne del Grande Tempio con l'ombra di un oscuro presagio sul cuore.



La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora