La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}

Un tempo era mito

Scortati attraverso le luci ed ombre create dalle colonne del Grande Tempio, i cinque cavalieri giunsero infine alla sala principale. I quattro sconosciuti, terminato il compito assegnatogli, si dileguarono all'ombra di un uomo talmente tanto possente che sembrava sovrastare l'intero spazio.

-Siamo finalmente al completo!-

Esordì l'uomo sfoggiando un rassicurante sorriso paterno. All'udire di quella voce calda e protettiva la mente dei cavalieri di bronzo tornò limpida come le acque di un lago di alta montagna. Imbarazzati per aver vacillato sulla fedeltà verso Athena si girarono verso la Dea, la quale essendo al corrente di tutto rispose abbozzando un sorriso sereno. Nulla però poteva levare l'ombra di vergogna che aveva segnato l'animo dei giovani cavalieri, il loro sguardo era mortificato e colpevole, si sentivano confusi e svuotati, come se si fossero svegliati da un brutto sogno.

-Seiya, Shun, Ikki, Sirio, Hyoga! Non dovete riservare alla giovane Isabel questi sguardi ombrosi, bensì a me!- Tuonò nuovamente l'uomo avvicinandosi con passo sicuro alla giovane, il quale guardandola dolcemente le strinse le spalle con le grandi mani. - Posso capire il loro stato d'animo, posso capirlo per tutti... Ma la cosa importante è che stiano bene- disse la Dea rivolgendosi a colui che la cingeva.

- Isabel ha ragione, è comprensibile che siate tutti confusi e stanchi. Sono stato costretto a mettere alla prova i cavalieri più valorosi. Voi cavalieri d'oro siete stati a me sottoposti ad una prova di forza fisica e ho scrutato la purezza del vostro cuore personalmente, mentre voi cinque avete superato un caldo infernale, capace di far desistere chiunque a causa della fatica... Inoltre ho manipolato la vostra mente, insinuandovi il dubbio e la sfiducia. Solo coloro dotati di un cuore puro e fedele sono in grado di superare la prova- , mentre parlava scrutava uno per uno gli sguardi dei cavalieri da lui indagati, l'ultima prova prima di rivelare se stesso e le sue intenzioni.

Athena rimaneva impassibile sotto le mani dell'uomo, lo sguardo verso di lui in segno di lealtà e sottomissione.

Superata anche la terza ed ultima prova l'uomo decise di calare la maschera e svelarsi in tutta la sua potenza.

- Vogliate scusarmi, ma credo sia diritto e dovere di un padre proteggere sua figlia e conoscere le virtù di chi le sta attorno!-

A quelle parole i cavalieri trasalirono, come poteva essere il padre di Isabel se egli era morto?

- Isabel! Ciò che dice quell'uomo corrisponde al vero?- Riuscì a rompere il silenzio Seiya, ponendo la domanda che tutti i presenti temevano di fare. -Ebbene si...Quest'uomo è mio padre, non a livello di sangue, bensì ad un livello più profondo. E' padre del mio cosmo...- confessò la Dea rabbuiandosi.

- E' quindi come temevo...Voi siete Zeus!-

Il cavaliere della vergine aveva posto a tempo il suo sguardo sulle vesti dell'uomo, osservandone in disparte, ma attentamente, la candida tunica sorretta da una cinta d'oro, i bracciali anch'essi d'oro che portava alle braccia. Tutto in lui esprimeva nobiltà, potenza e suscitava timore.

- Esattamente! Non mi hai deluso cavaliere! Ma come poteva deludermi colui che è più vicino agli Dei! Bravo ragazzo!- Seguì una grassa risata e il Dio avvicinandosi continuò, - Mi chiamo Zeus e come ben saprete sono il padre degli Dei. Il solo e unico dall'alba dei tempi e lei è la reincarnazione di Athena, la mia figlia prediletta. Quindi si, possiamo dire che sono suo padre a livello di cosmo.- Il potere che trasudava da ogni centimetro del suo corpo era talmente tanto potente che era impossibile non credere alle sue parole, tanto che i cavalieri dovettero indietreggiare al suo avvicinarsi.

- Ci avete detto chi siete, ma non cosa volete! Rispondete!- - Ed ecco nuovamente la furia e l'impeto del leone! Saggia domanda, ma si discute meglio a stomaco pieno, nella stanza del potere di Athena vi aspetta un ricco banchetto e se vorrete farmi l'onore di seguirmi vi sarà tutto più chiaro.-