I cinque cavalieri di bronzo, assorti nei loro pensieri, proseguivano il loro cammino nella penombra del sentiero alberato. Di tanto in tanto si scambiavano pareri su quel luogo che pareva al di fuori del tempo. La leggera pendenza verso la sommità della collina li faceva ben sperare. Nel caso avessero trovato per primi il Tempio di Dioniso si sarebbero preoccupati di trovare un modo per avvisare i cavalieri d'oro.
Seiya camminava qualche passo avanti il gruppo, tirando di tanto in tanto un calcetto ad un sassolino incrociato lungo il sentiero. -Non sembra anche a voi che questo luogo abbia un qualcosa di strano?- disse il cavaliere di Pegaso fermandosi ai piedi di una grande quercia. Il naso puntato verso il cielo, cercando di oltrepassare con lo sguardo il fitto tetto di foglie che ricopriva il bosco. - Avverto pure io la stessa sensazione, è come se non esistesse il tempo- , rispose Ikki, il quale come sua consuetudine era rimasto indietro rispetto al gruppo.
L'intero gruppo si fermò ad osservare meglio il paesaggio che li circondava riconoscendo che, se non fossero stati a conoscenza di essere nei primi giorni di luglio, non sarebbero stati in grado di definire se si trovassero in primavera o estate. Non avrebbero nemmeno saputo dire in quale momento del giorno si trovassero. Si sentivano in una bolla fatata, al di la del tempo e dello spazio.
- Lasciami in pace vecchia strega!-
Il momento di riflessione durò poco. Dal verde del bosco al di là del sentiero sbucò correndo un bambino. Era palese che stesse scappando a gambe levate da qualcuno. Trovatosi davanti i giovani sconosciuti tirò un respiro di sollievo, corse verso Shun nascondendosi dietro le sue gambe. - E tu chi sei piccolino?- chiese il cavaliere di Andromeda al bambino terrorizzato. Sfortunatamente non fu in grado di ascoltare la risposta, dalla stessa direzione dalla quale era arrivato il piccolo sconosciuto apparve una ragazza. Due lunghe trecce bionde a lisca di pesce le cadevano sulle spalle, la pelle candida era coperta da due spalline di cotone bianco appartenenti ad una canottiera racchiusa in un corsetto color testa di moro intarsiato, al di sotto del quale si trovava una gonna anch'essa di cotone, la quale copriva la gamba destra scoprendo quella sinistra. La bellezza austera faceva apparire la giovane come una principessa celtica. I cavalieri erano sotto scacco di due occhi glaciali e impenetrabili.
- Ehi tu! Dammi il bambino!- , l'imperativo di quelle parole riportò i giovani alla realtà. Shun volse lo sguardo verso il basso incrociando gli occhi lucidi del piccolo fuggitivo, - E' visibilmente terrorizzato da te! Ora è sotto la mia protezione!- , esclamò il giovane. - Hai sentito il mio amico? Non siamo stati educati ad usare violenza contro una donna indifesa, sarebbe meglio che lasciassi in pace quella povera creatura se non vuoi pagarne le conseguenze!-, disse Seiya spavaldo rivolgendosi alla giovane, -Donna indifesa? E con chi ho il piacere di parlare grandi uomini?- rispose lei ironica, - Bhe se proprio ci tieni io sono Seiya, cavaliere di Pegasus, di Athe...-. Il giovane non riuscì a terminare la sua presentazione, un forte calcio in pancia gli bloccò la respirazione scaraventandolo nel tronco di un albero. La giovane si ricompose ripetendo con lo stesso tono imperativo , - Ho detto di darmi il bambino-, gli occhi fissi sul cavaliere di Andromeda e il corpo pronto per difendersi.
Fu un secondo, Sirio si adoperò per prendere il bambino e Ikki si pose davanti al fratello, era a tutti chiaro che quella sconosciuta non fosse una semplice ancella, si trattava di un avversario bene addestrato del quale non conoscevano le potenzialità. Hyoga si parò davanti a lei e con voce sprezzante le consigliò di non mettersi contro ai cavalieri di Athena, ma la risposta di lei lo fece trasalire.
- Voi vi fate forti di questo nome, Athena, un nome importante certo, ma è un nome che io disprezzo e disprezzo pure voi. Consegnatemi il bambino sporchi lacchè e avrete salva la vita!-
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La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}
FanficTemute dagli Dei e per questo dimenticate, ma ora che la loro potenza è tornata quella di un tempo non è più sufficiente l'oblio.