Un gesto di galanteria

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I cavalieri non si accorsero  nemmeno della luce che li avvolse, senza rendersene conto si erano ritrovati nelle decantate Terre di Dioniso. Zeus li aveva mandati su di una spiaggia di sabbia bianca in una piccola baia nascosta da rocce grigie che scendevano a strapiombo in un mare celeste, sopra di esse crescevano forti e nodosi i pini marittimi. Lasciando proseguire lo sguardo si poteva notare che la spiaggia continuava oltre un varco nella roccia e alcuni scogli. La brezza marina accarezzava i corpi forti e snelli, portando con se le goccioline infrante sugli scogli e il profumo degli alberi. I ragazzi si guardavano intorno rapiti da quel posto meraviglioso, nei loro occhi brillava la meraviglia. Shaka mise delicatamente una ciocca di capelli mossa dal vento dietro l'orecchio e si girò verso il mare, in quel momento una nuvola scoprì il sole, un suo raggio illuminò la lunga chioma dorata facendola risplendere. Guardò sino alla fine del golfo cercando di capire fin dove si estendevano le Terre di Dioniso, ma il suo sguardo non riuscì a superare degli scogli che emergevano dal mare poco distanti da lui. Una ragazza dai lunghi capelli albini era apparsa sulla spiaggia, camminava a piedi nudi sulla sabbia dirigendosi verso il mare. Il cavaliere della vergine la seguì con lo sguardo, osservando il bianco vestito spinto dal vento disegnarle il corpo longilineo. Quando i piedi della ragazza furono bagnati dalla spuma del mare il giovane la vide scostarsi i capelli dal viso mentre si abbassava per immergere le bianche mani nell'acqua trasparente. Il cuore del cavaliere ebbe un sussulto nell'osservare quella scena di pochi istanti, mai in vita sua aveva provato sensazioni così terrene.

<Hei! Là c'è una ragazza! Se la seguiamo con molta probabilità ci porterà al villaggio di Dioniso!>, < Con tutto il rispetto cavaliere di pegaso... Non credo che seguire di nascosto una fanciulla sia il modo migliore per farsi conoscere...> , <Però il bronzino ha ragione Aphrodite! Nessuno di noi sa dove diavolo siamo e come raggiungere il  centro abitato, raggiungiamo quella ragazza e chiediamole di indicarci la strada...E tanto che ci siamo...>, < No Cancer! Non le chiederai di presentarti o presentarci delle amiche, furfante di un cavaliere!>

Lo scambio di battute tra i suoi compagni destò Shaka riportandolo alla realtà. Si considerava stranamente infastidito nei confronti dei tre cavalieri, ma quella sensazione non faceva parte del suo essere e la seppellì nel suo inconscio. < Il tuo sguardo ha ragione Shaka, anche io ho notato quella creatura meravigliosa. Sai, non vi è nulla di male nel concedersi uno sguardo terreno ogni tanto>, Mur stringeva amichevolmente la spalla del  cavaliere, aveva sul volto un appena accennato sorriso malizioso, < Gli altri stanno discutendo su chi mandare a parlarci, prima che mandino Cancer sarebbe meglio che andassi tu>. L'ariete strizzò l'occhio e tornò a discutere col resto del gruppo. A quel punto la vergine si rivolse nuovamente ai suoi compagni, i quali quasi a turno guardavano imbarazzati verso la ragazza. Chiunque tra di loro avrebbe preferito battersi contro un dio piuttosto che chiedere ad una ragazza così bella di scortarli sino al villaggio. 

Ancora una volta fu il destino a risolvere la situazione.

< Antea sbrigati o faremo tardi! Non ho voglia di essere ripresa dal Patriarca per colpa tua!>

Una squillante voce femminile attirò l'attenzione della giovane. Antea rivolse lo sguardo verso il bosco di pini. Prima di abbandonare il mare fece una smorfietta contrariata per poi scomparire dietro la roccia. 

< Soddisfatti?! Ora siamo punto a capo, non sappiamo dove siamo e nemmeno dove andare!> Il cavaliere del cancro si sedette sulla spiaggia incrociando le gambe visibilmente contrariato. < Se ci tenevi così tanto a parlarle per sapere la via potevi andare, qui nessuno ti avrebbe trattenuto>, gli rispose serio Aioria, < Ma dove vuoi che vada! Figuriamoci se Cancer avrebbe avuto il coraggio di avvicinarsi a quella ragazza!>, < Ridi, ridi Milo! Non sono andato da lei perchè col mio fascino l'avrei fatta innamorare, tutte le donzelle mi cascano ai piedi, non lo sapevi?!>. Il cavaliere dei pesci si avvicinò all'amico accovacciandoglisi davanti e sfoggiando un sorriso beffardo disse, < Pure Helena?>. Il volto del cancro diventò paonazzo facendo ridere di gusto i cavalieri d'oro, pure sul volto di Shaka apparve un timido sorriso. 

La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora