Il cavaliere del Cancro correva a perdifiato nel bosco stringendo a sé il corpo svenuto di Lena. Dalla tempia della ragazza fuoriusciva un sottile rivolo di sangue rosso provocato dall'impatto col suolo a seguito della rovinosa caduta. Urgeva portarla sotto le cure di Pia prima che fosse troppo tardi. Il sentiero che attraversava il bosco sembrava al cavaliere del cancro la strada più veloce per arrivare all'infermeria, ma tutt'intorno i rumori inconfondibili degli scontri gli ricordavano costantemente che, nonostante il braccio ferito, vi era una battaglia alla quale voleva prendere parte e alla quale non poteva partecipare. A causa di un'incombenza dal caschetto color cioccolato che gli era caduta tra capo e collo. Era un cavaliere e sentiva che il suo compito era quello di indossare la sua armatura, non certo correre a petto nudo in mezzo alla foresta portando in braccio una moribonda. Il suo istinto voleva recidere le vite che gli avevano rovinato la giornata, non salvarne una. Non vedeva l'ora di arrivare da Pia, affidarle Lena e tornare sul campo di battaglia per dare libero sfogo alla sua rabbia che ribolliva secondo dopo secondo sempre più.
Era quasi arrivato, tra pochi istanti si sarebbe finalmente liberato dell'indesiderato fardello, ma le sue peripezie non erano terminate. Davanti al Cancro, seminascosti dalle fronde, dei ribelli di Zeus combattevano contro Charlotte, Dimitri e Nikolaij. Lo scontro era violento e senza esclusione di colpi. La fazione avversaria sembrava avere la meglio sul trio, la decisione di prendere di mira l'elemento femminile, costringendo i gemelli ad intervenire in sua difesa, si stava rivelando vincente. Ma dove prevaleva la superiorità numerica interveniva la forza e la maestria del cosmo.
Dopo essere stata sbattuta al suolo da un violento placcaggio nemico, Charlotte si rialzò velocemente e facendo un salto all'indietro si levò dal campo d'azione del nemico, attaccato nel frattempo da Dimitri e Nikolaij accorsi prontamente in suo soccorso.
L'impulso del Cancro ad intervenire era irrefrenabile, ma il rantolio dolorante di Lena fece desistere il ragazzo. Giusto in tempo per permettergli di osservare l'attacco sferrato dalla bionda Charlotte. Un fascio tagliente di luce ghiacciata si sprigionò dalle mani affusolate della ragazza in armatura.
Se il cavaliere del cancro non avesse saputo che il solo allievo in vita del Maestro dei Ghiacci era Hyoga avrebbe avuto la certezza di trovarsi vicino all'ennesimo cavaliere di Athena delle energie fredde. Il giovane si girò in cerca di un luogo sicuro dove adagiare la fanciulla incosciente. Troppo forte era la tentazione di battersi e chiamare a sé la sua armatura.< Fermati Cavaliere del Cancro!>
Avvolto in una luce dorata, calmo ed impassibile, apparve Shaka. La mano protesa verso il compagno d'armi ad evidenziare il divieto pronunciato pochi secondi addietro.
< Cosa vuoi Shaka!?>. Chiese quasi ruggendo il cavaliere. < Voglio fermarti prima che tu ti renda colpevole della morte di quella ragazza>, rispose seria la Vergine. Il Cancro seguì con lo sguardo la mano del compagno rivolta verso il capo di Lena, accorgendosi con stupore del rivolo di sangue che le scendeva dalla tempia.
< Ma com'è possibile?!>. Urlò violentemente il Cancro. < Deve aver sbattuto la testa durante la caduta. Incredibilmente. Nonostante la tua prestanza fisica che così tanto tieni ad esporre come fosse un pezzo di carne al mercato...> disse Shaka, senza preoccuparsi di celare l'acida ironia mentre guardava il petto nudo e i pantaloni di cotone del Cavaliere.
< La vita la sta abbandonando, riesco a percepirlo. Il suo cosmo si sta esaurendo...>. Shaka parlava calmo ed impassibile, eppure, nonostante la tranquillità apparente si poteva avvertire la sua preoccupazione per la sorte della ragazza.
Il Cancro guardò riluttante la ragazza che, nel frattempo, aveva ripreso tra le braccia. Non era di certo una donna imponente, al contrario. Più guardava quello scricciolo dal caschetto bruno e più si chiedeva come avesse fatto a sopravvivere in quel mondo ostile popolato da violenti cavalieri. Un mondo che lui conosceva fin troppo bene.
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La storia mai raccontata {I cavalieri dello zodiaco}
FanfictionTemute dagli Dei e per questo dimenticate, ma ora che la loro potenza è tornata quella di un tempo non è più sufficiente l'oblio.