12.💚

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E un altra settimana sta quasi terminando, purtroppo. Ne sono passate già due da quando sono qui, eppure sembra ieri che entravo nel nostro appartamento insieme a mia zia e Carmine.
Questa sera il gruppo si è un po diviso... Finalmente Tancredi ha avuto il coraggio di invitare Sara a cena fuori, lei è stra contenta e mi ha raccontato che andranno in un locale sul lungomare sempre qui a Numana; Lele purtroppo ha preso la febbre a 38.2, Gianmarco ha deciso di voler restare a casa per fargli compagnia e per poterlo aiutare. E da quello che ho capito resterò sola anche io, perché Carmine uscirà anche lui con quella ragazza e Diego ha una cena insieme ai genitori e agli zii.

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Sono le 22, dopo cena mi sono dedicata un po alle pulizie, ho lavato i piatti, la cucina, e ho spolverato anche la camera. Sono fiera di meee!
Stasera mi sarebbe piaciuto uscire ma da sola non mi va, infatti mi sono menata sul letto peggio di una balena spiaggiata e ho iniziato a cazzeggiare su insta.
Sento bussare al vetro della camera, però fuori è buio e ho anche la tenda chiusa, ho quasi paura ad andare a vedere.

"SI MA NON POTETE BUSSARE AL PORTONE?"
È quello che mi sto chiedendo anch'io in questo momento

Bussano di nuovo, allora decido di alzarmi per vedere chi è. Apro la tenda e di mia sorpresa trovo Diego.
Ma non doveva essere a cena con i suoi?
Ma poi perché ha bussato al vetro della stanza e non direttamente alla porta d'ingresso?

Io:"Madonna Dié come te fa a passà pe la testa de bussà al vetro de la camera..?"-dico mentre ti riprendo.

D:"Scusa l'ho fatto senza pensarci."-lo faccio entrare nella stanza.

Io:"Ma non eri a cena dai tuoi genitori?"-gli chiedo, però sono troppo contenta che sia qui!

D:"Si, però gli ho detto che avevo da fare una cosa importante. Anche se credo che papà e mamma abbiano capito che sono venuto qua da te, ma non hanno detto nulla."-spiega, poi quasi imbarazzato fa per grattarsi la testa.

Mi salva sempre!

Io:"Che furbetto che sei!"-rido divertita e gli do una piccola pacca sul braccio.

D:"Tanto. Comunque ti va di fare una passeggiata al porto? Nulla di che soltanto un giro veloce, poi più tardi andiamo da Lello a vedere come sta."-propone lui.

Io:"Per me va bene sia una cosa che l'alta, ma al porto come ci arriviamo?"

D:"Con la macchina di papà, ricorda che ho la patente."-dice orgoglioso.

Gli faccio un "ok" con la mano, prendo subito la borsa con le chiavi di casa e il telefono, metto le scarpe e andiamo a casa di Diego a prendere la macchina.
Subito dopo avermi aperto la portiera, sale al posto del guidatore ma io resto quasi immobile fuori:

D:"Devo pregarti per farti salire?"-mi guarda da dentro la macchina.

Io:"Perdonami, mi ero un attimo bloccata."-mi scuso e poi salgo, infine metto la cintura.

D:"Tranquilla, puoi fidarti di me, già lo sai."-mi fa un sorriso e io ricambio.

Partiamo, e dopo 6/7 minuti siamo già al porto. Parcheggiamo la macchina e ci incamminiamo per il porto, mi sta tenendo sottobraccio. Perfetto Dié così non mi perdi, anche se oggi mi trovi sicuro non essendoci nessuno.
Intanto che passeggiamo, commentiamo ogni barca che ci sbuca davanti agli occhi. Dopo un po andiamo sugli scogli e ci sediamo, e continuiamo la nostra conversazione ma stavolta parlando dei nostri posti preferiti qui a Numana; io gli parlo dei miei, lui mi parla dei suoi. Tra questi mi ha raccontato di un posto proprio qui al porto: dice che ci va ogni volta che si sente triste o ha avuto una giornata no, per poter riflettere da solo isolandosi da tutto e da tutti. L'unica cosa che ha di diverso da qui, è che lì non va nessuno, o meglio *quasi nessuno.

Stiamo tornando dal porto e a momenti ci fermeremo da Lele per vedere in che condizioni sta.
Saliamo le scale esterne alla casa, bussiamo alla porta e ci apre Gianmarco. Ci saluta con un abbraccio.

G:"Che ce fate qua alle 11?"

D:"Nulla de che, volevamo sapé come stava Lello."

G:"Alla grande, entrate e guardate là.." -ci indica il divano.

Ed è vero: Lele sta giocando alla play e sembra che non abbia più la febbre. Dopo che ci ha notati, mette in pausa il gioco e viene a salutarci.

Io:"Lellooo passata la febbre? Come stai?" -gli chiedo mentre ci abbracciamo.

D:"Bro non ce fa più sti scherzi."-lo rimprovera.

L:"È capitato. Comunque sto bene, ora è solo leggera debolezza, il resto sto benissimo."-ci rassicura lui.

Io:"Sicuro sicuro?"

L:"Certamente, perché?"

D:"Conoscendoti, chiediamo pe sicurezza."-si guardano e iniziano a ridere.

L:"Stronzo."-continua a ridere.-"Ve va pure a voi na partitella?"

G:"Abbiamo solo tre joystick però..."

Io:"Lo dividi con me vero?" -mi giro verso Diego e gli faccio gli occhi dolci, e lui inizia a ridere.

D:"Si ma sai giocare?"-si siede vicino a me sul divano.

Io:"No..mi insegni tu vero?" -gli faccio di nuovo gli occhi dolci.

D:"Oh ma sei tremenda!"-dice scuotendo la testa, ma sotto sotto sorride.-"Dai vediamo se diventi più brava del maestro."-mi sfida lui.

Gian e Lele iniziano a ridere per la scena.

G:"Daje che iniziamooo!"-urla quasi.

Abbiamo scelto di giocare ad un gioco delle macchine di cui non so il nome, lo scopo è lo stesso di Mario Kart ma ovviamente non è Mario Kart, lol. Sono solo macchine atomiche tipo Ferrari ecc, e i percorsi sono molto ma molto più complicati.
Siamo alla terza partita e devo dire che per aver appena imparato non è affatto male come inizio. Sono fiera di me.🤣

Quello sguardo che hai solo tu.💚||Diego Lazzari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora