~Part 12~

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Domenica, 4:00 PM

Becky's pov

Guardo fuori dalla finestra del mio appartamento la pioggia che insistentemente picchia sui vetri e lucida le strade piene di gente nonostante il maltempo, con il mio the in mano.

Sento Finn borbottare da dietro qualcosa che non capisco
-come?- chiedo spostando lo sguardo su di lui
-vuoi uscire?- ripete indicando la finestra
-ma piove, e fuori non fa caldo- rispondo confusa
-e quindi? ci troviamo un posticino asciutto dove stare- ribatte fermandosi a pensare
-e va bene, fammi preparare, ci metto un secondo- acconsento iniziando a scendere dalla panca sotto la finestra
-d'accordo, vado anche io- dice avvicinandosi per darmi un bacio a stampo, sorrido e lo guardo allontanarsi.

Apro l'armadio e scelgo una felpa blu slavata larga con il nome di un college, ci metto sotto una camicetta bianca lasciando il colletto fuori dalla felpa, e infine ci abbino una gonnellina bianca da golf a pieghe e le all star bianche alte.

Vado in bagno dopo essermi specchiata ed essermi lamentata per le mie cosce.

Non mi piaccio.

Vado frettolosamente in bagno innervosita, sbattendo la porta. Accendo la luce sopra lo specchio e mi guardo dandomi uno schiaffetto sulla guancia mentre mi rimprovero di non essere come vorrei.

Mi esce una lacrima seguita da altre per il nervoso, mi tolgo violentemente l'elastico per capelli strappandone alcuni e facendomi anche male.

Corro singhiozzando da Finn. Apro la porta e, asciugandomi una lacrima, mi fiondo tra le sue braccia facendolo indietreggiare.

Mi stringe forte
-hey ma cos'è successo?- chiede appoggiando il naso e la bocca sulla mia testa. Inizio a piangere più istericamente -no no, Becky guardami- mi incita staccandosi dall'abbraccio
-faccio schifo Finn- singhiozzo non scandendo bene le parole
-cosa?- sbraita prendendomi le spalle
-faccio schifo- esclamo alzando le braccia ricominciando a piangere
-ma che cosa dici?- sgrana gli occhi sedendosi sul letto e adagiandomi sulle sue gambe. Mi aggrappo a lui impregnando la sua felpa di lacrime.
-Finn sono orribile, le mie cosce sono enormi- dico stringendole e stringendo i denti
-devi smetterla di dire cagate- mi rimprovera serio -tu guardi solo i lati negativi di te stessa, cioè, secondo te sono negativi. Tu sei la ragazza più bella che io abbia mai visto, ti lamenti del tuo corpo ma non elogi mai i tuoi occhi blu, le tue lentiggini, il tuo nasino perfetto o il tuo viso da bambola- mi descrive asciugandomi le lacrime. Come una bambina incrocio le mani e faccio il labbruccio -tu non vuoi mai vedere la parte positiva di te, ti trovi mille difetti ma non sottolinei mai i tuoi pregi. Ti sottovaluti troppo, sei perfetta, lo sai bene. Tutte quelle piccole cose, che per te sono imperfezioni, sono quelle che amo di più di te, e se non te lo dico mai è perché non ho voglia di sentirti commentare con queste cose inutili che dici sempre. Devi imparare ad amarti come ti amo io e tutti quanti gli altri, Becky, tu non sai quante altre ragazze pagherebbero per essere come te- si ferma a guardarmi, e io lo ascolto incantata, come sa farmi sentire bene lui, non mi fa sentire nessuno -tu sei bellissima come sei, mettitelo in testa- continua sorridendo. Mi da un bacio affettuoso e colmo di certezze, quelle che mi servivano.

-ora vai a finire di prepararti, che ci metti due ore- dice scherzosamente facendomi ridere. Mi alzo dalle sue gambe e vado verso la porta, mi giro di scatto per ringraziarlo -grazie- sorrido, mi sorride a sua volta chiudendo gli occhi dolcemente.

Esco dalla porta e mi dirigo verso la mia camera.
-SEI BELLISSIMA- sento urlarmi dall'altra stanza. Non posso fare a meno di sorridere mentre continuo a camminare.

Entro in camera mia appoggiandomi sulla porta chiusa dietro di me pensando a quanto sia fortunata ad avere Finn nella vita, non lo sarò mai per scontato.

Vado in bagno velocemente per mettermi a posto i capelli che lascio come sono perché, stranamente, sono mossi naturalmente, data l'umidità.

Domenica, 4:47

Usciamo di casa e prendo per mano il mio...in effetti, cosa siamo?
-Finn cosa siamo noi ora?- chiedo alzando lo sguardo data la grande differenza di altezza
-in che sens...ah, beh, non so, tu che dici?- ammicca rispondendo con un altra domanda. Gli do uno strattone leggero capendo cosa intendesse mentre lo guardo ridendo, appoggiandomi a lui e abbracciandolo, venendo avvolta dal suo braccio sinistro.

Passeggiamo per New York con disinvoltura, emozionandoci per le nuove vans in vetrina da Urban Outfitters e, saltellando, entriamo da Starbucks per prenderci un cappuccino.

Passiamo la giornata a parlare senza essere riconosciuti neanche una volta, il che sembra quasi impossibile, da ragazzini innamorati che siamo, forse non rendendoci conto di quanto siamo fortunati ad aver trovato la persona su cui contare sempre, senza dubbio, e che ci fa stare bene davvero. Sono grata per Finn e lo sarò per sempre, spero che anche lui sia grato per me. Cerco sempre di dimostrargli l'amore che si merita e che davvero provo per lui. Non lo ringrazierò mai abbastanza per quello che inconsciamente fa per me tutti i giorni.

☁️☁️☁️

ciao a tuttiiii, ho un problema con le chiusure, non so mai come finire il capitolo quindi basically scrivo sempre le stesse cose hahaha se avete consigli scrivetemeli ofc
-Rebe💌

at least i have the memories||finn wolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora