~Part 28~

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Finn's pov

Apro bruscamente la porta della caserma davanti a me per poi lasciarla chiudere alle mie spalle, incurante del fatto che sbatta, seguito dai signori Brown che preoccupati si guardano intorno cercando con lo sguardo i loro figli.

Con passo svelgo percorro il lungo e freddo corridoio quando vengo interrotto da una guardia che mi prende il braccio non direi delicatamente.

-ragazzo, fai piano, è molto debole- si raccomanda allentando la presa.

Annuisco per poi riprendere a camminare senza assicurarmi che i miei accompagnatori dietro di me mi stiano seguendo.

Un altro uomo davanti ad una grande porta rossa mi guarda inclinando la testa per farmi segno di stare attento.

L'uomo apre la porta ed eccoli lì, eccola lì, quel bellissimo viso illuminanti da quei due occhioni blu e da quel sorriso ancora acceso nonostante tutto che la illumina.

Ecco una delle cose che amo di lei: il suo essere sorridente sempre, il fatto che sia sempre grata, anche per le minime cose e i piccoli momenti insignificanti, per quei piccoli dettagli che non noteresti mai, ma che lei riesce a far sembrare così importanti e grandi.

Le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi spalancati e increduli. Lei non si è ancora accorta.

-Becky- sussurro come per cercare di realizzare -Becky!- esclamo una seconda volta facendole girare lo sguardo su di me
-Finn- dice con la voce bassa guardandomi stupita.

Corro verso di lei per poi lasciarmi cadere vicino al suo debole corpo che avvolgo tra le mie braccia cercando di non stringerla troppo.

Le mie lacrime sono ormai accompagnate dalle sue; le accarezzo i capelli lasciandole dei baci sulla testa mentre lei affonda il viso nella mia maglietta.

-non farlo mai più- le sussurro chiudendo gli occhi
-mi sei mancato- replica alzando gli occhi rossi per guardarmi
-anche tu...anche tu- ripeto -ma ora sono qui e non ti lascerò più, te lo prometto- la rassicuro annusandole i capelli.

-amori miei!- esclamano i genitori dei ragazzi abbracciandoli affettuosamente.

Giuro di aver visto il signor Brown piangere. Mai successo.

-ciao amico, è bello riaverti tra di noi, mi dispiace per aver dubitato di te- tendo la mano a John sorridendogli
-non c'è problema Finn, grazie di tutto- mi abbraccia inaspettatamente ignorando la mia mano.

Ricambio l'abbraccio dandogli delle leggere pacche sulla schiena.

-tratta bene la mia sorellina- mi punta il dito contro serio, per poi scoppiare a ridere e scostarsi i capelli dal viso
-lo farò signore- mi metto in posizione soldato muovendo la mano sulla fronte ironizzando.

Restiamo in caserma un altro paio d'ore per finire interrogatori vari e documenti da compilare per non so che cosa.

Prendo Becky a mo di sposa e l'aiuto a salire in macchina, mi siedo vicino a lei lasciando il posto da guidatore al signor Brown, il posto di fianco a John e il posto rimasto dietro alla mamma dei ragazzi.

Becky poggia la testa sulla mia spalla mentre mi tiene la mano, una stretta che grida 'stammi vicino ti prego, ne ho bisogno'.

Dopo poco tempo si addormenta su di me nell'esatta posizioni in cui era pochi istanti prima.

Con l'altra mano, le accarezzo i morbidi capelli castani che alla luce del sole mostrano dei riflessi più chiari.

Il suo incarnato è illuminato dai raggi aranciati del tramonto delle 5:30 di un caldo giorno di settembre.

at least i have the memories||finn wolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora