Capitolo 40: Risposte

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Si è bloccato al suo posto, con le mani ancora attaccate alle sue mentre quella voce familiare sussurrava il suo nome. Non riusciva a crederci. Era davvero lei?

San non riusciva ad alzarsi a guardarla, pur sapendo che ora lei lo stava fissando, in attesa di una qualche risposta da parte del ragazzo che l'aveva preceduta.

L'aveva delusa. E in questo momento non riusciva ad affrontarla sapendo che stava per morire mentre lui dormiva in pace.

Illa sentiva la sua tensione e gli stringeva dolcemente la mano, dicendogli in modo delicato che stava bene e che le mancava.

Le lacrime cominciarono a colmare i suoi occhi mentre San faceva un respiro profondo prima di spostare lo sguardo verso il suo viso. Una sensazione di formicolio si accese nel suo corpo mentre lei gli sorrideva, e il calore e la sicurezza che sentiva in quel momento era l'unica cosa che gli mancava di più di lei.

"Ciao straniero", Illa fece uscire una leggera risatina mentre San le guardava intensamente negli occhi, il suo stesso salutare con piccole goccioline scintillanti che cominciarono a cadergli giù per le guance.

Lei lo tirò vicino al suo corpo, lasciandogli la testa nell'incavo del collo mentre gli accarezzava i capelli e gli sussurrava morbide parole per calmarlo.

"Va tutto bene San, sono qui ora... andrà tutto bene..."

Si alzò dal letto e girò la testa verso lei, un po' imbarazzato dagli occhi gonfi e dal naso che colava, mentre si asciugava le lacrime in eccesso e il moccio dal viso.

Un altro caldo sorriso evidenziò il volto di Illa, mentre capiva che San stava cercando di mettere su un volto coraggioso per lei.

"Da quanto tempo sono così?" Chiese lei, cercando di andare avanti in modo che San potesse ritrovare la sua compostezza.

"Questo sarebbe stato il decimo giorno...".

"Dieci giorni?" Ripeteva, con le sopracciglia leggermente sollevate.

San canticchiava in risposta, un lento cenno del capo dicendo a Illa che era stata davvero incosciente per dieci giorni.

"Cosa mi è successo?" 

"Non te lo ricordi?"

Illa scosse la testa, facendo uscire a San un sospiro e facendogli strofinarsi la nuca.

"Ali... ehm... come posso dirlo?"

"Penso che dovresti parlarne con Ali. Io non c'ero, quindi non voglio dire niente di sbagliato".

Annuì alle parole di San, una sensazione di comprensione che qualsiasi cosa le fosse successa non era qualcosa di semplice di quanto potesse immaginare.

"Come ti senti?" Chiese San, strappando Illa dalle sue contemplazioni.

"Penso di stare bene, ma mi sento le braccia come se andassero a fuoco".

San annuì di nuovo, "Là sotto è piuttosto grave", fece un gesto alle bende che le avvolgevano le braccia, "cercherei di non muoverle per il momento".

"Sì..." Lei schernì con leggerezza, "Penso che sarò d'accordo con te su questo!". Per la prima volta dopo tanto tempo, San crepò un sorriso. Non capiva come qualcuno potesse essere allegro in questa posizione non lo capiva proprio, ma era contento che lei fosse quel qualcuno.

Ma mentre riaddattava i suoi pensieri, le venne in mente qualcos'altro, "Cos'è successo con Haemir? L'avete presa?"

San scosse la testa, "Non abbiamo fatto nulla da quando hai perso i sensi. Abbiamo fatto un piano dopo l'altro, ma niente sembra essere una buona scommessa per la nostra vita".

𝗔 𝗣𝗶𝗿𝗮𝘁𝗲'𝘀 𝗧𝗮𝗹𝗲 || 𝗔𝘁𝗲𝗲𝘇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora