Capitolo 41: Pianificazione

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[attenzione capitolo molto lungo]

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"Scusa, cosa?"

È stata la domanda di Ali a rompere il lungo silenzio che si è fatto dopo la risposta di San. Lo guardai, molto confusa, mentre il resto dell'equipaggio tirava un sospiro profondo.

"Che vuol dire che ti hanno rapito?" Chiesi, concentrando il mio sguardo strettamente sul maestro di vela mentre si allontanava dagli occhi apparentemente indiscreti di Ali e me.

"Non dovevi metterla così, San." Wooyoung si intromise con una leggera risatina, cercando di allentare la strana tensione nella stanza.

"Quello che vuole dire è che l'abbiamo fatto evadere da quel posto", ha aggiunto Yunho, prendendo spunto da Wooyoung.

"Avete fatto evadere San da Mysnor?" Ripeteva Ali, guadagnandosi l'allusione del resto della troupe.

"Ad essere onesti, non è che l'abbiamo costretto a uscire di lì", ha iniziato Mingi, "Voleva venire con noi".

"Wow... non me l'aspettavo proprio..." Ho commentato con una piccola risata, portando tutti a uno sguardo collettivo nella mia direzione.

"Cosa?". Chiesi, inclinando leggermente la testa.

Hongjoong sospirò, "È solo strano sentire di nuovo la tua voce". Un piccolo sorriso cominciò a strattonargli agli angoli delle sue labbra, "Non fraintendermi, è strano in senso buono—".

"Quello che sta cercando di dire, Illa, è che siamo contenti che tu sia tornata in questo mondo!" Yunho ha gettato un braccio sulla spalla del suo Capitano e mi ha fatto un sorriso smagliante. Io mi misi a ridere e scossi la testa mentre Hongjoong spingeva lo stomaco della vedetta per togliergli la mano dalla testa.

I miei occhi tornarono a San che sembrava perso nei suoi pensieri nonostante il putiferio in cui si trovavano i ragazzi. Mi schiarii la gola e mi girai verso gli altri ragazzi, chiedendo loro se potevano andarsene, perché mi sentivo piuttosto stanca per tutte le informazioni che ci erano appena arrivate. Essi annuirono immediatamente e uscirono dalla stanza uno ad uno, ma mentre San mi passava davanti, le mie dita si aggrapparono alla sua manica e lui si voltò verso di me. 

"Possiamo parlare?"

Guardò la mia figura e sospirò, un piccolo cenno con la testa, catturando i miei occhi mentre si posava su una delle sedie occasionali della mia stanza. Si allacciò le mani dietro la testa mentre guardava il soffitto, una scarica di emozioni che faticava ad uscire da lui mentre si rifiutava di guardarmi.

Ho cercato di avvicinarmi a lui, ma l'impeto di fuoco che mi attraversava le braccia mi ha impedito di farlo, facendo un'eco di trasalizione nella stanza mentre San mi guardava con preoccupazione. 

"Va tutto bene, non badare a me... Sto bene", mi sono messa a ridere, scuotendo la testa mentre sapevo quanto stupidamente poco convincenti fossero le mie parole.

"Non stai bene Illa. Ti sei appena svegliata da un coma di dieci giorni. Non sforzarti troppo", San si avvicinò a me e si sedette accanto a me sul mio letto, con la mano che poggiava dolcemente sulla mia. 

"Non hai idea di quanto voglia riposare San", cominciai, alzando lo sguardo verso il suo dolce viso. 

"Ma?" Mi chiese, infilando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.

"Ma non posso starmene qui seduta a non fare nulla finché ci sono ancora tante domande nella mia testa". Sospirai, distogliendo lo sguardo da lui. 

𝗔 𝗣𝗶𝗿𝗮𝘁𝗲'𝘀 𝗧𝗮𝗹𝗲 || 𝗔𝘁𝗲𝗲𝘇Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora