Capitolo 11 Preparativi

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Raggi di luce provenienti dalla finestra rischiaravano la camera d'ospedale dove Ren era intento ad abbottonarsi la lucida giacca di un completo verde scuro.

Prese il flauto che aveva sul comodino e spalancò la finestra. Il dolce suono fuoriuscì nell'aria, ma del suo ragno non vi era traccia. Si rigirò lo strumento tra le dita.

Qualcuno bussò alla porta, il folletto strinse gli occhi, il cerchio che aveva alla testa si era fatto ancora più stretto. Richiuse in fretta il flauto nel cassetto e al suo posto prese una boccetta con del miele luminoso, la bevve in un sorso e la richiuse in fretta nel comodino.

– Ok, ok ora potete entrare.

La porta si aprì.

– Ren, sei bellissimo!.

Gaia lo abbracciò alle spalle, il folletto strinse i denti soffocando il dolore per i muscoli ancora doloranti.

– Gaia, vedo che sei di ottimo umore oggi.

La fata dalle ali gialle sorrise divertita.

– Se dovrai dovrai farci da accompagnatore per la consegna delle gemme, è giusto che tu lo faccia con un abito speciale, qualcosa che ti distingua.

Ren si allargò il colletto bianco della camicia.

– Non ti ho mai chiesto dove tu abbia preso questo tipo di stoffa e questo modello di vestito.

Un luccichio apparve negli occhi di Gaia.

– Sai non solo tu e Serafin avete dei segreti, ad esempio la famiglia delle Mimosaceae ha dei rifornitori privati di materiale classificato come oggetti di massima segretezza, ti posso dare solo un piccolo indizio, è un modello che è stato riadattato alle tue forme ed è firmato Ken – Ren si girò accigliato, la fata continuò – insomma ti piace o no?.

Il folletto tirò le estremità della giacca verde e fece un giro su sé stesso.

– Da favola.

La porta si aprì, era Serafin accompagnata dalla piccola sorellina di Gaia. La fata dalle ali rosa reggeva in mano una teglia coperta da un fazzoletto rosso a pois bianchi.

Mimì sbatté le ali luminose.

– Io e Seri abbiamo portato un dolce per Ren.

Ren prese il flauto dal cassetto e lo mise in fretta nello zaino.

– Scommetto che quella è una crostata di baccaliegia, giusto?.

Serafin spalancò gli occhi.

– Beh, veramente è quello che avrei dovuto fare se non mi fossi addormentata davanti al forno ieri sera, in realtà questo è un dolce ai mirtilli che hanno fatto Gaia e Mimì.

Gaia arricciò il naso.

– E tu come fai a sapere che Serafin avrebbe dovuto portare una crostata?.

Le orecchie di Ren avvamparono.

– Ehm, veramente – si tastò il colletto schiarendosi la voce – intuito, intuito da folletto.

Gaia aprì la bocca per protestare, ma fu anticipata dalla sorellina.

– Gaia, Gaia che cos'è un folletto?.

La fata guardò verso Serafin in cerca di un aiuto e l'amica guardò Ren alzando le spalle.

– Io sono solo una speciale fata senza ali.

Mimì lo osservò e gli prese una mano. Ren si chinò alla sua altezza, la fatina lo fissò negli occhi e con un ditino gli toccò il naso, poi allontanandosi piegò la testa da un lato e sorrise.

Le Guardiane di Faeria - La lacrima della speranza -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora