Quando le prime gocce cominciarono a cadere dal cielo una marea di fate si riversò all'interno dell'ingresso della caverna.
Serafin si massaggiò i capelli bagnati.
– Pioggia? Ma la magia delle guardiane dovrebbe tenere alla larga le nuvole.
I tre corsero al riparo verso la caverna. Gaia si coprì la testa con le braccia.
– Ma che cosa hanno in mente le fate guardiane? Far piovere in un giorno come questo.
Serafin alzò lo sguardo al cielo, le guardiane volavano zigzagando tra le fate indicando loro di dirigersi verso la caverna.
Fa davvero parte dell'organizzazione questa pioggia?
Appena furono all'asciutto dentro la caverna Gaia strizzò i suoi capelli fradici di pioggia pestando i piedi per terra.
– Ma perché questa pioggia? Volevano farci la doccia prima della cerimonia del passaggio? Eppure questo dovrebbe essere il giorno più bello della mia vita.
Serafin vide Ren indietreggiare, lo afferrò per la manica della giacca prima che perdesse l'equilibrio.
– Ren che hai?.
– No, no è tutto a posto stavo per inciampare, questi ciottoli sono diventati scivolosi con la pioggia.
– Fate – disse la voce della fata guardiana dalle ali blu – dirigetevi all'interno, con calma e ordine affinché nessuno si possa fare male. La Cascata Arcobaleno sarà attivata a momenti.
Ren alzò le spalle.
– Visto? È il pavimento, no?.
Serafin sbuffò e lo prese sotto braccio.
Le fate si addentrarono in uno stretto tunnel di roccia cristallina illuminato dei sette colori dell'arcobaleno, finché arrivarono in un grande spiazzo. In alto una luce bianca illuminava l'intera caverna e dello stesso colore lo erano le stalagmiti di cristallo. Attorno alle pareti, una salita scolpita nella roccia si inerpicava lungo le mura circolari, tutte le fate che erano in volo in quel momento scesero al suolo e continuarono la loro salita a piedi.
Non appena arrivarono ai piedi delle scale, dove prima non c'era che silenzio, il rumore di uno scrosciare lontano d'acqua pervase l'ambiente rimbombando in tutta la caverna. Serafin si fermò e si tolse le scarpe portandosele alla mano, Gaia spalancò la bocca.
– Seri che cosa stai facendo?.
– Mi tolgo le scarpe, non voglio fare tutta quella salita con delle tortura piedi e nemmeno voglio stare sempre attaccata a Ren, persino lui stava per inciampare.
Ren si massaggiò la nuca.
– Già, la sicurezza prima di tutto.
Il volto era pallido e le palpebre gli ricadevano sugli occhi pesanti.
Gaia sbuffò e si tolse le scarpe.
– Allora ti farò compagnia anche io, così non sarai l'unica matta qui dentro.
Serafin sorrise.
– Grazie.
I tre si aggiunsero alla coda di fate che stava salendo lungo le scale.
Serafin di tanto in tanto spostava lo sguardo alla sua destra. In alto la stalattite grossa quanto l'intera caverna produceva da sola la luce che illuminava l'intero ambiente, in basso lo strapiombo diventava sempre più profondo.
Non potevano metterci una cavolo di ringhiera?
Gli occhi di Ren si aprivano e chiudevano pesantemente, Gaia lo prese sotto braccio e Serafin volse lo sguardo stringendo le scarpette al petto.
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Le Guardiane di Faeria - La lacrima della speranza -
FantasySerafin una fata che non sa volare, Ren unico folletto del villaggio delle fate e Gaia fata predestinata a diventare futura guardiana sono amici da sempre finché un giorno la luce della lacrima dell'amore torna alla sua fonte. Ciò significa che le n...