Capitolo 20 La lacrima della speranza

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Mimosa guardò il folletto dalla testa ai piedi.

– Ti sei cacciato in un bel guaio ora e non credo che le fate guardiane questa volta possano passare sopra una cosa simile.

Ren fece un passo in avanti.

– Lei cosa ci fa qui? E poi non ho fatto niente di male!.

La fata portò una mano alla bocca per contenere una finta risata.

– Non hai fatto niente di male? Certo, non ancora – si voltò, il cielo rosso fuoco ondeggiava come se un vento la sospingesse dall'esterno – è la tua falsa lacrima a fare tutto questo, sta destabilizzando la barriera ed è questo il motivo di quelle nubi oscure, stai cercando nuovamente di portare questo mondo alla rovina non è così?.

– Si sbaglia! Sono venuto qui per chiarire una volta per tutte la questione. Ma ora ascoltami prima di tutto. Serafin mi ha seguito e c'è un mostro nel bosco e se lei é venuta a cercarmi...

– Serafin? Non dovresti nemmeno nominarla.

Un potente ronzio preannunciò l'arrivo di un'enorme ape. L'insetto atterrò di fronte a Ren, in groppa c'era Alpinia.

Battendo le ali grigie, la fata discese a terra.

– Due delle mie figlie sono state uccise per colpa tua folletto! Ma io ho preso una delle tue complici!.

– Che cosa?.

Un'altra ape volò verso di loro, tra le zampe trasportava una fata dalle ali gialle.

– Gaia!.

Ren corse verso l'amica, l'insetto fece cadere la fata a terra e schizzò nel cielo.

Il folletto toccò la guancia fredda e pallida di Gaia. La fata non respirava.

– Gaia mi senti? Svegliati Gaia!.

Mimosa non osava muoversi e rimase li dov'era guardando con occhi spalancati la nipote.

Alpinia incrociò le braccia gonfiando il petto.

– È questo quello che succede alle traditrici come lei! Coloro che si fanno corrompere dal mondo esterno, una diversa che non ha accettato di essere corretta.

Ren con gli occhi brucianti di lacrime si strinse il polso di Gaia al petto.

– Non può essere appassita è impossibile! – alzò lo sguardo verso Alpinia – e che fine hanno fatto le altre fate che trasportavano quelle api? Rispondimi!

– Non ti preoccupare perché tra non poco farai la loro stessa fine.

Il cuore di Ren bruciava come quando il suo hangar era andato in fiamme e le sue invenzioni ridotte in cenere. Strinse i pugni, voleva solo fare del male a quella fata fargliela pagare, per tutto ciò che aveva fatto alla sua amica.

La cacciatrice alzò una mano e l'ape schizzò verso di lui.

Un lampo giallo lo accecò e finì a terra, aprì gli occhi e vide l'enorme aculeo dell'ape a pochi centimetri dalla sua faccia, una barriera gialla la stava trattenendo.

Il folletto si voltò alla sua sinistra, una gemma gialla brillava tra le mani di Mimosa.

– Scappa via finché sei in tempo, sciocco folletto!.

Anche Alpinia era circondata dalla stessa barriera che circondava l'ape.

Ren si alzò tremante e corse tra gli alberi della foresta. Due braccia lo circondarono da dietro le spalle.

– Ren finalmente ti ho trovato!.

– Désir?.

Serafin sbucò da dietro un albero.

Le Guardiane di Faeria - La lacrima della speranza -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora