Capitolo 15 Risveglio

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Quando Ren aprì gli occhi, la pioggia batteva senza sosta sopra e intorno a lui, le braccia di Serafin erano strette intorno al suo petto, la completa assenza di peso gli fece palpitare il cuore. Il mondo vorticò ed entrambi caddero nel fango. Sentiva il rumore dello scrosciare della cascata, si voltò, Serafin era distesa al suo fianco, svenuta, una sensazione di bruciore gli invase il corpo. Il braccio su cui si sosteneva si piegò e finì riverso nel limo.

– Ren!.

Sentì l'eco della voce di Gaia, prima di crollare svenuto.

***

Serafin si alzò di colpo, si guardò attorno e si strofinò gli occhi. I petali del suo tulipano l'avvolgevano, ne scostò uno, era la sua stanza, la porta si aprì e Ren entrò avvicinandosi al fiore.

– Stai bene?.

– Stupido, questo lo dovrei chiedere a te! – si sedette tra i petali – non saresti dovuto venire se stavi così male.

Serafin spalancò gli occhi e tastò il colletto della sua camicia da notte, vi mise le dita dentro e ne tirò fuori attaccata a una catenina una lacrima rossa. La premette al petto.

– Non avrei mai creduto che una cosa simile sarebbe potuta accadere.

Ren si grattò dietro il collo.

– Diventare guardiane all'improvviso, quando non ne avevi...

– No, non quello – la fata sospirò – intendevo la mamma – aprì le mani a coppa, la lacrima all'interno lampeggiò – non appena l'ho avuta tra le mani è come se una nebbia nella mia testa si fosse dissolta – ondeggiò le gambe – ho avuto quindici anni di tempo per cercarla e ora che sono una guardiana non potrò allontanarmi dal villaggio.

– Seri, anche io...

Serafin alzò lo sguardo verso di lui con un sorriso.

– Ma tu puoi! – il folletto fece un passo indietro mettendo una mano nella tasca, la fata continuò – Avevi detto di aver richiesto un permesso di uscita e solo una guardiana può darti il permesso – prese un respiro – bene te lo permetto.

Ren scosse la testa.

– Ci sarebbe una cosa che dovrei dirti prima, non credevo che la gemma vuota che mi avesse regalato Désir potesse reagire durante la cerimonia del passaggio.

Serafin si portò una mano alla bocca.

– Aspetta cosa? Désir la fata che ieri è diventata una guardiana, è stata lei che ti ha regalato una gemma falsa? – batté veloce le ali dietro la schiena – proprio quella che ho visto che ti dava quel b...

Ren indietreggiò di un passo le guance verdi pallido.

– Come? Hai visto anche quello? – alzò le spalle – quello era solo una specie di giuramento, mi ha fatto promettere di non dire a nessuno di quella gemma, mi ha detto che la sua famiglia la custodiva da generazioni e che si sarebbe trovata nei guai se qualcuno l'avesse scoperto.

La fata distolse lo sguardo anche lei rossa in viso.

– Però a me l'hai detto.

– Perché mi fido di te.

Serafin guardò il folletto aggrottando le sopracciglia.

– Allora perché mi hai nascosto il fatto che ti sei sentito male durante la cerimonia?.

Il folletto sospirò e si sedette al suo fianco.

– È vero che ti vorrei dire tutta la verità ma non voglio nemmeno che tu – si fermò grattandosi la tempia con un dito – beh, non voglio che tu sappia certe cose e prima che mi accusi ancora di non dirti le cose, ti dico subito che non potrò nemmeno io uscire dal villaggio.

Le Guardiane di Faeria - La lacrima della speranza -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora