Capitolo 15

1.9K 68 3
                                    

Amy

Sono stata benissimo, contro ogni altra previsione ho passato una giornata stupenda in compagnia di persone che non conoscevo affatto e che ora mi trattano come se fossi sempre stata parte della loro cerchia.
Abbiamo passato la notte sulla barca e oggi abbiamo pranzato tutti insieme in un ristorantino sul porto, il cibo era buonissimo ma non avendo mangiato molto ora sto morendo di fame.
Daniel è in silenzio, concentrato sulla guida e di tanto in tanto mi sorride, non so se mi sta accompagnando a casa o se passeremo la serata insieme, fatto sta che non voglio andarmene, voglio restare un altro po' in sua compagnia.
Mio malgrado però si ferma sotto casa e spegne l'auto.
«È stata davvero una bellissima giornata quella di ieri, ti ringrazio» dico.
Lui si avvicina e mi stampa un bacio sulle labbra «Pensavo che sarebbe andata peggio invece è andata benissimo, grazie Amy».
Inarco le sopracciglia sorpresa «Per cosa?»
«Perché riesci a farmi superare dei limiti che mi impongo da solo» e mentre pronuncia queste parole non mi guarda negli occhi e addirittura arrossisce.
Di slancio lo abbraccio, felice per queste parole che so, dette da lui, significano davvero tanto.
«Allora io vado» non vorrei andarmene però forse è meglio così.
«Non dormi da me?» se ne esce all'improvviso.
«Cosa?»
«Si, ieri sera hai detto che avresti dormito con me».
«Ti ricordo che ieri sera eravamo tutti un po' brilli e pensavo che tu stessi scherzando».
Incrocia le braccia al petto e mi scruta severo, «Io sono sempre serio quando dico certe cose, anche se da brillo».
«Ok...» vorrei tanto dirgli che sono al settimo cielo e che non avevo voglia di separarmi da lui però mi trattengo, non vorrei spaventarlo.
«Prendi velocemente le tue cose, ti aspetto qui».
Di corsa scendo dall'auto e quando apro la porta trovo la mia migliore amica che cammina avanti e indietro nervosa.
«Ehi» sorrido. «Ti sei ripresa?»
«Si, sto meglio». Il suo tono spento mi fa desistere dal correre in camera a prendere la mia roba.
Avviso Daniel che ci metterò un po' più del previsto e mi avvicino a Sofi.
«C'è qualcosa che non va?»
«Non te lo saprei dire, sono un attimino sconvolta».
«Perché?» mi allarmo, perché per sconvolgere Sofi ce ne vuole, eccome se ce ne vuole.
«Tommy ieri sera è venuto qui, abbiamo mangiato del sushi, guardato un film e all'improvviso si è inginocchiato».
Oooh.
«E poi?» le chiedo entusiasta.
«Mi ha chiesto di sposarlo» il suo tono statico mi fa smettere di sorridere, qui c'è qualcosa che non quadra.
«Davvero?» trattengo l'entusiasmo.
«Davvero...».
«E tu?» chiedo in ansia.
«Ho detto di sì».
Porto le mani alla bocca «Hai detto sì?»
«Oh mio Dio, si, ho detto siiii» grida felice come se si fosse appena svegliata dal letargo.
«Sono felicissima per te!» ci abbracciamo e noto che lei sta piangendo dall'emozione.
«Allora perché prima sembravi sul punto di esplodere dal nervosismo?»
«Perché avevo bisogno di metabolizzare! È stata una cosa del tutto inaspettata e lui... lui è stato dolcissimo». Sono talmente presa dalla mia amica e da questo momento che per un attimo mi dimentico che di sotto c'è un ragazzo carino, molto carino che mi sta aspettando e mentre decido cosa portare a casa sua, racconto a Sofisticata com'è andata la mia prima avventura in barca.
«Allora stanotte starai da lui?» ammicca.
«Si, ma la mia regola di non fare sesso è ancora in corso» spengo il suo entusiasmo.
«Secondo me è una cretinata, voglio dire, sicuramente starai morendo dalla voglia di saltargli addosso».
«Mi avvalgo del diritto di non rispondere» dico.
«Amy» mi rimprovera « le cose tra di voi credo stiano iniziando a farsi serie, se vuoi stare con lui in quel senso non frenarti, sono sicura che lui abbia imparato la lezione».
«Staremo a vedere».

L'appartamento di Daniel è sempre molto pulito e ordinato, sono certa che se vedesse come ho lasciato la mia camera, ne rimarrebbe sconvolto.
Giro in tondo non sapendo cosa fare. Ogni volta che sono stata qui, tra di noi c'è stato qualcosa di molto intimo e ora non so proprio come comportarmi e sono sicura che lui stia pensando alla stessa cosa.
Posso farcela.
Posso resistergli, sono una donna, sono forte.
Sorseggio il vino che mi ha offerto e noto che mi sta guardando negli occhi al di là del suo bicchiere.
Ce ne restiamo senza dire nulla per un po', inoltre credo che il vino non faccia molto bene alla mia sanità mentale in questo momento.
«Stai bene?» mi accarezza un braccio e sussulto.
No, non so se riuscirò a resistere, d'altronde sono umana e ho anche io certi istinti.
No, testa alta e soffri.
«Tu...tutto ok». Il mio corpo e la mia mente danno segnali diversi, vorrei che qualcuno mi dicesse cosa fare e d'un tratto mi vengono in mente le parole di Sofisticata : "non frenarti".
Ma ho fatto una promessa a me stessa e voglio almeno cercare, provare di mantenerla.
«Sicura? Sembri su un altro pianeta».
Si avvicina di più e le sue mani finiscono sui miei fianchi.
Daniel tentatore, forse ho capito cosa sta cercando di fare.
Mi sorride affabile e poi si sporge per lasciarmi un bacio delicato all'angolo della bocca.
Vuole farmi morire, lo sento.
«Sai, stanotte è stato difficile averti accanto e non poterti taccare».
Avvampo miseramente, «Immagino... ma sai, abbiamo un patto».
«Uno stupido patto» ammette. «Lo sento che lo vuoi anche tu».
Distolgo lo sguardo dal suo e mi allontano, lentamente. «Credo sia stata una cattiva idea venire qui».
«Non faremo qualcosa che non vuoi, però diamine, permettimi almeno di baciarti».
Un altro passo indietro.
«Amy...» si avvicina.
«Daniel...» sussurro, con la voce bloccata.
«Stai scappando?»
Non mi accorgo di essere finita contro la porta e mi fermo. Forse non sarebbe una cattiva idea andarmene.
«Ti voglio, su ogni superfice di questa casa, in qualsiasi posizione».
Oh Gesù.
«Ma... non ti toccherò se non lo vuoi» ribadisce. «Però» aggiunge «lasciami dire una cosa. Siamo umani e tra di noi non c'è solo attrazione fisica, ormai questo è assodato, e anche se manca una settimana alla fine di questo bellissimo mese trascorso insieme, Amy, tu mi piaci da impazzire e io non riesco a starti lontano. So di aver commesso qualche errore da principiante, ma se anche tu mi desideri non frenarti, ti prego».
So che è sincero, ieri è stata una giornata indimenticabile e lui è stato perfetto, il ragazzo perfetto ma nonostante ciò sono indecisa sul da farsi.
Ascoltare il cuore o la testa?
Cerco di allontanarmi da tutto ciò che provo e chiudo gli occhi. I miei sensi si attivano quando sento Daniel farsi sempre più vicino, il suo profumo mi travolge inebriandomi e senza che me ne renda conto sono fra le sue braccia e non è lui che mi ha tirata a sé, sono stata io ad avvolgerlo.
Ho deciso, ha vinto il cuore.

Daniel

Non mi servono parole per capire che Amy ha ceduto. Mi sento avvolgere tra le sue braccia e la sua bocca di posa sulla mia, affamata.
Ricambio subito con la stessa passione e quando finalmente posso toccarla, lo faccio, con una dolcezza che non credevo mi appartenesse e altrettanto, la bacio. Sento scivolare via tutta l'ansia che non sapevo di aver trattenuto e una miriade di sensazioni si fanno spazio, di nuovo violentemente. È diverso, lo sento che lo è.
È sempre stato così con lei. Con Amy ogni volta provo qualcosa di nuovo e stranamente non sono terrorizzato.
Il mio cuore non smette di battere all'impazzata neanche quando finalmente la faccio mia e mi muovo piano dentro di lei per cercare di calmare i battiti. Purtroppo questo stupido muscolo se ne va per conto suo, deciso a farmi perdere la testa.
L'hai già persa.
Mi arrendo e quando Amy avvolge le sue gambe intorno ai miei fianchi mi lascio andare completamente.
«Sei bellissima» le sussurro.
In risposta lei mi bacia lentamente «Anche tu e mi piaci da morire».
«Mi farai perdere la testa Amy, o forse l'ho già persa, non lo so».
Ci abbracciamo e restiamo stretti con la consapevolezza che ciò che ho detto è qualcosa di importante e non aver sentito alcun che da lei mi spaventa. Sono stato troppo affrettato forse.
La sento muoversi sotto di me, porta una mano fra i miei capelli che ormai hanno preso ogni direzione possibile, e li accarezza piano, pensierosa.
Cerco di rilassarmi sul suo petto e la sento sospirare forte.
«Va tutto bene?»
«Pensi davvero quello che hai detto prima?»
Deglutisco e decido di non essere vigliacco «Si».
Piano, alzo la testa e lei non smette di accarezzarmi «Puoi dirmelo se quelle parole sono state dettate solo dal momento». Nella sua voce non c'è traccia di tristezza, sembra stranamente tranquilla, forse perché è lei o forse perché ormai non si aspetta altro da me. «Mi stai facendo perdere la testa Amy, lo penso davvero» la mia voce mi tradisce e stento a riconoscerla, sembro una femminuccia.
Cerco di ricompormi quanto posso ma di fronte lo sguardo sereno e dolce della ragazza davanti a me, mi sciolgo.
«Non lo so cosa mi sta succedendo ok? Però sto così bene quando sto con te e quando non ci sei mi manchi».
«Ti senti bene?» mi tocca la fronte, troppo stupita dalle mie parole.
«Ti prendi gioco di me per caso?» inarco un sopracciglio scherzosamente, so che stenta a credere a ciò che ho appena pronunciato e vederla così meravigliata mi diverte.
«No, cosa? No... solo, davvero, credi di stare bene?» cerca di nascondere un sorriso che non riesce a non spuntare sulle sue bellissime labbra.
«Ho capito, credo proprio di dover mettere fine momentaneamente a questo mio lato sdolcinato e far tornare il Daniel dotato di un fantastico e unico sex appeal» affermo con voce sensuale.
Amy non smette di ridere, e io devo fare uno sforzo immane per restare serio. La faccio stendere di nuovo e decido di vendicarmi.
Voglio farla impazzire.
Quando inizio a baciarle il collo per poi scendere sul suo seno la sento ritornare seria. Non c'è più ilarità in questo momento, solo i nostri respiri concitati.
Ritorno a baciarle la bocca per poi percorrere ogni centimetro del suo corpo e quando mi soffermo proprio lì sento che è eccitata.
«Fermati» mi dice e io obbedisco.
Mi afferra il viso e mi bacia portandosi sempre più vicina e ribaltando le posizioni. Ci ritroviamo così a baciarci con una certa urgenza, lei su di me a cavalcioni e io disteso che non riesco a stare fermo con le mani, fin quando non decide che è arrivato il momento di imitarmi e inizia a percorrere tutto il mio corpo con le sue labbra.
«Vuoi farmi impazzire?» le chiedo con il respiro corto quando si posa proprio lì.
«Voglio solo farti provare ciò che provo io...».
Non mi resta che tacere e lasciare che sia lei a prendere le redini del gioco.
Rischio seriamente di ammattire ma la lascio fare e quando si stende su di me e iniziamo a muoverci a sincrono senza staccare i nostri occhi gli uni dagli altri capisco che sono arrivato al punto di non ritorno.

Lasciati andareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora