Capitolo 30

1.8K 101 49
                                    

*abilità artistiche di un pinguino fatto are back (con DECISAMENTE più impegno sta volta)*

POV Tadashi
Si sono abbastanza calmati, ma non faccio in tempo a iniziare a spiegare il risultato delle mie indagini che il telefono di Hawks suona. Lo sento rispondere mentre squadro da testa a piedi Dabi. Me ne ha parlato, t/n, di lui.

"Io devo andare..." ci dice svelto.
"Cosa...?" risponde Dabi.
"Ho un lavoro, sai? Mi hanno chiamato perché partecipassi ora ad una riunione per discutere sugli omicidi dei quali t/n è accusata. Se vogliamo salvarla abbiamo bisogno di un piano e di più persone, e gli eroi di certo non proveranno a salvarla se la credono una serial killer che uccide per vendetta."
"E chi ha detto che a salvarla debbano essere degli eroi?" ribatte Dabi.
Mi ha accennato anche di questo, t/n.
"Se venisse salvata dalla lega dei cattivi, l'idea già di per sè debole di un suo possibile futuro non dietro le sbarre crollerebbe in un batter d'occhio."
"Sempre meglio di non avere un futuro, che ne dici?"
Ecco che ricominciano.
Ma non ho intenzione di lasciarli continuare.
"Ok, ok, perché non ci calmiamo un attimo di nuovo?"
Sto rischiando la morte dopo questa frase probabilmente.
"Hawks ha ragione: bisogna pensare a lungo termine... le probabilità che la uccidano sono davvero molto basse, a meno che non si ritrovassero costretti a farlo, cosa improbabile se sono riusciti a prenderla e farla franca. Inoltre morire in una guerra in cui non puoi vincere è da stupidi. Quello che credo sia meglio fare è che Hawks provi a cambiare l'opinione degli eroi su t/n mentre a te spiego le teorie di t/n e le mie indagini."
Dabi incrocia le braccia, mantenendo il contatto visivo con Hawks.
Dopo qualche lungo secondo di tensione, la sua voce interrompe il silenzio.
"Va bene, affinché si possa risolvere tutto questo il prima possibile."

POV t/n
Sono cosciente, eppure mi sembra di essere fuori dal mondo. Il mio corpo ora risponde più o meno a tutti gli stimoli, ma mi sento stanca ed esausta. Non ho idea di che ora o giorno siano. Non so ancora dove sono. Non so nemmeno che fine abbia fatto Dabi. Non sento nessun odore, nessun suono e ho ancora la benda agli occhi.

Mi metto seduta e provo a liberare le mani ancora legate dietro la schiena, senza successo. È semplice tessuto, ma non riesco a strapparlo. A meno che...
Un'ipotesi mi balena in mente; provo ad allungare i canini, ma con la lingua capisco che sono rimasti della stessa lunghezza. Provo ad estrarre gli artigli più volte, ognuna senza successo. Il mio quirk... non c'è più?
Non faccio in tempo a pensare che sento qualcuno aprire la porta della stanza in cui sono. Provo ad affinare i sensi per capire chi si stia avvicinando: niente.
"Ciao t/n... sono Amaya, ti ricordi di me?"

POV Dabi
"Quindi lei è Amaya Nakajima?" chiedo.
"Sì."
"Sei... sicuro che lei sia una dei responsabili? Voglio dire, è una bambina, non... non vedo come potrebbe essere un pericolo."
"Ha 16 anni, e il suo quirk al naturale le permette di controllare con estrema precisione l'acqua e qualsiasi liquido che abbia una percentuale d'acqua superiore al 45%. Ovviamente il suo quirk è più adatto ad ambienti umidi"
Rimango in silenzio. Ho così tante domande che non so nemmeno da dove iniziare.
"Questo include il sangue?"
"...il sangue è considerato un tessuto connettivo, però la matrice extracellulare è liquida, il che lo rende un tessuto connettivo fluido; la matrice extracellulare in questo caso è il plasma, che è composto al 90% d'acqua, e di conseguenza in teoria sì, dovrebbe essere incluso anche il sangue."
"Io... un semplice sì poteva bastare... ed esattamente cosa intendi con il suo quirk 'al naturale'?"
"Questo era tutto quello che poteva fare, ora inoltre può dare 'vita' a quello che controlla, dandogli una specie di finta anima. Quando non lo controlla più, questo la perde"
"Stai... stai scherzando vero? Voglio dire, come?"
"Dabi devi seguire quello che ti dico, non posso ripeterti tutto: te l'ho detto all'inizio... sono gli altri ragazzi che erano insieme a t/n al laboratorio, per quanto ne sappiamo potrebbero essere capaci di tutto l'immaginabile e non"
"Gli altri esperimenti?"
"Sì, se li vuoi chiamare così"

Un salto nel vuoto/Hawks x reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora