La fuga
Apriamo la porta che da sull'ala est con la chiave magnetica e iniziamo a correre. Il tempo ora è fondamentale. La vedo, ecco la prima guardia. Non fa in tempo ad estrarre la pistola e puntarcela contro che senza esitazione scatto e mi ritrovo dietro di lui. Prova a girarsi ma non mi vede nemmeno: è un colpo secco e preciso sulla nuca, seguito dal tonfo del suo corpo che cade per terra.
"Quanto te ne serve?"
"La quantità ingerita è proporzionale alla durata" mi dice Toga.
Con gli artigli faccio un taglio sul braccio della guardia svenuta. Non è molto ma sarebbe bastato. Nel mentre mi ferisco il viso per simulare uno scontro andato male. Sento i passi veloci in lontananza di altre guardie.Facciamo appena in tempo a "nascondere" il corpo in un angolo insieme ai vestiti di Toga e metterci in posizione da copione che delle guardie ci passano accanto. Solo un paio di occhiate, non sono io la loro priorità per il momento. Toga con l'aspetto della guardia mi tiene i polsi dietro la schiena fino a quando non sentiamo più le guardie, poi iniziamo di nuovo a correre. L'adrenalina nelle vene non mi fa sentire il dolore delle ferite che si rimarginano. Mi era mancata questa sensazione.
Appena arriviamo nel cortile guardiamo l'enorme cancello che ci si pone davanti; la luce lunare lo fa apparire ancora più imponente. Mancano due minuti prima che le celle e le carte magnetiche riprendano il loro funzionamento normale, ed il primo carico di rinforzi dovrebbe arrivare a momenti. Mi taglio appena il polso e lascio Toga bere il mio sangue. Mi tolgo i vestiti mentre le ricordo le ultime fasi del piano e le ripeto come usare il mio quirk.
I rinforzi sono al cancello: apro l'ultima porta con la chiave magnetica, mentre il cancello viene aperto dai militari. E mentre loro entrano, due piccoli lupi mannari bramosi di libertà escono coperti dalle ombre della notte. Passano 45 secondi e il suono della nostra vittoria echeggia per le vie della città. Lascio che Toga mi faccia strada, restandole accanto.
Scappiamo così, con l'allarme del carcere alle spalle, senza voltarci indietro, ansimando e correndo guardando avanti verso un altro inizio. Ma è un attimo. Le sento arrivare veloci. Non esito, salto scavalcando lateralmente la mia amica per proteggerla che quattro piume rosse mi si conficcano nella schiena. Atterro traballante, guaisco ma continuo a correre. Schivo il resto delle piume, ma l'adrenalina sta calando e non so quanto ancora resisterò. Destra, sinistra, dritto, destra.
Qualcosa di più importante attira l'attenzione dell'eroe, ma non prima che una piuma mi graffi il muso.Continuiamo a correre fino ad un vicolo cieco dove ci fermiamo per riprendere fiato. Mi fa male pure respirare. Vedo Toga ritrasformarsi.
'Eppure il sangue mi sembrava abbastanza' penso
"Non ti preoccupare. È solo che siamo quasi arrivate"
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Un salto nel vuoto/Hawks x reader
Fanfic"Ora sento le sue mani reggermi la schiena decise. Sprofondo di nuovo il viso tra il suo collo e il colletto della sua giacca calda, cullata dal battito del suo cuore, e immagino se qualcuno dal basso della città illuminata possa vederci solcare leg...