Come una vera famiglia

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Durante il viaggio in taxi non dissi una parola, il primo motivo era che non avevo voglia di avere una conversazione in quel momento, il secondo era che non sapevo neanche come attaccare un discorso dopo quello che era successo prima. Forse avrei dovuto cercare di trattenermi ma la rabbia era uscita tutta in quel momento riversandosi contro mio padre. Arrivammo a casa e aiutai mia madre ad apparecchiare la tavola e poi mi buttai sul divano, mentre mio padre cercava di aiutare la mamma a cucinare, sicuramente non era un asso in cucina. Era uno strano scenario per me, sembravamo quasi una vera famiglia, non sembrava che io odiassi papà e sembrava che lui è la mamma non si fossero mai lasciati. Dopo un po' mamma mi chiamò a tavola perché era pronto; aveva cucinato una una buonissima lasagna, solitamente la mangiavamo nelle occasioni importanti e questo significava che anche questa lo era. Io e papà finimmo tutto in un attimo, forse mamma aveva ragione io e lui eravamo identici sotto molti aspetti. "Era deliziosa" disse lui " sì, la lasagna della mamma è molto buona, ma quella della nonna è ancora meglio" dissi io sorridendo. Mia madre mi guardò come per dire che era il momento delle scuse. " credo di doverti delle scuse per la mia reazione di prima" dissi, lui sorrise "tranquilla di certo sapevo che non avresti fatto i salti di gioia nel rivedermi" sorrisi anch'io e poi continuò " anche io devo delle scuse a entrambe per tutto quello che ho fatto è che vi ho fatto passare in questi anni". Il mio sorriso scomparve e la rabbia tornò, ma questa volta riuscii a trattenermi. "Non so se riuscirò a perdonarti subito, ma possiamo almeno cercare di costruire un rapporto" dissi io, poi intervenne mia madre "beh, almeno é un inizio. Visto che hai finito di mangiare, che ne dici di accompagnare tuo padre nella stanza degli ospiti?". Risposi di sì e lo accompagnai al piano di sopra, dove si trovava la camera degli ospiti. Sistemò le sue valigie e poi mi chiese di vedere la mia stanza ed io acconsentii. "È veramente bella" disse lui una volta entrato, poi notò il disco "hai un nostro disco?" io annuii "mamma dice che era un tuo regalo, dice la verità?" "Sì, glielo mandai io, ma non ero sicuro che fosse arrivato, visto che non ebbi mai una risposta alla mia lettera" concluse lui. "Aspetta un attimo, tu ci spedisti una lettera?" chiesi "perché la mamma non me ne ha mai parlato?" "Probabilmente provava ancora molto risentimento verso di me, del resto erano passati solo pochi anni e tu non te lo ricordi perché probabilmente eri troppo piccola" rispose lui. "Cosa le dicevi in quella lettera?"
"Le chiedevo di venire a stare da me in Inghilterra, per vivere come una vera famiglia" disse "come una vera famiglia. È un termine così strano che nemmeno lo conosco" gli risposi. Mi disse che era molto tardi e che mi conveniva andare a letto. Mi diede la buona notte e uscì dalla mia stanza. Mi misi il pigiama e mi buttai nel letto cadendo subito nel mondo dei sogni.

Pov's Roger
La cena fu buonissima e finalmente riuscii a parlare con Jane senza che lei si arrabbiasse, era già un passo avanti. Dopo la cena mi mostrò la mia camera e poi mi fece fare un giro nella sua. Si vedeva che amava la musica: la camera era tappezzata di poster di varie band. Poi lo vidi, il disco che avevo spedito a Sara insieme ad una lettera. Parlai un po' con mia figlia e poi le dissi di andare a dormire augurandole la buona notte. Andai in camera mi cambiai e mi misi sotto le coperte. Jane aveva detto di voler ricostruire un rapporto con me, dovevo trovare qualcosa da fare insieme, ma ci avrei pensato il giorno dopo.

Spazio autore💕
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It's late - Roger Taylor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora