Rivelazioni

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Pov's Roger
Chiusi la porta alle mie spalle e scesi al piano inferiore. In quel momento la paura cominciò ad assalirmi: e se quell'accettarmi fosse solo un modo per non far soffrire Jane di più? Mille pensieri negativi entrarono nella mia testa, e non sembravano intenzionati ad andarsene. Mi fermai sulla soglia del soggiorno, scorgendo un'ombra che apparteneva a Veronica, presi un bel respiro e mi decisi ad entrare. Lei mi fece segno di sedermi sulla poltrona di fronte a lei e così feci.
"Non preoccuparti, non rinnegherò nessuna delle cose che ho detto, quello che fai ti fa onore" disse lei vedendomi agitato per cercare di calmarmi, finalmente mi rilassai.
"Grazie mille signora" dissi io
"Come ti ho già detto dammi pure del tu, facciamo parte della stessa famiglia dopotutto" disse sorridente, per poi continuare "comunque sta sera vorrei parlarti di Jane, tu non sai molte cose ed ora che hai recuperato il rapporto con lei sarebbe un peccato distruggerlo. Credo che tu abbia già capito che è molto semplice ferirla" io annuii
"Veronica, ha proprio ragione, con lei sono quasi sempre sul filo di un rasoio, ma non voglio perderla" dissi
"Lei è diversa dagli altri, la sua vita non sarebbe normale, per così dire, anche se tu non te ne fossi mai andato. Lei non ha mai avuto un padre al suo fianco per molto tempo, invidiava tutti i suoi compagni quando li vedeva insieme ai genitori. Lei ha sempre sognato quella vita" fece una pausa "questo l'ha sempre ferita, tornava spesso a casa piangendo. Lei ha sempre sperato che tu tornassi, ma poi quando iniziarono a prenderla in giro per questo ha deciso di cancellarti dalla sua vita. Gli unici di cui si fidava e con cui si sfogava erano Francesco, Cherity e Olympia." Disse per concludere quella prima parte.
"È orribile, tutto questo lo ha passato a causa mia. Quanto sono stato stupido!" Dissi pensando a tutti i problemi che avevo causato "se fossi rimasto tutto questo non sarebbe successo"
"Non devi affliggerti, non è solo colpa tua." Disse la donna consolandomi "comunque poi decise che avrebbe fatto capire a tutti che anche senza un padre lei valeva più di tutti: così nacque il progetto della band. Questo le fece raggiungere il suo obbiettivo, appena entrata alle medie era già la più popolare e la più stimata. Questo le fece perdere il suo carattere più introverso, facendola diventare quella che è adesso, riuscendo a nascondere bene le sue emozioni"
"È diventata davvero sfacciata, quando mi ha visto per la prima volta non ci ha pensato due volte a dirmene quattro, ma appena se ne è andata è crollata"dissi ripensando a quei momenti
"Lei reagisce così per proteggersi, in questi anni si è creata una corazza e sarà difficile che lei se la tolga, ma quando è con te non riesce a tenere quell'atteggiamento più di tanto, crolla perché ti vuole bene, te ne ha sempre voluto" disse l'anziana. Mi stavo rendendo conto di non sapere molte cose su Jane, di quante sfumature avesse il suo carattere, di quanto fosse complicato e di quante cose lei riuscisse a nascondermi, era realmente brava a fingere.
"È veramente una situazione complicata, non so cosa fare" dissi iniziando a capire molte più cose
"È molto complicato per tutti, soprattutto per voi due, devi convincerla a fidarsi di te. Molte cose non le ammette, ma lei ti ha cercato da sempre e ora che ti ha ritrovato ha paura di perderti. Ha paura che tutto questo sia solo una grande bugia" disse lei rivelandomi la parte più dolce del carattere di mia figlia, quello che usciva solo pochissime volte.
"Realmente pensa tutto ciò?" Chiesi, lei annuì
"Me l'ha confessato proprio l'altro giorno, durante una telefonata, è terrorizzata all'idea che potresti abbandonarla di nuovo dopo quest'estate" mi disse
"Non mi crede? Cosa dovrei fare? Sono un padre pessimo probabilmente!" Dissi crollando definitivamente
"Non devi darti la colpa, dalle del tempo. Si è già aperta molto e molto in fretta, vuole ricostruire realmente un rapporto" disse, per poi continuare "per anni l'unico contatto con te è stata una foto, la tiene ancora al collo"
"Come?!" Chiesi non capendo
"Ha una collana con un ciondolo a forma di cuore che si apre e contiene una vostra foto. L'ha lasciata di là prima di andare a dormire, se vuoi te la faccio vedere" mi disse per poi alzarsi e andare nell'altra stanza per prenderla. Tornò poco dopo e mi porse la collana: io la aprii. All'interno c'era una piccola foto di me con lei appena nata. Mi ricordo ancora quel giorno, quella corsa in ospedale, i miei che si trovavano a Londra sorpresi per quella mia chiamata, il momento in cui la vidi la prima volta: era così piccola e delicata, avevo paura di farle male anche solo sfiorandola. Rimasi a guardarla per molto tempo dietro il vetro della sezione nursery e quando finalmente la portarono nella camera di Sara fui invaso da una gioia incredibile. Sara molto stanca si addormentò ed io mi misi a giocare un po' con quella piccola creatura che era mia figlia, per poi decidermi a prenderla in braccio. La sollevai delicatamente mentre dormiva, tenendola saldamente tra le mie braccia, sorridendo alla vista di quel volto angelico. Rimasi in uno stato di trance per un bel po' e probabilmente Giuseppe e Veronica entrarono quel momento, scattando la foto, immortalando l'istante più bello della mia vita.
"La tiene sempre con se?" Chiesi
"La porta sempre la collo, ha sempre voluto rivivere un momento simile con te, quello che sta succedendo ora" mi rispose "beh" disse poi "è molto tardi, io mi ritiro a letto, tu fai come se fossi a casa tua" mi disse per salutarmi, per poi dirigersi nella sua camera da letto. Rimasi ancora un po' nel soggiorno ripensando a tutta la conversione che avevo appena avuto, sapevo molto di più su Jane ed ora sapevo cosa la faceva stare male, sapevo come riuscire a ricostruire il nostro rapporto. Poi mi lasciai investire dai ricordi, mi ricordai della mia prima volta lì, del primo incontro con i genitori di Sara, il giorno in cui mi confessò di essere incinta. Me lo ricordo come se fosse ieri: venni chiamato da Veronica che mi disse di raggiungere Sara a casa, appena ci arrivai la trovai in lacrime, non riusciva a spiegarmi quello che stava succedendo quindi la strinsi tra le mie braccia riuscendo a calmarla. Mi spiegò la situazione lasciandomi senza parole, ma alla fine le promisi che l'avrei aiutata in ogni caso, che non l'avrei lasciata da sola. Alla fine non mantenni completamente quelle promesse, infine me ne andai quando Jane aveva tre mesi, avendo paura dei genitori di Sara e dei mie e delle critiche delle altre persone. Ero in pratica un disastro e non pensavo alle conseguenze delle mie azioni. Fin dal primo istante me ne pentii, ma non potevo tornare indietro, ero troppo spaventato da tutto. Rimasi con questo peso fino al giorno in cui la rividi,  mi sentii finalmente più leggero, felice, ma c'era anche della tristezza mischiata a quelle emozioni. Ripensando a tutto quello che avevo combinato mi scese una lacrima sul volto che asciugai immediatamente con la mano, guardai l'orario. Vedendo che era molto decisi di andare a dormire, salii le scale ed entrai in stanza scorgendo mia figlia addormentata nel letto. Mi avvicinai e vidi il suo volto rilassato, che era realmente angelico, le diedi un bacio in fronte. "Buonanotte amore mio, papà ti vuole bene" dissi vedendola distendere le labbra in un sorriso. Sorrisi a mia volta e poi mi infilai il pigiama, per poi sdraiarmi al suo fianco. La osservai per un po', ripensando a quello che sua nonna mi aveva rivelato. Infine mi addormentai anch'io.

Spazio autore💕
Ciao ragazzi 💜 scusate se non ho pubblicato fino ad oggi, ma per via della scuola non ho avuto tempo😅 spero che il capitolo vi sia piaciuto😘 abbiamo scoperto delle cose in più su Jane e Roger, che ne pensate?❤️

It's late - Roger Taylor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora