Roma

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Alle 8 ci trovammo su un areo diretto a Roma, finalmente il viaggio non fu eccessivamente lungo. Arrivammo lì e subito trovammo il nostro autista, che ci salutò cordialmente.
"Buongiorno" salutai
"Lei parla italiano?" Mi chiese
"Certo io sono italiana, sono cresciuta qui" dissi. Tutto venne caricato in macchina e ci dirigemmo verso il nostro hotel, nel mentre l'uomo ci spiegava la storia della città, raccontandoci piccoli aneddoti.
"La storia di questa città è veramente interessante" disse Brian
"Beh, ha veramente una storia complessa è passata da essere una piccola città ad essere un grande impero e per di più anche duraturo. Nessuno è mai riuscito a riformare una cosa simile, chi ci ha tentato ha fallito" dissi facendo la maestrina e anche un po' vantandomi facendo scoppiare gli altri in una risata per il mio atteggiamento. Arrivammo all'hotel che aveva una posizione fantastica, dato che era in pratica difronte al Colosseo. Entrammo nella hall e Freddie decise di far parlare me per non avere incomprensioni, una volta prese le chiavi delle camere andammo a sistemare le cose. Mi buttai sul letto e urlai: "di nuovo a casa!" Strappando un sorriso a mio padre.
"Ci farai da interprete per tutta la settimana, lo sai?" Rise lui
"L'ho già capito da quando mi avete mandato a parlare con quelli della reception" gli dissi per poi guardare fuori dalla finestra, che dava sul Colosseo "non è meravigliosa?" Chiesi, forse solo a me stessa
"Direi perfetta, è spettacolare, ovunque ti giri trovi un pezzo di storia" mi disse papà
"Avete già in mente che fare oggi?" Chiesi
"Di sicuro un giro della città, ma non sappiamo da dove partire" mi disse
"Beh, io conosco bene i luoghi più importanti, vi faccio da guida io" dissi
"Allora che aspetti? Andiamo!" Mi disse per poi uscire dalla stanza. Recuperammo anche gli altri e ci dirigemmo subito al Colosseo ed io tirai fuori la mia parte da guida spiegano tutta la storia del monumento, dopotutto forse storia dell'arte serviva a qualcosa. Proseguimmo poi verso il circo massimo, per poi iniziare a camminare verso la fontana di Trevi. La raggiungemmo dopo un paio di chilometri e con Freddie che non faceva altro che lamentarsi, spiegai la trazione agli altri e lanciammo la moneta. Ci sedemmo ad osservarla, riposandoci anche un po', John prese dell'acqua per tutti e io chiesi le informazioni per raggiungere il Pantheon. Attraversammo varie vie, fortunatamente senza perderci e vedemmo anche degli obelischi egizi.
"Ma come diavolo hanno fatto quei cosi egizi ad arrivare qui?" Chiese Freddie
"Si chiamano obelischi" disse Brian continuano a scrutare ogni dettaglio di quel luogo.
"Comunque i romani li portarono qui quando conquistarono l'Egitto, per abbellire la città" gli spiegai. Continuammo a camminare e finalmente sfociammo nella piazza dove si trovava il Pantheon.
"Wow!" Esclamarono i quattro
"E difronte a voi ecco il Pantheon, originariamente tempio, poi convertito in chiesa e mausoleo, ci troviamo infatti sepolti personaggi famosi: come Raffaello e Vittorio Emanuele II. Entriamo?" Dissi fingendomi una guida, entrammo senza pagare visto che l'ingresso era gratuito.
"Vedete quel buco lassù" dissi indicando l'alto "lo chiamano occhio e serviva per far entrare la luce e per illuminare. La cupola fu per molto tempo la più grande mai costruita e via via che si sale  il materiale si alleggerisce, fu l'ispirazione per le cupole delle grandi basiliche" dissi ringraziando la mia prof per avermi fatto studiare tutte quelle cose.
"Interessante" dissero Brian e John all'unisono, poi continuammo a girare la struttura osservando ogni minimo dettaglio. Prendemmo dei souvenir nel piccolo negozio che si trovava al suo interno e continuammo a camminare. Durante il tragitto incontrammo altri monumenti antichi e ci fermammo a osservarli o a fare foto. Arrivammo infine in Campo de' fiori dove facemmo un sacco di foto. Era mezzogiorno e ci fermammo in un locale sulla strada a mangiare qualcosa: ordinammo la carbonara.
"Sulla storia del cibo avevi ragione il vostro è migliore rispetto a quello francese" disse John leccandosi i baffi
"Vorrei mangiare queste cose ogni giorno" mi disse mio padre
"Pensa che mangiare queste cose almeno una volta a settimana è la normalità per noi italiani" dissi. Finimmo di magiare e dopo aver pagato continuammo a camminare per arrivare fino a San Pietro, attraversammo uno dei ponti che collegavano le due sponde del Tevere e ci ritrovammo davanti a Castel Sant'Angelo. Ci infilammo in una via interna per entrare in piazza da davanti e quando fummo all'interno rimasero tutti e quattro senza fiato.
"Oh Dio" disse John
"È assolutamente perfetta" disse Brian
"Questa città è fantastica" aggiunse Freddie. Caminammo fino ad arrivare nel punto dove le colonne risultavano perfettamente allineate, per poi decidere di entrare in basilica. Visitammo in pratica tutto al suo interno, senza però salire sulla cupola perché eravamo troppo stanchi per fare tutte quelle scale e ho anche il sospetto che se fossimo saliti mi sarei bloccata per colpa delle vertigini. Alle 14.30 ci avvicinammo ai musei vaticani dove incontrammo Miami che avrebbe fatto la visita con noi e che aveva i biglietti fatti. Anche la nostra guida ci raggiunse e una volta che il manager gli ebbe consegnato i biglietti iniziammo la visita. Tutte le opere all'interno del museo erano spettacolari, ma quando entrammo in Cappella Sistina rimanemmo tutti senza parole per la sua immensa bellezza. Osservammo tutto girandoci da tutti i lati e tenendo la testa rivolta verso l'alto. Uscimmo da lì stanchi morti e chiamammo un taxi per tornare in albergo. Entrammo in camera morti, lasciandoci cadere sul letto e iniziando a parlare di tutto quello che avevamo visto quel giorno. Quella sera avevamo la cena sul Tevere, quindi ci vestimmo eleganti e fummo accompagnati sul fiume dove salimmo su una barca, sedendoci ad un tavolo. La cena fu deliziosa e l'ambientazione ancora di più, mentre cenavamo ci veniva raccontata la storia dei monumenti lì intorno. Tornammo in hotel verso mezzanotte e mezza, distrutti, addormentandoci una volta sfiorato il letto. Quella mattina mi svegliai molto tardi, circa alle 10.30, e nello stesso momento si svegliò anche papà: ci eravamo stancati molto il giorno prima. Neanche Freddie era venuto a svegliarci, il che significava che anche lui era stremato e che stava ancora dormendo tranquillo. Mi tirai giù dal letto controvoglia e andai a lavarmi la faccia, per poi indossare un top giallo e dei pantaloncini di jeans, abbinati alle mie Converse bianche. Alla fine scendemmo per il pranzo dove ci incontrammo con gli altri, iniziando a parlare delle prove e del concerto di quella sera. Alle 19.30, dopo le prove e un veloce sound check, ci stavamo preparando per l'esibizione. Indossati i vestiti e sistemato trucco e parrucco eravamo pronti a iniziare. Io stavo in pratica giocando in casa e la paura di sbagliare era altissima, ma i ragazzi mi tranquillizzarono e quando misi piade sul palco quella sera ero più sicura che mai. La canzone finì e l'applauso fu così lungo e caloroso che quasi  mi commossi. In quel momento mi sembrò la data migliore del tour, ma in realtà il giorno seguente sarebbe stato ancora più fantastico. I ragazzi mi corsero incontro e mi abbracciarono fortissimo ed io feci lo stesso con loro, ancora carica d'adrenalina. Tutto era perfetto ed ero pronta per il giorno seguente, pronta per esibirmi per la mia città e soprattutto per i miei nonni, ero certa che avrei dato il meglio durante quella serata. Pensai a quello mentre mi rannicchiavo sotto le coperte, cadendo nel mondo dei sogni,

Spazio autore💕
Ciao ragazzi💜 scusate per l'orario, ma durante il pomeriggio non avevo voglia di far niente soprattutto dopo scuola😅 spero comunque che il capitolo vi sia piaciuto😘. Da voi come va la scuola, per me la nostra tra un po' chiude🤣 speriamo di no in realtà❤️ ma poi solo io adoro Roger nella foto a inizio capitolo?😍

It's late - Roger Taylor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora