PROLOGO

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<<Ragazzi! Fate una pausa, dieci minuti!>> ordinò il capitano della squadra della Karasuno, Daichi Sawamura, puntualmente affiancato dal vicecapitano, nonché suo migliore amico, Sugawara Koushi. In quel momento gli stava porgendo una borraccia piena d’acqua, con il solito sorriso ad incorniciargli il viso.

Una fredda serata, all’infuori delle mura della palestra, caratterizzava quella giornata: da tempo non faceva così freddo. Le temperature scesero tanto, troppo. Gli alberi iniziavano già a spogliarsi delle loro foglie, il fiume sembrava sempre meno affollato e sempre meno “invitante” di com’era in estate.

<<Grazie Suga>>disse prendendo la borraccia e bevendone un sorso, un po' di sollievo da tutta la fatica dell'allenamento. In tutta risposta, il ragazzo dai capelli argentei gli rivolse un sorriso a trentadue denti, luminoso, per poi iniziare a parlare:
<<Stasera andrai alla festa a casa di Nishinoya? Ci sarà solo la squadra, e indovina! Ci sarà anche Ennoshita! Ovviamente per fare un favore a Tanaka, ehehe>> ridacchiò il giovane alzatore riferendosi alla cotta per il futuro capitano di Tanaka, sotto sguardo attento del ragazzo dai capelli color cioccolato.

<<Si, verrò per controllare che non radano al suolo la casa>> rispose Daichi, ridacchiando a sua volta per l’ultima frase.

La Karasuno è una scuola abbastanza particolare, perché caratterizzata da una squadra di pallavolo…come dire…piuttosto bizzarra: i ragazzi del terzo anno (Daichi, Sugawara e Asahi) sono i più responsabili, i giovani anziani della famiglia. I ragazzi del secondo anno, invece, si possono considerare una via di mezzo tra maestri e terremoti: Ennoshita, il futuro capitano, è l’unico leggermente responsabile, un modello da imitare, in confronto a quelli che si possono paragonare a “uragano e tempesta”: Nishinoya e Tanaka. I primini (Hinata, Kageyama, Tsukishima e Yamaguchi), sembrano quelli più interessanti: dei talenti da scoprire, alcuni già messi in mostra, altri che sono “lavori in corso”. I piccolini di quella “parentela”.

<<Stessa cosa, se non ci fossimo noi questa palestra sarebbe piena di buchi!>>
<<Non ci sarebbe una palestra a quest’ora!>> scoppiarono a ridere entrambi, non curandosi del rossore sulle proprie guance nel sentire la risata dell’altro.

<<Capitano, possiamo tornare ad allenarci?>> due voci fin troppo familiari fecero questa domanda all’unisono, sempre puntuali.

<<Hinata, Kageyama, riposatevi ancora due minuti, non avete fatto altro che correre da una parte all’altra per un’or->> li riprese Daichi, venendo interrotto.

<<Insomma! se continuate così vi prenderete un malanno, siete tutti sudati e scommetto che Kageyama ha di nuovo mal di testa e Hinata ha preso almeno una storta ad entrambe le caviglie! –li rimproverò Suga- adesso sedetevi sulla panca, io vado a prendere dei medicinali per entrambi, Tsukishima questo vale anche per te, hai preso una pallonata in faccia prima e smettila di far finta di non star ascoltando!!>>

Tutti e tre abbassarono lo sguardo e ubbidirono, sotto gli occhi assottigliati  e lo sguardo preoccupato del vice.
<<Wow Suga, sei attento a queste cose!>> affermò stupefatto Daichi.
<<Non so perché, mi viene naturale prendermi cura di loro, e sinceramente questo atteggiamento che assumo nei loro confronti non mi dispiace affatto! Ora scusa, vado a prendere bende e la medicina per Tobio, ricominciate pure senza di noi>> affermò Koushi, prima di voltarsi e sparire dietro la porta degli spogliatoi.

Daichi sospirò, prima di far cenno al coach Ukai che, con un breve soffio nel fischietto, richiamò l’attenzione di quei giocatori scalmanati.

Gli allenamenti proseguirono normalmente, con Noya che correva da una parte all’altra incitato da Tanaka, Ennoshita e Asahi che si allenavano sulle schiacciate, Ukai e il prof Takeda che parlavano delle prossime amichevoli con le altre squadre, Daichi e Suga che tenevano d’occhio Hinata e Kageyama, e Tsukishima e Yamaguchi che si allenavano in disparte, scambiandosi intanto qualche parola. Il fischio assordante che fa l’attrito della suola sul pavimento, il rumore del rimbalzo dei palloni, delle voci dei compagni, l’odore del ghiaccio spray e di sudore, riempirono la palestra, finché non arrivò l’orario di chiusura.

<<Ma io non so ancora fare quella schiacciata tutta WOOOSH che ha fatto Bokuto-sempai!>> piagnucolò Hinata, lamentandosi per l’ennesima volta con Kageyama.

Tutti erano in strada, diretti verso le proprie abitazioni per farsi una doccia e cambiarsi con calma, per poi rivedersi nel luogo dell’appuntamento.

<<Parla italiano*, Boke! E comunque ci riuscirai la prossima volta, adesso dobbiamo andare a casa di Nishinoya.>> affermò Tobio, tenendo una mano premuta sulla testa ancora dolorante.
<<Non dovresti venire alla festa con quel mal di testa, Bakageyama! Lo ha detto anche Suga!>> lo incalzò Hinata, preoccupato per la salute del suo migliore amico.
<<Lo so quello che ha detto, ma voglio venire comunque, prima o poi mi passerà>> ribatté seccato Kageyama.
<<Se lo dici tu…comunque io devo proseguire per questa strada, a dopo>> lo salutò l’arancione con un abbraccio, per poi dirigersi verso la strada opposta, sotto sguardo attento del più grande.

Il calore regalatogli dal corpo di Hinata, per lui è un calore unico nel suo genere. Non sapeva ben spiegare in che senso in quel momento, ma sapeva che ormai aveva preso abbastanza confidenza da richiederlo ogni volta che ne aveva bisogno. È la cura speciale di Tobio, il calore di quel mandarino ambulante. E lui non sapeva che in quel momento la fonte del suo calore preferito rimuginava sullo stesso, identico, pensiero. Entrambi vogliono sentire le proprie temperature mescolarsi, anche se fossero stati gelidi, non avrebbero esitato a rifugiarsi nelle reciproche braccia. Non avete idea di quante volte abbiano immaginato che il calore delle coperte che li abbracciava la notte, fosse quello del loro compagno, ma ovviamente, non era la stessa cosa.

Sospirò, fece per incamminarsi, ma una voce conosciuta lo fece voltare.
<<Andiamo, Tsukki, vieni anche tu! Ti divertirai, te lo prometto!>>

In tutta risposta, Kei guardò davanti a sé annuendo di mala voglia, incontrando lo sguardo di Kageyama.

Yamaguchi Tadashi e Tsukishima Kei sono amici d’infanzia inseparabili. Hanno le stesse passioni e la stessa età, cose che li avvicina ancora di più. Yamaguchi dimostra ogni giorno l’affetto smisurato che prova per Kei, mentre lui mantiene una maschera indifferente sul volto tutto il tempo, e forse non ammetterà mai che tiene molto a Tadashi, forse anche più di quanto lo stesso Yamaguchi tenga a lui.

<<Hey, re, che guardi?>> disse in modo provocatorio il biondino, accorgendosi della presenza dell'alzatore.
<<Nulla…Yamaguchi, ci sarai alla festa, giusto?>>chiese Tobio, posando lo sguardo sul verdino.
<<Si, io e Tsukki!>> affermò con un piccolo sorriso il più basso.
<<Mmh>> annuì Kageyama, con fare annoiato.
<<Che c’è, non volevi che venissi?>> chiese leggermente irritato il più alto.
<<Sinceramente? No.>> sbuffò nervosamente.
<<Beh, nemmeno tu sei simpatico, re dei miei stivali.>> disse avvicinandosi minacciosamente a Kageyama.
<<Non chiamarmi così, quattrocchi!>>
<<Tsukki, basta così! Kageyama noi andiamo, scusalo, ci vediamo dopo>> disse Yamaguchi, mentre Tsukishima, vedendo lo sguardo arrabbiato e deluso del compagno, si allontanò di qualche passo.
<<A dopo, Yamaguchi>>disse Tobio, per poi voltarsi e incamminarsi.

Yamaguchi e Tsukishima continuarono a camminare per le strade gelate, in silenzio, accompagnati solo dal rumore dei passi e dai respiri condensati di entrambi, finché non si salutarono con un cenno della mano, con la consapevolezza che si sarebbero rivisti da lì a un’ora.

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-1130 parole-
Hey ragazzi! Questa è la mia prima FanFiction, quindi scusate se non è esattamente in lingua italiana😅 comunque, fatemi sapere se vi piace, come vi sembra da questo primo capitolo e se ci sono errori. Detto questo, vorrei che non foste timidi e che scriveste un po', giusto per tenermi  compagnia, va bene anche in privato se volete fare amicizia! Sono a vostra disposizione!
Vi avviso in caso foste interessati, cercherò di pubblicare ogni giorno, non so gli orari, potrebbe essere di mattino presto come la sera tardi, ma pubblicherò e risponderò a tutti i commenti!
Adesso vi lascio! Ciao, grazie per la lettura!

*so che in realtà dovrebbe essere giapponese, ma la FanFiction è italiana quindi non avrebbe molto senso😂

𝑭𝒐𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑻𝒐𝒈𝒆𝒕𝒉𝒆𝒓 [Hᴀɪᴋʏᴜᴜ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora