CAPITOLO 15
<<Tsukki! Questa ti piace?>> domandò il verdino, riferendosi alla stanza appena intravista.Fortunatamente, Takeda aveva già pronto un piccolo camion, prestatogli da suo fratello, che avrebbero utilizzato come camion dei traslochi sul momento. Passò velocemente nei quartieri dove risiedevano i giocatori, e nel giro di un’ora, avevano trasferito anche i bagagli delle persone autorizzate, compreso Yamaguchi che aveva convinto da solo la madre a lasciarlo andare e a firmare i documenti.
<<Mh, carina. A te va bene?>> chiese di rimando il maggiore, sporgendo la testa sopra Yams, approfittando della differenza d’altezza.
<<Si! Vado a prendere le valige!>> lo congedò il minore, con un sorriso.Tsukishima approfittò della sua assenza per vedere meglio l’ultima stanza infondo al corridoio, al secondo piano: una stanza semplice e spoglia, l’entrata è situata all’angolo destro che dava un’intera visuale della camera. Proprio di fronte alla porta, c’era una finestra di circa un metro in altezza e settanta centimetri in larghezza, che dava sulla strada principale. Sul muro alla sinistra, invece, era rivolto il retro dell’armadio, mentre accanto alla finestra era situato il letto completamente spoglio, rivolto con la base verso l’entrata.
Purtroppo l’unica stanza a due letti l’avevano occupata Daichi e Suga, quindi avrebbero dovuto dormire assieme in un letto matrimoniale, stessa cosa per Tanaka ed Ennoshita e, ovviamente, le coppie.
Questa stanza ricordava a Tsukishima la sua casa, spoglia di oggetti preziosi e colori. Era tutto bianco e nero, nessuna via di mezzo.
<<Tsukki…puoi aiutarmi? Questa qui è pesante…>> Yamaguchi lo riportò alla realtà, riferendosi ad una valigia. Kei si girò all’istante nel sentire la voce di Yama, e vedendolo in difficoltà lo aiutò quasi subito.
<<Aspetta, faccio io.>> disse con il suo costante tono privo di emozioni, e nel momento in cui sfiorò con le dita la mano del verdino per prendere il bagaglio, il minore arrossì all’improvviso, cosa che non sfuggì all’occhio attento di Tsukki.
“perché arrossisce per così poco?” si ritrovò a pensare il biondo, mentre alzava la valigia da terra, con poche difficoltà, e la portava accanto al letto. Nessun segno, tranne il costante rossore sulle guance, suggeriva a Tsukishima che il suo migliore amico ricambiasse i suoi sentimenti. Quindi, se non è amore, la ragione per cui arrossiva, all’ora cos’era? Febbre?
<<Hey, Yamaguchi>> Tsukishima si girò verso di lui, richiamandolo. Quando il verdino sentì il suo nome, invece, alzò il capo e la schiena, e guardò il biondo a sua volta. Tsukishima a quel punto si avvicinò con decisione, e prima che Yama potesse dire qualcosa, posò una mano sulla sua fronte, per sentirne la temperatura.Il verdino per quel gesto andò fuori di testa: arrossì così tanto che si dovette ricoprire il viso con le mani, scansando bruscamente l’altro ragazzo.
<<Perché l’hai fatto?!>> piagnucolò il verdino, con voce ovattata.<<Pensavo avessi la febbre. Eri tutto rosso.>> rispose Kei con tranquillità, per poi fare le spallucce e dirigersi verso una valigia, intento a sistemare le cose nei mobili adatti.
Passarono le ore così, tutti erano impegnati a disfare i propri bagagli, nelle stanze suddivise a coppie: Nishinoya con Asahi, Sugawara con Daichi, Yamaguchi con Tsukishima e, per la fortuna di Tanaka, Tanaka ed Ennoshita. L’unica stanza al terzo piano, invece, l’avevano riservata a Kageyama e Hinata. Finché, non arrivò sera, e quindi l’ora di tornare a casa. Non tutti, però, rincasarono subito.
Sugawara e Daichi camminavano fianco a fianco, accompagnati dal vento freddo che soffiava impetuoso, e illuminati dalla luce della luna e dei lampioni. Entrambi avevano le mani, già avvolte dai guanti, nelle tasche, per provare un po’ di sollievo in più e affrontare al meglio il gelo della notte.
<<Koushi, sei sicuro di saper l’indirizzo?>> chiese, per precauzione, il capitano al suo vice, vedendolo titubante nei suoi stessi passi.
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𝑭𝒐𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑻𝒐𝒈𝒆𝒕𝒉𝒆𝒓 [Hᴀɪᴋʏᴜᴜ]
FanficPer un insulso scherzo, inizierà la convivenza più significativa che i nostri giocatori preferiti potessero fare. Purtroppo, però, la vita non è molto gentile come ci vuole far credere nei film, e la nostra bizzarra famiglia dovrà aiutarsi a vicenda...