CAPITOLO 5

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La campanella dell’ultima era finalmente suonò. Il cielo, da quel meraviglioso azzurro estate, si era tinto di un monotono grigio autunno.

Oramai le aule erano deserte, diverse per via della tonalità buia che assumevano con l’ombra di quelle nuvole. Se non fosse per quattro o cinque studenti, rimasti per pulire, si potrebbe definire anche “scuola fantasma”. Quella con il bidello fantasma che rapisce gli alunni e poi li uccide. Oppure quella con la bambina uccisa e che adesso è uno spirito tormentato. Oggi, diversamente dagli altri giorni, non si sarebbero tenuti gli allenamenti.

Daichi aspettava impaziente il suo migliore amico, la sua cotta, il suo vice, il suo compagno di classe. In poche parole, Sugawara.

La scuola era finita da circa dieci minuti, strano che non fosse ancora arrivato al cancello.
“i professori lo avranno trattenuto” si continuava a ripetere.

SUGAWARA’S POV
<<Sugawara-san! Abbiamo una cosa da mostrarti!>>

Appena uscito dalle porte di scuola, mi aspettavo di sentire il rumore del vento, il fruscio delle foglie, il cinguettio degli uccelli che si riparano da un imminente temporale.

Invece, appena uscito dalle porte di scuola, sentii Tsukishima chiamarmi a gran voce mentre camminava verso di me, seguito da Kageyama.

<<Oh, ragazzi! Non state litigando, che bello!>> dissi con un sorriso a trentadue denti. Non era mai successo che stessero nella stessa stanza senza litigare.

<<Suga-San, so che è un evento da ricordare, ma la questione è seria e urgente.>> disse Tsukishima.

Kageyama aveva lo sguardo basso. Non lo avevo mai visto così serio ed arrabbiato. Emanava un’aura scura intorno a sé, come se la rabbia cercasse in tutti i modi di uscire dai pori della sua pelle.

Degludii a vuoto e iniziai a sudare freddo, poi mi tornò in mente che Daichi mi stava aspettando fuori il cancello, forse ne avremmo potuto parlare anche con lui!

<<Ragazzi, sembra davvero una cosa autorevole, Daichi sta aspettando qui fuori, possiamo parlarne anche con lui!>> proposi.

<<Perfetto>> rispose Tsukishima, dopo alcuni secondi. Kageyama era così arrabbiato che non riusciva nemmeno a parlare.

Attraversammo il campetto e, come avevo previsto, Daichi era lì, e appena notò le due figure si incuriosì, poi vedendo Kageyama spalancò gli occhi.

<<Kageyama stai be->> iniziò il capitano, venendo interrotto.
<<NO! –si girò verso Tsukishima- FAGLI VEDERE IL VIDEO, ALMENO AVRÒ IL PERMESSO DI SPACCARE LA FACCIA A QUEGLI STRONZI!!>> urlò, mentre le lacrime prendevano possesso della sua vista.

Tsukishima non disse niente, si limitò a prendere il telefono e a cercare la galleria, scorrendo con l’indice. Non sembrava arrabbiato, sembrava più calmo del solito. Almeno pensai così finché non vidi le nocche della mano con cui reggeva il telefono più bianche della neve, avevo paura potesse romperlo.  

Daichi guardava la scena sbalordito, probabilmente facendosi la mia stessa domanda: “cos’è successo di così grave?”

Dopo qualche secondo Tsukishima ci porse il telefono, raffigurante un video di 2:33 in pausa. Presi il telefono, feci partire il video.

ASAHI’S POV
<<Asahi…ho dimenticato i soldi…mi paghi il gelato…?>>

<<Si! Paga il gelato al tuo ragazzo, ti tengo d’occhio sappilo!>>
Detto questo, Tanaka si beccò un ceffone dritto dietro la nuca da Ennoshita.

Chissà perché ho accettato di uscire con loro…

-flashback-
La campanella dell’ultima ora suonò, finalmente! Appena mi piegai per prendere lo zaino e mettere in ordine i libri, sentii una folata di vento in faccia.

𝑭𝒐𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑻𝒐𝒈𝒆𝒕𝒉𝒆𝒓 [Hᴀɪᴋʏᴜᴜ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora