CAPITOLO 9

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YAMAGUCHI’S POV
Correvo. Correvo più che potevo. Correvo così tanto, che probabilmente Tsukki mi aveva già perso di vista. Dovevo trovarlo, dovevo avvertirlo. Com’era possibile?! Come avevano fatto a scoprirlo?!

-flashback-
Non riuscivo ad addormentarmi. Sentivo freddo, in quella notte di pioggia. Sentivo le piccole goccioline salate battere contro il vetro, come se chiedessero il permesso di entrare. L’ombra trasparente generata dal chiaro di luna, mi faceva compagnia, illuminando il mio viso con lo sguardo fisso sul tetto.

Pensavo al nulla, era come analizzare il colore di un buco nero. Non riuscivo nemmeno a pensare alla presenza di Tsukki nel futon accanto al mio letto, dormiente.
Decisi di sedermi. Non aveva senso continuare così fino all’alba.

Mi voltai, e allungai il braccio verso il comodino, stando attento a non dar fastidio al biondino e prendendo il telefono. Riuscii nel mio intento, ma quando lo accesi mi accorsi di aver preso per sbaglio il telefono di Tsukki, vedendo lo sfondo completamente nero.

2:46

Non sentivo nemmeno un minimo segno di stanchezza, così decisi di riguardare il video del mio quattordicesimo compleanno, gelosamente custodito da Tsukki.

È stato il giorno più bello della mia vita, ricordo che c’erano tutti i miei compagni di classe delle medie, compreso Tsukki ovviamente, nel mio posto preferito, un ristorante chiamato “Quercia Di Bosco” in mezzo ad una foresta di querce.
Lì i miei genitori si sono sposati, ed è stato lì che ho detto la mia prima parola, perciò ci sono davvero legato.

Feci partire il video di 4 minuti, dove è raffigurato il mio momento di soffiare sulle candeline e scherzi vari, finché non arrivò un messaggio da “Re idiota”, proprio a metà del video.

“Shoyo ha un grosso ematoma sullo stomaco, proprio dove l’hanno colpito. In più ha dei graffi sul braccio, vicino la spalla, sul lato che ha sbattuto per terra. Se il preside non farà niente come ha detto Suga, allora lo farò io, con o senza di te. Quegli stronzi la devono pagare.”

Entrai nella chat. Non potevo crederci.
-fine flashback-

<<Hinata!!!>> chiamai a gran voce, trovandolo fuori il cancello della scuola in compagnia di Kageyama, ad aspettare il suono della campanella.
Prima che potesse dire qualcosa, lo presi per il polso e lo trascinai all’interno del campetto, sotto una quercia, circa 50m distanti da tutti.

<<Hey, che ti prende? Lo sai che è meglio stare in compagnia per noi…>> mi mise una mano sulla spalla.

<<No, ascoltami! Loro sanno tutto!>>quasi urlai, togliendo bruscamente la sua mano dal mio corpo.
<<Ma cosa dici? Impossibile, è solo paranoia>> disse facendo un sorrisetto nervoso, probabilmente cercando di convincere anche se stesso. Prima o poi sapevamo che questo giorno sarebbe arrivato.

<<No, ascolta. Stanotte, avevo in mano il telefono di Tsukki, e Kageyama gli ha mandato un messaggio elencando tutte le tue ferite, e sapeva anche come te le sei procurate! Ha detto del tuo ematoma sullo stomaco, provocato dal calcio di Chisaki, e persino dei tuoi graffi sul braccio per la caduta!>>

Lo vedevo distrutto. I suoi occhi erano umidi, ma probabilmente non riusciva nemmeno a disperarsi, perché troppo concentrato su un dubbio: e adesso? Sappiamo già da soli che il preside ha le mani legate, quindi?
Però…forse è meglio così…insomma, stando con loro, forse, non ci prenderanno più di mira…insomma, tutti hanno paura sia di Kageyama che di Tsukki, messi insieme potevano terrorizzare anche i peggiori dei bulli.

<<Hinata…>> provai ad esternare i miei pensieri.
<<Yama…forse è meglio così…forse sono stato troppo paranoico…loro ci proteggeranno, giusto?>> è incredibile come fossimo entrambi disperati.
Sorrisi.

𝑭𝒐𝒓𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑻𝒐𝒈𝒆𝒕𝒉𝒆𝒓 [Hᴀɪᴋʏᴜᴜ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora