«Levi, prego. Entra.» Duerf Lomo ha cacciato una nuvola di fumo dalla bocca. Poi l'ha spento il sigaro e si è alzato. La prima cosa che ho notato è stato l'orologio da tasca. Era quello della foto. Ve lo posso assicurare. Sono entrato lo stesso nella stanza da ricconi.
«Allora, perché sei qui?» Mi ha domandato lui interessato. Mi sono seduto e tutto. Duerf Lomo è rimasto a fissarmi. Un'ansia terribile.
«Volevo sapere il fatto del mettere nero su bianco quello che penso.» A quel punto, lui ha fatto un sorrisetto soddisfatto. Proprio non l'ho capito.
«Il discorso sul tempo della scorsa volta, è stato soltanto un preludio, una sorta di anticipazione. Dubitavo che saresti tornato, caro ragazzo. Questo lo devo ammettere. E invece eccoti qui.» Si è alzato Duerf Lomo e ha preso a camminare con le mani intrecciate dietro la schiena. Poi si è messo davanti alla finestra e alcune lucine natalizie gli rendevano il viso arcobaleno. Era tutto illuminato, il Giovincello.
«Sì, sì. Volevo sapere quella cosa perché non sapevo cosa fare.» Mi sono dovuto girare per dirgli 'sta cosa. Eppure Duerf Lomo ha riso un istante, poi mi ha rivolto lo sguardo.
«Non sei qui perché non sapevi cosa fare. Tu sei qui perché al tuo Io ribolle l'idea di mettere mano su un foglio e far giungere la verità.» Con quella frase il Giovincello ha fatto la dichiarazione ufficiale di schizofrenia. Il mio Io cosa avrebbe intenzione di fare? Scrivere per far giungere la verità? Sembrava un sermone della Bibbia.
«Senta, io non so che idea si è fatto di me. Mi ascolti-» Ragazzi, mi ha interrotto. Stroncato con un misero segno della mano. Non vi dico quanto mi ha stizzito.
«Ora fai parlare me. Non c'è bisogno che ti presenti. Ti conosco fin troppo bene. Conosco ogni avvenimento della tua vita. Ho visto la tua nascita, ho assistito alla morte di tua madre e c'ero anche nel momento in cui hai visto nascere quel bambino stamattina. Io ci sono sempre stato nella tua vita, Levi.» Ragazzi, il mio cuore ha preso a battere a duecento chilometri orari. Mi sono alzato di scatto dalla poltrona e mi sono letteralmente cagato sotto
«Devi ascoltarmi. Tutto questo può sembrarti assurdo, per quanto normale sia. Ma io ho la piena consapevolezza che la tua mente accetti questa realtà. Ti ho anticipato che Einstein e Nietzsche mi hanno fornito il trampolino di lancio per la base del mio discorso. Durante questi lunghi millenni in cui gli uomini hanno vissuato sulla Terra, sono stati migliaia i geni cui vi hanno dimorato. Ma la loro esistenza è stato spesso tormentata. Negli ultimi stermini della razza umana, nelle famose due Guerre Mondiali, ne sono periti diversi. Quei soldati che impugnavano le armi e che tentavano di proteggere la propria patria dal Nemico, un giorno sarebbero potuti diventare geni in diversi campi: fisica, letteratura, chimica e matematica. Io ne ho la certezza, l'umanità in quei conflitti ha spezzato la vita a migliaia di geni, migliaia di menti che avrebbero concesso il loro intelletto e avrebbero innalzato il livello di conoscenza che la specie umana ha dell'Universo. Ciò non significa che gli altri milioni civili sono stati dei meri sacrifici. No, tutto ciò che accade su questa Terra è privo significato. Le Nazioni si dichiarano guerra per conflitti politici, per grettezza d'animo. La colpa è dei Mostri che ci sono dietro tutto questo. L'umanità ha diversi nemici; forse i due antagonisti principali sono l'avidità e la sete di potere. So bene che la politica ti annoia, mio caro ragazzo. Ma il nostro passato è solo sangue, morte e distruzione: dal recente Olocausto al primo omicidio della storia dell'uomo. Un mare di rosso carminio, che oscilla e si schianta sulle spiagge immacolate. Quel sangue primordiale è come un virus, una malattia radicata nell'anima sporca dell'essere umano. Ed è qui che subentrano i geni. Devo ammettere i miei limiti. Non conoscono la ragione scientifica per il quale queste persone nascono sulla Terra, ma me ne sono fatto un'idea filosofica. Vuoi ascoltarla?»
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Lupo di mondo - (ITALIANO) COMPLETA
Ficção CientíficaQuesta cosa della sinossi io non l'ho mai capita. A volte ho letto dei racconti narrati da un tizio, o come si dice in prima persona, che hanno la sinossi scritta in terza. Vi garantisco che quando vedo queste cose avviene lo svuotamento della mia...