© Luca De Pippo 2017, 2018© Progetto grafico a cura di Nya Hooks Design (nyahooksdesign@gmail.com)
A J.D. SALINGER
Se cercate un posto dove staccare la spina del vostro cervello e spegnere temporaneamente i vostri pensieri, fidatevi di me: chiudete questa cazzo di pagina e buttate questo libro nell'immondizia o non so cosa. Preferibilmente sezione Carta e Cartone, ci tengo a questa cosa. Vi rimborserò le spese, ve lo giuro.
Era una fottuta notte d'inverno qualunque, una di quelle in cui credi non possa mai succedere niente. Insomma un inutile giorno del calendario gregoriano, per farla breve. Non vorrei commettere l'errore di annoiarvi, ma se ciò accadesse vi consiglio di seguire la linea guida che compare tra la fine della seconda riga e l'inizio della terza.
Comunque, dicevo... Quella notte era tutto normale. Frequentavo il liceo e il giorno dopo sarei dovuto andare a scuola, ma non me ne fregava poi tanto. Scendevo ogni sera, era come se dovessi firmare il tesserino in uno di quei posti dove la gente timbra e se ne va. Insomma, i posti preferiti dei giornali per portare il pane a casa al termine della settimana.
Starete pensando alla mia età. Ma questo non dovrebbe importarvi granché, ma ve la confesso lo stesso. Mi piace essere gentile con le persone che si interessano a me, ed è piuttosto raro come fenomeno.
Sedicenne con una famiglia allo sbaraglio. STOP! Non vorrei rivelarvi troppi aneddoti, potrei turbarvi. E non voglio che questo accada.
Di solito, però, accade con le ragazze. Mostrano sempre un certo interesse per me – non scambiatemi con uno sciupafemmine, non lo sono affatto - poi quando comincio ad aprirmi sembra che stai rivelando loro come funzioni il mondo. Le vedi inventarsi una di quelle balle secolari, tipo "Sta venendo mamma, devo proprio andare".
Quanto odio le persone che sanno che tu sai che ti stanno prendendo per il culo, ma lo fanno lo stesso. Le detesto.
Comunque – scusate ho il vizio di raccontare ogni maledetta cosa – vi stavo raccontando di quella notte... Come diavolo sono andato a finire al discorso delle ragazze? Che cazzo di buco nero è la mente, io non ho idea.
Ero imbacuccato in un piumino che mia zia mi aveva regalato – ragazzi, quanto le pesava regalarmi la roba sebbene fosse la tipica stronza ricca munita di conto in banca – e mia mamma non faceva che ripetermi "Non tornare tardi, domani devi andare a scuola." Gesù lo ripeteva ogni santo giorno. Allora la scuola non mi interessava, o meglio ci andavo per perdere tempo.
La ricordo... Era disperata quella donna. Immaginatevi voi con due figli a carico e un figlio di puttana che si spaccia per vostro coniuge, ma che alla fine se ne va e vi lascia con il conto in banca sotto zero. La mamma ha dovuto mandarlo a calci in culo. Lei sì che era una vera dura. Una con le palle, direbbe mio nonno, più di chiunque altro uomo che vive in questo schifo di società.
Dicevo che era una grande donna, e ragazzi non sto qui a propinarvi balle, ma quella aveva la stoffa per cambiare il mondo. Non prendetela come una frase di un qualche film fantascientifico scadente dove il protagonista scopre di avere i superpoteri. Ragazzi questa è roba seria. Mia madre possedeva i coglioni più di tutti noi altri.
Fatto sta che ho terminato di ascoltare la sua miscela di avvertimenti; lo stesso mi sarei ritirato a che ora volevo io. Non c'era alcuna differenza. Dopo questa non pensate che la mamma era una di quelle che non seguivano i propri figli. Ragazzi, se pensate una cosa del genere, allora non avete capito un fico secco di quella donna.
Lei lo sapeva benissimo che stavo andando allo sbaraglio, ma nella sua testa era tutto programmato. L'obiettivo principale adesso era garantire ai due stronzetti irriconoscenti (io e quel coglione al quadrato di mio fratello) "un tetto sulla testa" - ha sempre amato dire questa frase – e il mitico piatto caldo. Ragazzi ci è riuscita: né il piatto caldo, né il tetto sulla testa, ci sono mancati. Pensate ancora che quella donna sia una di quelle che non hanno seguito i figli?
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Lupo di mondo - (ITALIANO) COMPLETA
Fiksi IlmiahQuesta cosa della sinossi io non l'ho mai capita. A volte ho letto dei racconti narrati da un tizio, o come si dice in prima persona, che hanno la sinossi scritta in terza. Vi garantisco che quando vedo queste cose avviene lo svuotamento della mia...