CAPITOLO 24

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Sono uscita da quella stanza sconvolta, Mauro non solo era sposato con me ma viveva

 una vita parallela con un altra donna che ha pure messo incinta, una donna

senza scrupoli; lui che diceva che solo in me vedeva la madre dei suoi figli!

Mi dirigo in bagno ho bisogno di bagnare il viso e di calmarmi in sala c'e' una festa di 

beneficenza e non posso distrarmi anche se in questo momento vorrei andarmene..

Mi guardo allo specchio e rivedo la donna di qualche anno fa, con quell'amarezza sul 

viso e quel senso di disgusto addosso ma devo ritornare in me e domani 

cerchero' di calmarmi ora non sono ammesse distrazioni.

Sono di nuovo in sala ma non riesco a togliermi Davide dalla testa, quel bambino e' la 

fotocopia di Mauro, guardo Lisa parlare con le mogli degli imprenditori ignare del 

mostro che hanno davanti, della sua pericolosita' e la guardano invece con 

ammirazione nelle vesti di donna d'affari. 

Sono talmente immersa nei miei pensieri da non rendermi conto di avere qualcuno alle

 mie spalle cosi' sobbalzo dallo spavento scaraventando il vassoio a terra emettendo un 

frastuono assordante al punto da interrompere le conversazioni dei presenti.. Dio che 

figura!

Sento il fiato di qualcuno nel mio orecchio < Sei sempre la solita sbadata!>

Francise e' dietro di me, chiudo gli occhi e faccio un lungo sospiro trattenendo la rabbia

< Se solo lei fosse stato piu' discreto nell'avvicinarsi avrei evitato questo!>

Mi accorgo di aver attirato l'attenzione dei presenti, Francise e' cosi' pieno di se che 

avrei voglia di prendere il vassoio e lanciarglielo

< Tolga tutto questo macello da terra prima che qualcuno si faccia male.>

Sono pronta a ribattere ma la voce di monsieur Petit mi ferma, guarda prima me e poi 

lui 

< Monsieur Francise le chiedo scusa, provvederemo subito a togliere tutto!>

sposta lo sguardo verso di me ed e' furioso segno che dopo la festa ricevero' una 

romanzina... accidenti a lui!

Senza degnare di uno sguardo Francise mi abbasso a raccogliere i vetri e mi ritrovo 

qualcuno ad aiutarmi alzo lo sguardo e vedo Andrea, mi guarda e sorride, sono tutti 

stupiti compreso Petit..

Sento Francise parlare..

< Andrea ma cosa fai? E' lei l'addetta a fare questo!>

mi sento mortificata e umiliata dalle parole di lui, chiudo gli occhi e cerco di non cadere 

alla provocazione anche perche' non e' il momento giusto dopo la mia scoperta, cosi' 

continuo ma a stupirmi e' proprio Andrea ancora in ginocchio guardare Francise..

< Vedi caro Francise se non fosse per persone come la signora Elena tu la serata non 

potresti nemmeno affrontarla, non hai idea del lavoro, della concentrazione e 

dell'organizzazione che ci vuole, sono queste persone> fa cenno verso tutti i miei 

colleghi <a far si che la tua serata abbia successo lasciando soddisfatti tutti i tuoi ospiti 

compreso me, quindi abbi la riconoscenza per cio' che fanno!>

Sono tutti ammutoliti, fra i due ci sono sguardi di sfida io mi sento in imbarazzo, 

Francise muove quella mandibola furiosamente ma alla fine dice la sua

< Sono pagati bene per svolgere questo lavoro!>

ma Andrea non demorde < Ti sbagli, il loro lavoro non sara' mai ricompensato come 

giusto che sia!>

Prego Andrea con gli occhi di chiudere questa conversazione, ho paura che vada a 

degenerare e per fortuna Lisa fa da tramite cercando di tranquillizzare tutti e riportare 

la calma, cosi' trascina Francise dagli ospiti e Andrea si rivolge a me

< Ti chiedo scusa io da parte sua!>

< Non c'e' ne bisogno... ma grazie!> gli sorrido...

Non capisco come mai questo uomo si comporta cosi' con me e non capisco cos'e' che 

mi attrae in lui, so solo che averlo accanto mi da un senso di tranquillita'...

Una volta sistemato tutto la serata procede come sempre, io cerco di non pensare per il 

momento al bambino  e al disastro di prima, mi concentro sulle portate evitando il piu' 

possibile Dupont...

Finalmente la serata e' giunta al termine e una volta pulita la sala mi dirigo a prendere le

 mie cose, per fortuna Manuele e' tornato a casa con mio fratello altrimenti per lui 

sarebbe stato pesante...

Sto per lasciare l'albergo quando Petit mi chiama mostrandomi di raggiungerlo nel suo 

ufficio, chiudo la porta consapevole della romanzina che mi fara' e sperando che non mi

 licenzi...

< Madame Elena saro' veloce anche perche' e' tardi ma non potevo aspettare. Quello 

che e' successo stasera e' stato grave e inaccettabile, come le e' venuto in mente di 

rispondere a monsieur Dupont? Cosa le passava per la testa?> 

Cerco di rispondere ma mi zittisce con gli occhi < Per questa volta lascio passare la cosa,

 ho visto l'impegno e la bravura di come lavora e voglio darle un'altra possibilita'... ma 

alla prossima che succede si consideri licenziata!>

Sono cosi' furiosa, mi ha rimproverata come una bambina senza aver fatto nulla, ma 

non posso replicare, cosi' dico solo < Le chiedo scusa non succedera' piu'!>

< Me lo auguro per lei!>

mi alzo e dentro di me sto urlando dalla rabbia, lo saluto e mi dirigo verso l'uscita 

dell'hotel dove ad aspettarmi c'e' un temporale.... andiamo bene!

TU SEI LA MIA RINASCITADove le storie prendono vita. Scoprilo ora