Love of my life| Paulo Dybala

40. Visita

Paulo

È appena finita la partita. Abbiamo vinto 2-0 grazie a una mia doppietta. Prima della partita però ho scoperto che Angelica era entrata in travaglio, perciò sono andato in ansia. Ho pregato affinché andasse tutto bene. Non so se ha finito di partorire o no. Sta di fatto che adesso vado in ospedale. Mi accompagna Alvaro. Ho una tensione incredibile addosso. Ho anche tanta paura. "Paulo, non avere paura. Vedrai che andrà tutto bene" cerca di consolarmi Alvaro.
Grazie che ci sei sempre 💕.
Appena entriamo chiediamo indicazioni su dove si trovi la zona maternità. Prendiamo l'ascensore per poter arrivare dove si trova Angi. Ci sono tanti bambini che piangono. Vedo un sacco di culle con dentro neonati, palloncini, dei bambini che forse sono andati a vedere i loro fratellini o sorelline e anche i parenti. "Mamma guarda c'è Paulo Dybala!!!" esclama una bambina di almeno 5 o 6 anni.
Una juventina molto piccola 😍😍😍😍.
"Oddio Dybala... Cosa ci fai qui?" chiede la signora con un neonato in braccio.
Oddio che cute🥺🥺🥺.
"Eeeh signora, oggi c'è la mia ragazza che è in travaglio" spiego. "Ah buona fortuna. Auguri nel caso" si congratula con me. "Grazie..." la ringrazio.
"Paulo!!!!!" sento urlare qualcuno. Mi volto e vedo avvicinarsi un ragazzo. Oddio... È Charles!!!
"Charles cosa ci fai qui???" chiedo. "Sono venuto ad aiutare Angi. Me l'ha chiesto personalmente" risponde.
Molto bene!!!
"Come va?" chiedo. "Guarda, ha finito da poco" mi spiega. Oddio 🥺🥺🥺. Mi si stanno riempiendo gli occhi di lacrime. "Portami da lei" gli intimo con gli occhi lucidi. "Subito" si mette in marcia il monegasco. Insieme ad Alvaro seguo Charles che si ferma davanti ad una porta chiusa. "Angi è qui dentro. Goditi il momento Paulo" poggia una mano sulla mia spalla. Inizio a tremare dall'ansia e inizio a respirare più intensamente. "Forza Paulo, ce la puoi fare" mi esorta Alvaro. Busso alla porta. "Avanti" dice una voce. Angi 🥺🥺🥺🥺. Apro la porta piano piano e mi sporgo. "Paulo🥺🥺" esclama dalla gioia. Le sorrido.
Mi volto a guardare Charles e Alvaro. "Dai... Entra" mi incita Alvaro. Allora entro nella stanza. "Come stai?" le chiedo. "Bene... Sono un po' stanca però in generale sto bene" mi risponde contenta. " Io invece ti ho visto, sei stato molto bravo" continua. "Grazie..." dico abbastanza timido. "Non puoi capire che fatica ho fatto... Ho dovuto aspettare quasi un'ora per fare in modo che l'utero sia dilatato. Inoltre non puoi capire che razza di contrazioni ho avuto!!! Erano insopportabili!!!! Poi quando è uscito il piccolo ho avuto paura che fosse morto, invece no; poi si è messo a piangere. Ho tirato un sospiro di sollievo" mi racconta.
Non vorrei essere nei suoi panni 😂😂😂.
"Invece non puoi capire quanta ansia ho avuto per te. Avrei voluto tanto essere qui con te" le dico. "Awww caro" dice lei. "Vuoi vedere il nostro bambino?" mi chiede. Annuisco emozionato. Angi scosta un lembo della copertina e mi fa vedere un viso paffutello quasi come il mio. Mi trattengo dal piangere. "È bellissimo" dico commosso. "Già... Come lo chiamiamo?" chiede.
Ah... Giusto... Il nome! Non ci abbiamo pensato in questi nove mesi!!! Fortuna che me n'è venuto uno in mente proprio adesso.
"Io ce l'avrei uno" dico. "Quale?" chiede. "Io proporrei di chiamarlo Yago" rispondo. "Yago è proprio un bel nome!!! E se aggiungessimo anche Charles come secondo nome?" propone Angi. "Dimmi perché" dico ironico. "Perché come sai oggi è il compleanno di Charles e poi è qui con noi" spiega. "Mmh buona idea" esclamo. "Mi sento tirato in causa" dice ridendo Charles. "Charles, da questo momento il nostro bambino porterà il tuo nome in tuo onore" annuncia Angi. "Aaawww grazie ragazzi, siete fantastici❤️❤️❤️" esclama Charles dalla gioia. "Ragazzi posso entrare?" chiede Alvaro. "Certo che puoi, chi te lo impedisce?" rispondo. Angi mi porge Yago così lo posso presentare allo spagnolo. "Alvaro, ti presento Yago" lo mostro ad Alvaro. "Ciao Yago❤️... Bello sei!! Uguale identico a tuo padre!!!" commenta Alvaro felice. Io mi sento che questo giorno non lo dimenticherò mai nella vita.