Cap. 9

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Ethan's POV

È arrivata la notte.

Bianca è andata via da un po' di ore.

Ora andrà a vivere da suo padre, non so per quanto, non so se per sempre.

Non volevo essere così duro con lei, né con Teresa.

Ero solo molto arrabbiato e lo sono da giorni.

Sono arrabbiato con me stesso perché non faccio altro che trattare tutti male, ma continuo a comportarmi sempre peggio.

È una cosa che non riesco a frenare.

È vero che Teresa mi tratta come un figlio, ma se ci abbandonasse come ha fatto mia madre?

Non riesco davvero ad accettare questa situazione senza pensare che anche loro ci abbandoneranno.

Ma adesso Bianca l'ha fatto per colpa mia.

Sono davvero un idiota.

Domattina chiederò scusa a Teresa. Nel frattempo però, continuo a sentire una strana sensazione. Come se mi sentissi un buco dentro il cuore. Mi sento un orribile vuoto dentro. E i miei sensi di colpa mi stanno togliendo il respiro.

Le ho detto che non l'ho mai voluta in questa casa. Non ci siamo parlati per giorni interi ma non ho mai sentito tanto silenzio come ad oggi. Forse perché mi bastava vederla per stare meglio.

Mi incanto a fissare il bracciale che mi ha regalato. Dopo prendo il bigliettino che mi aveva scritto, l'ho conservato nel mio comodino.

Lo rileggo:

"Per aspera ad astra. (Attraverso le asperità, fino alle stelle)

Abbiamo affrontato varie difficoltà nelle nostre vite, ma se adesso siamo qui, sotto lo stesso tetto, qualcosa vorrà dire. Forse sarà questa la nostra vera felicità.

Grazie per avermi difesa ieri."

Non posso ancora crederci di averla trattata così male.

Continuo ad agitarmi nel letto al solo pensiero.

Sarà arrivata a casa? Impossibile. Casa sua è questa qui.

Le sarà successo qualcosa?

Starà male per quello che le ho detto?

La mattina dopo, chiedo scusa a Teresa per il mio comportamento e mi siedo a fare colazione con lei.

Nel frattempo lei, prende il telefono e chiama Bianca.

Grazie al cielo sta bene.

Chissà se tornerà mai ma per me è davvero imbarazzante e difficile chiederle scusa.

Non credo che lo farò.

Mi alzo dal tavolo più tranquillizzato sapendo che sta bene, ma mai come ad oggi vorrei andare a scuola con lei.

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