CAPITOLO 2

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Dopo qualche secondo, noi ragazze ci dirigiamo nelle camere per poter prendere i vestiti ed il necessario per stare via qualche giorno e raggiungiamo i ragazzi al parcheggio di Alfea, pronti per andare a Fonterossa.

- "Musa vieni con me." Dice Riven mettendosi il casco

- "Molto gentile da parte tua Riven, ma oggi Musa sarà mia passeggera, visto che mi è stata da poco regalata una wind-rider da parte dei miei genitori" Gli risponde Aisha a tono, continuando, "Nabu tesoro, oggi sarai da solo in moto"

- "Grazie amica, non sarei riuscita a reggere un viaggio con Riven" mi rivolgo verso Aisha, mentre che lei guida seguendo i ragazzi

- "Figurati M, ma preparati psicologicamente, dovrai stare per del tempo con lui, che tu lo voglia o no"

Le parole di Aisha mi fanno riflettere: devo riuscire ad essere forte, non può farmi star male di nuovo. E poi, la vita da single non è tanto male, posso uscire quando voglio, con chi voglio, andare in discoteca senza nessuno che faccia una scenata di gelosia. Certo, quando tutte le coppie escono tra di loro sono costretta a stare sola o a restare in camera ma... per il resto non posso lamentarmi.

Assorta nei miei pensieri non mi rendo neanche conto che siamo arrivati a Fonterossa. Corriamo quindi verso la navicella, pronti a partire alla volta del pianeta di Riven.

- "Bene ragazzi, qui è il capitano Timmy che vi parla. Mi dispiace interrompere la quiete ma vi ricordo che nella navicella sono presenti solo camere doppie, quindi..."

- "E quale sarebbe il problema, Timmy?" risponde con strafottenza Riven

Tutti a quel punto si girano verso di me, aspettando una mia risposta, che non tarda ad arrivare:

- "Non preoccuparti Timmy, le camere rimarranno le stesse di sempre... Non c'è alcun bisogno di dividere voi coppie, io... beh, starò con Riven"

Le ragazze mi rivolgono uno sguardo omicida, ma anche apprensivo. Capiscono che io voglia che loro passino la notte con i loro rispettivi fidanzati, ma al tempo stesso sanno che al momento l'ultima persona con cui vorrei stare è Lui.

- "Sorellina, sai che se è un problema per te possiamo provare a risolvere la situazione... posso stare io con River, o Helia o Nabu, non devi preoccuparti, tu devi..." Sky mi parla velocemente e nervosamente, quindi decido di interromperlo con tono amorevole:

- "Sky, so che vuoi che io non soffra, ma già ho disturbato abbastanza Aisha, poco fa, non voglio causare altri disagi. Stai tranquillo per me, riuscirò a cavarmela come sempre"

- "Va bene Musa, stanotte vedremo. Se per caso dovesse toccarti o trattarti male basta..."

- "...basta che mi chiami e sarò pronto a spaccargli la faccia. Lo so fratellino"

Presto, mio malgrado, arriva la sera. Dopo aver cenato ognuno si dirige nella propria camera. Fortunatamente, Riven dovrà fare il primo turno per capitanare la nave. Ho qualche ora quindi, per stare sola, poi farò finta di dormire, così eviterò di parlare con lui. Come direbbe Tecna: "Logico, no?"

Mentre ascolto un po' di musica sento bussare alla porta, è Stella.

- "M, lo sai che se hai bisogno puoi venire a dormire da me, vero? Al mio cuoricino di certo non darai fastidio, e poi, sicuramente non gli darebbe neanche fastidio dormire per terra, per poter far sdraiare te sul letto!"

Voglio un mondo di bene a Stella, riesce sempre a farmi ridere, anche nei momenti più tristi

- "Certo che lo so Stellina, ma puoi dire a Brandon di star comodo nel suo letto. Starò bene, non è di certo la prima volta che dormo con Riven!"

Qualche ora dopo, al di là della mia porta sento dei passi, che ad un certo punto si fermano.

- "Cazzo, come ho potuto essere così stupido..."

Perché dice questo? Cosa avrà fatto?

La porta si apre, e tempestivamente chiudo gli occhi. Riven si piazza di fronte al letto ed inizia a cambiarsi. Quei muscoli... sempre sono stati il mio punto debole. Il suo inconfondibile profumo presto invade le mie narici. Mette una tuta e rimanendo a torso nudo, si fa spazio tra le coperte.

- "Muse, sei ancora sveglia?"

Non ricevendo risposta, e quindi credendo che io stia dormendo, sospira pesantemente.

Le ore passano, né io né Riven riusciamo a dormire. Lacrime calde e silenziose rigano le mie guance. Non riesco più a sopportare questa distanza tra di noi. Vicini letteralmente ma lontani come mai siamo stati. "Non ti rendi conto che sono l'unica che tiene a te? Non riesci a capire che tutte le volte che te ne vai non faccio altro che aspettarti? Non vedi che sono qui, accanto a te, tra le lacrime, stravolta per tutto ciò che eravamo e che non potremo essere più?" Vorrei poter buttare fuori quel che tengo dentro da un anno, sperando che lui possa capire, ma non lo farò: aspetterò che sia lui a cercarmi, a pentirsi, se mai succederà.

Ripenso a tutte le notti passate insieme nella mia stanza, qualche ora prima di cacciarlo, così che Griselda, effettuando il controllo giornaliero, non lo trovi. Ripenso alle notti passate a Fonterossa, nel suo balconcino sospeso per aria, guardando le stelle e raccontandoci parti della nostra vita. Ripenso a cosa eravamo, e cosa probabilmente non saremo mai più. Assorta tra i pensieri, chiudo lentamente gli occhi, cadendo in un sonno profondo.

La mattina seguente mi sveglio dolcemente sentendo qualche passo nel corridoio. Faccio una doccia veloce, acconcio i capelli con delle leggere onde e scelgo di non truccarmi. Indosso un paio di leggins e una maglietta corta ed ampia. Esco dalla camera e mi dirigo al centro di controllo della navicella.

- "Buongiorno amici, quanto manca all'arrivo?" domando distrattamente entrando nella cabina.

Volgo lo sguardo verso il centro della stanza e noto un gigante mazzo di gigli bianchi; conosco bene quei fiori...




ANGOLO SCRITTRICE: Se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina. Fatemi sapere se la storia vi sta piacendo nei commenti! 

Non lasciarmi mai più - Musa & RivenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora