Capitolo 31 - Sono qui.

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Seduto sul divano, Harry continuava a fissarsi le dita intrecciate, senza aggiungere altro alla sua frase precedente. Louis si era seduto dal lato opposto del sofà, come per bilanciare la situazione ed evitare di essere catapultato in un altro disastro apocalittico.

«Ho baciato Alex», sbottò lui senza pensare. Il viso di Harry scattò nella sua direzione e i suoi occhi quasi schizzarono fuori dalle orbite. Oh, merda. Smise di giocherellare con le dita e portò il braccio destro sul divano, affondando le dita nell'imbottitura.

«Io...» Tentò Louis, ma le parole non gli uscirono di bocca. Sembrava che la lingua gli si fosse gelata.

«Cosa hai provato?» Domandò Harry osservandolo attentamente. Quando Louis incrociò il suo sguardo, però, le verdi iridi del ragazzo si spostarono sul resto della stanza. Cos'era quella che gli si leggeva in volto? Paura, forse?

«Nulla. Ero solo attratto fisicamente da lui.» Contrariamente a quanto credeva, Harry non replicò, ma strinse nervosamente tra le mani un cuscino ornamentale del sofà.

«Non ho provato nulla. Volevo solo una via di fuga, da tutto. Da te», sospirò. «Se davvero avessi provato qualcosa per lui, ora non sarei qui, ma a circa quattrocentosessanta chilometri da questa dannatissima città, Harry.»

Il cuore del ragazzo riccio mancò un battito, sentendo pronunciare il suo nome. Cosa poteva fargli quel ragazzo se, solo pronunciando un nome lo aveva quasi steso?

«Vorresti essere lì?» Domandò incerto. Voleva davvero una risposta? E poi, dov'era questo posto a quattrocentosessanta chilometri da Londra?

«No. Se avessi voluto, sarei partito con lui. Probabilmente non avrei mai dovuto darti un'altra possibilità, ma è evidente che ho tradito me stesso e l'ho fatto.»

Gli occhi di Harry si riempirono di lacrime. Non meritava un'altra possibilità, ma lui gliela stava porgendo su un piatto d'argento. Aveva il suo cuore su un piatto d'argento, per l'ennesima volta. Questa volta era ridotto male, però, e stava a lui rimetterlo insieme.

«Cosa voleva quando ti ha scritto l'sms?» Borbottò. Era gelosia quella morsa che gli stritolava lo stomaco facendolo sentire così idiota e arrabbiato?

«Non usare quel tono. Dovresti ringraziarlo, forse. Lui mi ha fatto capire quanto...» Stava per dire di amarlo, ma meritava di sentire quelle parole così presto? «Mi ha fatto capire che non bastava scappare per risolvere tutto questo disastro», agitò le mani in aria per rendere chiaro il concetto.

Harry sorrise ed allungò una mano verso di lui. «Non lo ringrazierò mai. Dovrebbe ritenersi fortunato se non l'ho ucciso con le posate in quel maledetto pub, ma ero troppo terrorizzato da te e da come avresti reagito.»

Una lacrima cadde sulla guancia di Louis al solo ricordo di quell'incontro-scontro nel pub.

«Non respingermi, ti prego. Ho sbagliato e sono stato un fidanzato terribile, ma voglio recuperare. Ho tanto da darti, Lou. Sei la persona più importante della mia vita, e l'ho capito troppo tardi, quando ormai ti avevo distrutto, per la seconda volta. Non voglio accada mai più.» La mano posata sul divano si mosse verso Louis, il palmo rivolto verso l'alto.

«Ti prego», sussurrò.

Louis si asciugò le lacrime su entrambe le guance e lentamente si alzò. Non poteva restare lì a farsi domande di cui non voleva sapere le risposte. Doveva riposare. Avrebbe affrontato tutto il giorno dopo.

«No», mormorò Harry vedendolo salire le scale. Gradino dopo gradino. Non ebbe la forza di seguirlo. Si stava forse pentendo della scelta di averlo lì? Aveva agito in quel modo solo per la scenata fatta da sua madre?

Come Back to Me. -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora