Capitolo 26 - Ancora una volta.

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Canzone consigliata: Nothing like us – Justin Bieber

-Louis-

«Fermo, Louis, ti prego!»

Sentiva chiaramente sua madre urlargli alle spalle, fuori dal pub ed avrebbe voluto immensamente abbracciarla, ma sarebbe crollato. E l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento, era crollare in mezzo alla strada in un posto che iniziava seriamente ad odiare.

Si avvicinò all'auto di Alex, avvolgendo le dita alla maniglia dello sportello e con uno strattone lo aprì. Si calò nell'abitacolo silenzioso, facendo attenzione a non osservarsi riflesso nello specchietto retrovisore. Era consapevole di avere una pessima cera, e non intendeva autocommiserarsi allo specchio.

Notò sua madre scambiare qualche parola con Alex, prima che lui lo raggiungesse nell'auto ed accendesse il motore.

«Le ho dato il mio indirizzo. Odiami se vuoi, ma è tua madre e merita qualche spiegazione in più.»

La sua voce era andata, morta e sepolta in quel pub. Non gli restava un briciolo di fiato per esprimere il suo dolore, così annuì semplicemente. Cercò di farsi forza e si tirò su a sedere sul sedile, mentre l'auto faceva manovra per reimmettersi nella strada principale, verso l'unico luogo che ora poteva sembrargli accogliente.

«Louis? Svegliati», la voce dolce e calda di Alex arrivò al suo cervello, imponendogli di schiudere le palpebre.

«Che c'è ancora?» I suoi occhi si aprirono e notò tutt'intorno una stanza vagamente familiare, con una piccola finestra ai piedi del letto ed una coperta scura sotto di lui.

Sbattè le palpebre, nel vano tentativo di uscire dal suo sogno, ma al settimo tentativo, si accorse di quanto fosse reale ciò che i suoi occhi stavano vedendo.

«Mamma!» Immediatamente le lacrime tornarono in superficie e gli cosparsero il viso di rivoli lucidi. Johannah lo strinse, nel vano tentativo di assorbire una parte del suo dolore. Il loro abbraccio durò un'infinità, tanto che Louis sentì di aver ritrovato la sua famiglia fra quelle braccia. Lei era tutto ciò di cui aveva bisogno, e viceversa. Nulla avrebbe potuto mai allontanarlo da chi lo amava. Amava davvero.

«Metà delle cose che ho detto prima, non avresti dovuto saperle. Almeno non così», la sua timidezza parlò per lui. Consapevole di aver ammesso di aver fatto sesso con un ragazzo davanti a sua madre, si sentì avvampare.

«Oh, tesoro. Non esiste al mondo che ti preoccupi per una scemenza del genere, sei il mio bambino. Ed anche se stai crescendo, ricorda che ci sono passata prima di te. Posso capire più di quel che pensi.» Un lieve sorriso le increspò le labbra e il loro abbraccio si allentò, dandogli modo di guardarsi negli occhi. La via più semplice per una madre, di leggere dentro suo figlio.

«Tutte quelle storie, le scuse per essere stato lontano, l'iPad con il video. Sapevo che mentre era stato da lei non era andata come doveva, non poteva andar bene con loro due soli ogni notte per giorni in una camera.» Louis osservò meglio sua madre, per cercare un aupporto e la vide aggrottare la fronte. Era d'accordo con lui, eccome.

«Non voglio vederlo più, mamma.» Aggiunse.

«Capisco, non posso darti torto», Jay si alzò dal letto, avvicinandosi alla porta e tendendo una mano nella sua direzione.

«Forza, andiamocene a casa nostra.»

Lo sguardo di Louis vagò per un momento, perso nel vuoto dei suoi pensieri. Casa? Voleva tornare ad abitare a pochi metri dal suo ex? Da Harry? Poteva riuscire a stargli lontano, avendolo così fastidiosamente sotto mano? Oltretutto, aveva delle domande anche per lei, ora che ci rifletteva meglio.

Come Back to Me. -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora