-Louis-
Come secondo giorno in casa di un estraneo, sembrava andare fin troppo bene. Non c'era stato alcuno scontro, nessuna discussione, nessun battibecco, tutto tranquillo. Anche troppo. Louis e Alex avevano dormito insieme anche quella notte, restando ognuno nella proprià metà del letto. Dopo la giornata a dir poco intensa, che aveva avuto, Louis non intendeva dare spazio a nessun altro nella sua mente. Era già abbastanza aggrovigliata.
«E' stato per vendicarti di quel coglione del tuo ex?» Il padrone di casa più sexy della nazione entrò nella camera da letto, portando un vassoio con due tazze e delle fette di pane.
«Cosa?» Rispose l'altro abbastanza assonnato tirandosi su a sedere.
«Il bacio. So di averti baciato per primo, ma non mi hai respinto, cazzo. Perchè?» Il suo tono sembrò farsi più duro, ma il viso rimase sereno.
«Mi dispiace, non lo so. Credo sia il caso che io trovi un altro posto dove andare. Non posso rimanere ancora.»
«Non intendevo questo. Volevo solo saperlo. Per la cronaca, non sono gay. Forse solo un po', ma tu sei dannatamente sexy.»
Louis sorrise, lusingato da quelle parole ed afferrò una delle tazze dal vassoio sul letto. Lui era sexy? Buono a sapersi, ma non gli sembrava esattamente la verità. Forse da ubriaco sprigionava un fascino misterioso di cui non era a conoscenza. Si portò la ceramica calda alle labbra e prese un sorso.
«Il tuo telefono sta squillando! Cazzo, sbrigati!» Urlò Alex dalla stanza da letto mentre Louis tentava di mettere insieme qualcosa di commestibile per pranzo. Si era offerto lui di cucinare, nonostante non fosse un asso dei fornelli, era il minimo che potesse fare per ricambiare l'ospitalità del ragazzo.
«Pronto?»
«Dove sei finito? Ti sto chiamando da ore!»
“Merda!” Il suo subconscio parlò per lui. Era Dan e sembrava anche molto, molto agitato. Sapeva cosa stava per dirgli, sua madre lo aveva già chiamato per lo stesso motivo.
«Devi venire qui, Liz sta male.»
Prese un profondo respiro, cercando di calibrare la sua risposta nel migliore dei modi. Non sarebbe stato facile ingannarlo.
«Non posso muovermi da qui, sai, c'è stato un guasto all'auto di un mio amico e...siamo bloccati.»
Nessuna risposta dall'altro lato del ricevitore. Forse aveva deciso di non rispondere? Aveva capito che stava mentendo? Purtroppo si conoscevano fin troppo bene e Dan non era tipo da farsi prendere in giro facilmente.
«Davvero? Puoi fare di meglio.» Non attese risposta e riagganciò. Louis rimase interdetto, stringendo il telefono nella mano destra con forza, fino a sentire dolore.
Okay, non lo aveva affatto convinto. Ma cosa avrebbe potuto fare? Presentarsi in ospedale dalla ragazza malata che era stata a letto con il suo – al tempo – ragazzo, come se nulla fosse? Non ne sarebbe stato capace. Soprattutto sapendo che Harry al 100% sarebbe stato lì con lei. Vederli anche solo nella stessa stanza avrebbe creato un tale caos nella sua mente.
«Tutto bene?» Alex gli posò una mano sulla spalla, cercando di rassicurarlo. Probabilmente aveva intuito dalla sua espressione che non era un momento facile. Di nuovo.
«Sì, bene. Grazie. Torno a fare il pranzo.»
Sgattaiolò in cucina prima che l'altro potesse domandare altro, sottraendosi al suo tocco. Non gli dispiaceva essere toccato da lui, doveva dire la verità a se stesso, ma come poteva permettere a qualcun altro di fare quello che aveva concesso solo ad Harry e con risultati disastrosi? Forse non sarebbe stato più in grado di fidarsi.