Capitolo 5 - Sotto la pelle.

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La luce tenue del tramonto andava scomparendo tra i palazzi e proiettava sempre meno raggi nella stanza. Un delicato odore di vaniglia si sparse tra le mura, quando Harry afferrò una t-shirt di Louis che le sorelle gli avevano portato lì per il ventottesimo giorno in ospedale, sperando inutilmente che quello lo avrebbe aiutato a tornare da loro. Harry ricordò i loro sguardi esausti quando alla fine della visita Johannah le invitò ad andare via con lei. Le ragazzine la seguirono fuori dalla camera in silenzio, lasciando a turno un bacio sulla guancia del fratello ed una carezza sulla sua mano.

Evitando di farsi trascinare nell’oblio dei tristi ricordi, Harry si afferrò una caviglia e la posò sul bordo del letto portandosi il ginocchio al petto. Prese gentilmente la mano di Louis nella sua e la fece scorrere sulla sua caviglia.

«Never», fece procedere la mano più avanti, «gonna…»

Cambiò gamba e portò le dita del ragazzo nuovamente sulla sua pelle, «…dance, again.»
Tirò su con il naso quando ebbe finito  di mostrare a Louis il suo nuovo tatuaggio. L’unico che finalmente avesse un significato vero.

Aveva deciso di farsi marchiare la pelle qualche giorno prima, dopo aver ascoltato incessantemente per ore ed ore Careless Whisper. Aveva promesso a quel ragazzo in una nottata buia che non avrebbe mai ballato con nessun altro tranne lui ed aveva deciso di onorare il suo giuramento incidendosi quelle parole sotto la pelle.
Le sue caviglie erano segnate per sempre, per amore del suo Lou.

Aspettò qualche secondo prima di togliere la mano di Louis dalla sua pelle, beandosi di quel contatto che tanto gli era mancato.

«Sei un pessimo ballerino.»

Quella voce. Gli occhi di Harry si sollevarono di scatto dalla sua caviglia verso il viso del ragazzo disteso. Sembrava ancora assopito. La sua mente iniziava a giocargli brutti scherzi.

Ritrasse il piede per posarlo a terra, ma l’adesione delle dita di Louis si fece decisa e lui non poté evitare di lanciare un grido di gioia quando alzando di nuovo lo sguardo sul ragazzo, lo trovò sorridente con gli occhi socchiusi.

«Louis?»

La sua voce incredula si sgretolò nelle ultime lettere facendolo crollare in ginocchio di fianco al letto, scosso da un pianto sollevato. Tutte le sue forze lo abbandonarono, mentre le lacrime si facevano copiose sul suo viso e le sue labbra non smettevano di baciare la mano dell’altro.

La scena si protrasse per alcuni minuti, finché Harry non ebbe riacquistato forze sufficienti ad alzarsi per raggiungere la poltroncina. Si sedette e la avvicinò al letto facendo stridere i piedini di metallo sul pavimento della stanza. Osservò Louis, prendendogli ancora una volta la mano tra le sue.

«Non ci credo», lo osservò di nuovo per poi fargli scorrere le dita sulla guancia. La sua pelle sembrava aver ripreso colore. Louis non rispose, ma sorrise teneramente. I suoi occhi rimasero socchiusi, fissi in quelli di Harry per parecchio, prima che quest’ultimo si decidesse e telefonasse a Jay.

«Non posso crederci! Tesoro mio!»

Jay corse senza fiato oltre la porta della stanza d’ospedale. Il volto inondato dalle lacrime, i capelli raccolti in una crocchia disordinata ed il pigiama ancora indosso. Erano solo le nove di sera, ma evidentemente lei aveva deciso di andare a riposare presto quella sera. Beh, prima che Harry la chiamasse per avvertirla che il suo bambino si era svegliato dal coma in cui giaceva da mesi.

Harry rimase seduto sulla sua poltroncina mentre le sorelle e la madre osservavano Louis e lo sommergevano di domande. Studiò attentamente tutto ciò che stava accadenso intorno a lui nelle due ore che seguirono il risveglio del ragazzo, compiacendosi dell’amore che si muoveva leggero nell’aria intorno a loro. Nessuno sembrava rendersene conto, ma quella situazione aveva giovato a farli sentire ancora più uniti ed in un certo senso, ne era grato.

Harry sentì il medico asserire con tono entusiasta che avrebbero dimesso Louis dopo un paio di giorni se non fossero insorte complicazioni e sorrise a sé stesso, consapevole che il peggio era ormai passato.

«Mamma», Harry cercò la donna non appena ebbe varcato la soglia di casa. Louis era stato dimesso quel giorno ed era tornato a casa con la famiglia, mentre Anne non aveva ancora ricevuto da nessuno la bella notizia.

«Sono in cucina», urlò lei in risposta.

Appese la giacca all’attaccapanni dietro la porta d’ingresso, si sfilò gli stivaletti e fece oscillare leggermente la testa per sistemare i capelli, prima di varcare la soglia della stanza dove si trovava la madre.

«Ho saputo che Louis è tornato a casa. Questo significa che anche tu tornerai a farti vedere qui?» La sua voce spigolosa ferì Harry. Cosa stava cercando di fare?

«Sì. Ora posso stare tranquillo», mantenne un tono pacato per non innescare un litigio.

«Grazie a Dio.»

Harry chiuse le mani in due pugni stretti, mentre la madre continuava tranquillamente ad amalgamare gli ingredienti per una torta.

«Che problemi hai?» Alla domanda forse troppo diretta del figlio, lei lasciò cadere la spatola nella ciotola e si voltò di scatto, agganciando i loro sguardi.

«Scusami?»

«Mi hai sentito, mamma. Cosa c’è che non ti va a genio?»

Harry si lasciò cadere su una sedia dopo averla leggermente scostata dal tavolo.

«Non fare tanto lo spavaldo con me. Dovresti ringraziarmi per non averti riportato a casa con la forza da quel maledetto ospedale. Guardati! Sei diventato uno spettro, non sembri nemmeno tu. Ti stavi distruggendo per qualcosa che ti riguarda davvero molto, molto da lontano. Sono felice che Louis sia a casa sua ora e che tu sia nella tua.»

Harry scattò in piedi non appena la donna smise di parlare e con un gesto deciso mandò la sedia a sbattere contro il tavolino. Le si avvicinò con fare involontariamente minaccioso e si bloccò solo quando i loro visi furono a pochi millimetri di distanza.

«Non parlarmi come se sapessi tutto di me», sputò prima di andare a rintanarsi nella sua stanza.

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Okay, ho aggiornato! Ho aspettato quest'ora non perchè faccia "figo" farvi attendere il capitolo, ma perchè...mi ero addormentata! Lo ammetto, scusatemii! Ahahah

Bene, ormai sapete cosa fare per vedere la storia andare avanti: VOTATE questo capitolo e quando arriverà a quota 50, io (prontamente, se non dormirò, ahahah) aggiungerò un capitolo!

Lasciatemi dei commentini, nel precedente aggiornamento siete state/i stupende/i, avete commentato tanto e ve ne sono grata, ma si può sempre fare di più. No?

Sparisco ora, a presto bellezze!! ❤

Come Back to Me. -Larry Stylinson-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora