Let The End Begin

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Let The Change Begin

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Troy

Iniziò tutto un freddo dicembre di moltissimi anni fa,avevo appena comprato insieme alla mamma un paio di scarpe nuove e in ginocchio l'avevo quasi pregata di portarmi un po' al parco a giocare. Infondo ero solo un bambino di sette anni,per me il mondo non era duro,non era per niente ricco di sfide o complicazioni,per me esisteva solamente il mio mondo,le mie favole e i miei soldatini di plastica verde. Strinsi maggiormente la mano delicata di mia madre mentre a passo svelto la seguivo verso la nostra auto. Una Chevrolet Bel Air dal pallido color pistacchio,odiavo da morire quel rottame,quando mia madre passava ogni persona la guardava con disprezzo. Io e mia madre eravamo praticamente soli,non avevamo più nessuno,mio padre era partito per una specie di vacanza,almeno così la definiva mia madre,e non era più tornato. Ogni tanto mi mancava ma alla fine non potevo farci nulla se gli piaceva molto partire.

-"Troy,Tesoro devi sbrigarti,altrimenti mamma non riesce ad andare a lavoro." Mi tirava leggermente per farmi camminare più velocemente,mi strinsi quindi nella mia felpa a righe e con le mie gambine corte iniziai a correre un po'. Mamma faceva un lavoro alquanto stancante,io sapevo che nessuno la aiutava in città. Lavorava a casa,ogni giorno molti uomini venivano a farle visita ed io dovevo per forza chiudermi in camera mia fino a quando non terminava il suo turno. Non capivo molto,ma sapevo solo che provocavano dei rumori assordanti e fastidiosi. Non possedevamo una casa bella,calda o accogliente ma nonostante questo fattore lei non mi faceva mancare mai nulla. Aprii la portiera e mi fece entrare,mi accomodai subito mettendo la cintura come lei mi aveva insegnato. Velocemente anche lei fece la stessa cosa e partimmo verso casa. Osservai tutti i bellissimi edifici passare fino a quando la città non divenne campagna. Lunghe distese di campi e fieno la facevano da padrone e noi vivevamo in una di quelle casette di legno nella quale abitano anche tantissime mosche. Arrivammo al nostro domicilio e mamma parcheggiò. Scendemmo velocemente e non appena mi sistemai ed alzai lo sguardo vidi il signor Jensen attendere sulle scale del portico. Ovviamente passava tantissimo tempo in compagnia di mia madre,come gli altri del resto.

-"Buon Pomeriggio Signor Jensen.." Mamma subito si lisciò la gonna rossa lunga con le mani e lasciò le mie scarpe in macchina. Lo faceva spesso quando non aveva tempo di pensare alla spesa o a me. Mia madre era di una bellezza mozzafiato,io le somigliavo tantissimo. Stessi capelli,stessi occhi,stesse labbra. Due gocce d'acqua. Era molto formosa,grossi fianchi e seno prosperoso,gli adulti erano tutti innamorati di lei. Io ero molto geloso,la mia mamma non doveva essere più di nessuno,papà l'aveva già fatta piangere tantissimo. Avrei pensato solo io a lei e quando sarei poi diventato grande abbastanza avrei trovato un lavoro decoroso e l'avrei ripagata di tutto donandole una vita da principessa.

-"Signora Williams,che piacere rivederla. Troy.." si tolse il cappello alzandosi sorridendo prima a mia madre,poi a me. Quell'uomo infondo era buono,si comportava sempre molto bene con mia madre e spesso le portava dei bellissimi fiori gialli,i suoi preferiti. Delle volte pensava anche a me,ad esempio mi regalava dei giocattoli,o dei cartoni animati. Ero felice quando lo faceva perché quando accadeva potevo tornare a comportarmi come un bambino e non come l'uomo che già stavo diventando troppo in fretta.

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