Capire

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Chanel

-"Compito a sorpresa questa mattina!" La professoressa Martin cammina piano verso la sua cattedra di legno laccata facendo sentire il classico rumore fastidioso dei suoi tacchi alti. È nuova quest'anno e già nessuno la sopporta,è sempre tutta in tiro e non perde tempo a provarci spudoratamente con i ragazzi qui. A nostra insaputa questa mattina,ha deciso di stupirci con questa magnifica sorpresa.
-"Ovviamente su argomenti spiegati settimana scorsa,così almeno posso capire se state seguendo o meno." Aggiunge sfacciata sistemandosi la gonna di stoffa nera sulle cosce e la camicetta rosa in seta. Si accomoda e con l'indice solleva gli occhiali neri con strass sul naso. Giro piano il viso e osservo Sea sconvolta che alza le mani in segno di resa. Sospiro presentemente stanca già di tutto e osservo la sedia vuota accanto a me. Questa mattina Jackson non è venuto a scuola e la mia mente già vaga tra milioni di domande confuse,quesiti a cui io però non riesco a trovare risposte. Forse non sta bene,forse ha la febbre o peggio gli è successo qualcosa. Scuoto la testa e in modo lento e cauto scelgo di rischiare per sapere come sta. Lascio scivolare una mano in tasca e dolcemente senza farmi scoprire prendo il cellulare,mi lecco le labbra tesa e lo sblocco. Sussulto quando nello stesso momento che apro la chat vuota con lui,qualcuno bussa. Metto subito via il telefono e mi sollevo dritta osservando l'entrata.
-"Avanti!" La donna si sistema i capelli e guarda ovviamente in direzione della porta,pochi secondi dopo la persona ad entrare è proprio il ragazzo che fino a qualche secondo fa era nei miei pensieri. Jackson non emana una bella sensazione come di solito,indossa una felpa larga nera e il cappuccio. Da qui non riesco a vedere il suo viso ma sono sicura che non ha per niente una bella cera,inoltre ogni volta che entra,anche se ha altro da fare,un piccolo sguardo lo dedica a me.

-"Mi scusi professoressa,ho fatto tardi." La sua voce é leggera e non ricorda assolutamente nulla di quel ragazzo dolce e gentile che ho conosciuto quest'estate. Ovviamente mi preoccupo subito e in qualche modo cerco di allungarmi per guardarlo in volto,la professoressa anche sembra sconvolta. Le mani iniziano a sudarmi e le gambe non riescono a star ferme sotto al banco. Sea sembra avvertite la mia agitazione perche allunga una mano e mi ferma dalla spalla,sospiro e mi calmo subito aspettando che venga a sedersi qui.

-"Ma non preoccuparti tesoro,scommetto che non hai avuto una nottata facile. Un bel ragazzo come te..ecco il permesso,vai pure a sederti. Stavo comunicando ai tuoi compagni che questa mattina ho deciso di svolgere un compito a sorpresa su quanto riguarda gli ultimi argomenti,ma non mi preoccupo affatto di te,sei un bravo ragazzo e sempre preparato." La donna sorride e gli fa una leggera carezza sulla spalla,sorrido un po' quando Jackson si sposta girandosi e camminando verso di me a testa bassa.

Ancora non riesco a vedere la sua faccia,ma finalmente il mio desiderio si avvera quando appoggia lo zaino per terra e togliendo il cappuccio si accomoda accanto a me,al suo posto. Prende giusto una penna e nemmeno mi saluta,aggrotto le sopracciglia e piego il volto notando solo adesso degli aloni neri di stanchezza sotto gli occhi. Ha le mani fasciate con dei cerotti color carne molto grossi,simili a quelli che usano i pugili. La paura che abbia fatto a botte mi assale subito così lo guardo per bene in volto e tiro un sospiro di sollievo quando capisco che è solo sonno perso. Non riesco a giustificare le mani ma non ha nessun'altro livido sul volto,cerco la sua attenzione ma non capisco perché non me la offre. Appoggio una mano sulla sua e solo in questo momento,gira lo sguardo fondente verso di me,mi sento di nuovo bene quando lo fa.

Gli sorrido leggermente per incutergli dolcezza e sicurezza ma quando sposta la mano e non ricambia girando il viso il mio cuore perde un battito e inizio a pensare il peggio. Cosa gli ho fatto? Perché si comporta in questa maniera? Eppure sono sempre stata amichevole e carina con lui,beh certo abbiamo iniziato con il piede sbagliato ma fino a ieri eravamo davvero ottimi amici. È anche venuto alla partita due sere fa,ci siamo salutati e abbracciati. Ora non capisco,ma so solo che ho bisogno di lui nella mia vita,non riuscirei a sopportare di doverlo ignorare o peggio lasciar andare. Passa qualche minuto e mi metto dritta sulla sedia quando la professoressa consegna i compiti,mi calmo quando capisco quanto sia facile e che soprattutto conosco tutte le risposte. Decido di lasciar perdere per quest'ora la questione "Jackson" e mi dedico al compito.

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