I. Un ballo per re

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Il sole non era ancora del tutto sorto, e già il castello brulicava di servi e cuochi impegnati in un continuo andirivieni da una stanza all'altra attraverso i corridoi.
Una di loro si affrettò verso una porta in particolare, portando tra le braccia un fagotto di ricche stoffe ricamate.

"Principessa, principessa, svegliatevi!" chiamò la donna, bussando alla porta.

Dall'altro lato, una voce femminile, ancora velata di sonno, rispose "Entrate."

Con uno sbadiglio, stiracchiandosi, Astrid alzò la testa dal morbido cuscino, e si sedette sul letto, cercando di sistemarsi i capelli con le dita.

"Vi ho portato l'abito per la cerimonia, principessa" disse la serva, posando il suo carico sul paravento di legno, "Dovete prepararvi, se non volete arrivare in ritardo all'incoronazione di vostro fratello."

L'incoronazione.

Astrid rammentava perfettamente. Come avrebbe potuto essere altrimenti, quando era da mesi che non si parlava d'altro a corte?
Tutto si era incentrato sull'incoronazione di Magnus, fino a quel giorno.
Era diventato esasperante, tanto che la principessa era quasi sollevata che fosse finalmente arrivato il momento...
Quasi, se non fosse stato per il fatto che quello era anche il giorno in cui avrebbe conosciuto il suo promesso sposo, il principe ereditario Nikolaj di Estelle.

Astrid era nervosa, non sapeva nemmeno esattamente cosa aspettarsi.
Aveva sentito dire che era un uomo galante e regale, il che la rincuorava, almeno in parte, ma Astrid voleva vederlo da sé prima di crederci.

Aiutata dalla serva, la principessa indossò il vestito, un elegante abito azzurro ricamato con fili d'oro e d'argento sugli orli della gonna e delle maniche, talmente lunghe che toccavano terra.
Le sue dame di corte, che nel frattempo erano arrivate ad assisterla, l'aiutarono ad acconciarsi i capelli, intrecciando i ricci biondi con nastri dello stesso azzurro di cui era tinta la seta del suo vestito.

Un diadema dorato era posato sulla sua testa, quasi volesse ricordare a tutti chi era la ragazza che lo portava.

Lei era la principessa.

Sembrava che nessuno avesse il permesso di dimenticarlo, men che meno lei stessa.
Anche se l'avesse voluto, comunque, non avrebbe mai potuto, non quando tutto ricadeva sulle sue spalle.

I suoi genitori erano morti da meno di un anno, e Magnus aveva solo sedici anni.
Nonostante fosse re, adesso, non era in grado di governare un regno.

Quando era arrivata la carestia, non era riuscito ad agire, e tutta Merithia si ritrovava ancora in piena crisi.
Nessuno dei regni confinanti era stato disposto ad aiutarli, finché non era stata proposta la sua mano come ricompensa.
Allora il re di Estelle, padre di Nikolaj, aveva acconsentito.

Astrid era l'erede, finché Magnus non avesse avuto un figlio suo, e questo singolo fatto faceva di lei un nobile partito per qualsiasi uomo di rango sufficiente per avvicinarsi a lei. Il principe Nikolaj sarebbe stato quell'uomo.
Poco importava che i due non si conoscessero. Era per motivi politici che i due re avevano organizzato il fidanzamento. Era per i suoi titoli che Nikolaj la sposava, ed era per il denaro della sua famiglia che lei sposava lui.
Nonostante questo, sperava che lei e il suo futuro sposo si sarebbero innamorati l'uno dell'altra, un giorno...O almeno, che sarebbero stati amici.

Un Rubino per la Regina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora