XXVIII. Senza più ostacoli

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Astrid era sul punto di addormentarsi sulla poltrona quando Lionel spalancò le porte della biblioteca, facendo il suo ingresso, solare come non lo era stato da tempo.
Al suono della sua voce, la principessa alzò gli occhi dal libro che era intenta a leggere—con scarsi risultati, vista la stanchezza che quel giorno sembrava non volerla abbandonare—e dedicò al nuovo re di Estelle la sua completa attenzione.

"Lionel," sorrise, "ti trovo piuttosto di buonumore quest'oggi. Hai forse mangiato dei dolcetti senza di me?"

Gli lancio un'occhiataccia giocosa mentre gli poneva quella domanda, al che lui scosse la testa, anche se una risatina gli sfuggì comunque dall'angolo della bocca.

"Ti farò preparare tutti i dolcetti che vuoi, amore mio" le disse, avvicinandosi a lei e chinandosi per posare un dolce bacio sulla sua fronte, "La notizia che ho, tuttavia, ti piacerà ancora di più, credimi."

Un sorriso, misto tra il perplesso e il curioso, apparve sulle labbra di Astrid.
Lionel però non parlò oltre, limitandosi a ricambiare la sua espressione con aria assorta, il palmo della sua mano ancora sulla sua guancia.
Era bellissimo, con quel labbro leggermente curvato in su e gli occhi che, come specchi, le mostravano tutta la sua devozione in un solo, profondo sguardo.
Anche Astrid avrebbe potuto perdersi a contemplare ogni parte di lui, come lui faceva con lei, ma in quel momento era terribilmente curiosa di sapere quale fosse la grande notizia che il giovane sosteneva di doverle dare. Abbastanza curiosa da non voler aspettare un minuto di più per avere risposta.

"Dimmi, allora!" insistette, prendendogli la mano libera—quella che non era nel mezzo del lasciare tenere carezze sul suo viso—, "Non vorrai lasciarmi con questo insistente desiderio di sapere a che cosa ti riferisci!"

A quel punto, gli occhi di Lionel si illuminarono di gioia, come le acque di un lago sotto i raggi del sole di mezzogiorno.
Era raggiante, si sarebbe potuto dire.
E, ad ogni suo sorriso, il cuore di Astrid si riscaldava.
Le era mancato vederlo sorridere così, genuinamente e senza l'ombra di alcuna paura, con quella punta di allegria di ragazzo, che non sarebbe mai dovuta mancare, intrisa nella sua espressione.
Forse, anzi, non l'aveva mai visto talmente spensierato prima d'allora.
Qualsiasi cosa fosse a causare ciò, si disse la ragazza, se essa riusciva a rendere felice colui che amava, allora lei non avrebbe potuto che esserne altrettanto entusiasta.
In fondo, nessuno nei due poteva essere del tutto in pace se l'altro non lo era.
Ciò che provava l'uno si rifletteva per natura anche sull'altra. Si appartenevano.

E presto, quel legame indissolubile tra di loro sarebbe stato reso ufficiale.

"Astrid, ho annunciato la fine del mio fidanzamento con lady Eyra, quest'oggi" le disse infatti Lionel, "Ora, nulla ci impedirà più di sposarci."

All'udire quelle parole, Astrid fu incapace di trattenersi, e gli gettò le braccia al collo, facendogli quasi perdere l'equilibrio.

"Ehi, ehi, attenta" rise lui, afferrandola per la vita e stabilizzando entrambi, così da non cadere, "Prima o poi farò un incidente, se continui a saltarmi addosso così." 

Le guance della principessa si tinsero di un tenue colore rubicondo, mentre un accenno di sorriso appariva sul suo volto.
"Scusami, è solo che...non riesco quasi a crederci! Non credevo che sarebbe stato così facile. Pensavo che la famiglia di lady Eyra, o il Consiglio dei lord, si sarebbero opposti..."

Lionel le rivolse un sorrisetto.
"Ci sono alcuni lati positivi dell'essere re, principessa" le rispose, "Ad esempio, nessuno può avere nulla da ridire sulla scelta della mia regina."

La strinse a sé, e la baciò con passione.
Astrid non era certa esattamente di quanto durò quel loro bacio, inebriata dal contatto tra le loro labbra, e dall'intenso profumo del suo amato.
Quando infine si staccarono l'uno dall'altra, lui la guardò dritto negli occhi, e le sorrise affettuosamente.

Un Rubino per la Regina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora