Dieci anni dopo...
Un sole primaverile splendeva sulla prospera città di Elythen, portando un piacevole tepore ai suoi abitanti, e con esso un'aria di letizia per la fine dell'inverno.
I campi attorno alla capitale di Estelle erano ormai in fiore, e nelle piazze i mercati erano tornati ad essere vivaci e brulicanti di clienti e di curiosi avventori.
Anche a palazzo, sebbene ai nobili della corte non mancasse mai nulla, l'atmosfera sembrava essersi rallegrata con l'attivo della bella stagione.E, nel pieno spirito della gioia che pervadeva l'animo di ogni uomo, donna o bambino, nei giardini reali due ragazzine giocavano a rincorrersi, con le ampie gonne sollevate e i lunghi boccoli corvini che svolazzavano al vento.
"Non mi prenderai mai, Isabel!" esclamò la prima, tra le risate.
Si lanciò un'occhiata alle spalle, scorgendo per un attimo la figura della sorella minore che cercava di raggiungerla prima di tornare a concentrarsi su ciò che aveva avanti."Non è vero!" replicò Isabel, facendole la linguaccia mentre le veniva dietro, "Ce la faccio, Aslïn!"
"Allora, dovrai correre più veloce!"
Dal balcone del palazzo, crogiolandosi sotto i dolci raggi del sole, il re e la regina osservavano le loro figlie giocare.
Da lassù, parevano due bambine quasi identiche, per aspetto e corporatura, sebbene fossero nate ad un anno di distanza l'una dall'altra. L'unica differenza visibile in quel momento, per chi non le avesse conosciute, sarebbero stati gli abiti che indossavano.
Per i loro genitori, tuttavia, era facile riconoscerle anche da quella distanza, solo guardandole correre.
Aslïn era decisamente più rapida della sorella, cosa di cui si vantava spesso, anche se infine le permetteva sempre di raggiungerla.
Anche quella volta, infatti, fu così.
E, non appena si fermò, Isabel le saltò addosso, come un gatto fa con la sua preda, ed entrambe caddero a terra, prorompendo in un'allegra risata che riempì l'aria con la sua musica."Credi che dovremmo andare a dir loro di prepararsi per le loro lezioni?" chiese Astrid, voltandosi verso il marito.
Lionel scosse il capo, sorridendo affettuosamente, senza distogliere lo sguardo dalle sue bambine.
"No, non ancora. Lasciamo che si godano la giornata ancora per un po'" disse.
Poi la avvicinò a sé, avvolgendo un braccio attorno alla sua vita, e si voltò verso di lei, dandole un leggero bacio sulle labbra.
"E nel mentre," suggerì in un sussurro, i loro visi ancora a pochi centimetri di distanza, mentre con dolcezza le spostava una ciocca di capelli dietro l'orecchio, "forse possiamo approfittarne per avere un po' di tempo per noi, prima che..."Un colpetto alla porta lo interruppe a metà frase.
"Vostre Maestà," chiamò colui che aveva bussato, "Re Magnus e la Regina Anna sono arrivati."
Lionel alzò le spalle, e un sorrisetto spiritoso apparve sulle sue labbra. "Come non detto."
Le offrì il braccio, e chiese "Andiamo ad accogliere i nostri fratelli, amore mio?"Astrid annuì. "Andiamo."
Prese il braccio che suo marito le offriva, e così scesero alla sala del trono, dove, proprio come annunciato, li attendevano Magnus e Anna, accompagnati da un bimbo dai capelli dorati, che la giovane donna teneva per mano.
Non appena il re e la regina di Estelle entrarono, tuttavia, il bambino si divincolò dalla sua presa e corse loro incontro."Zio! Zia!" esclamò, tutto contento.
"Leif!" Lionel lo sollevò da terra, prendendolo in braccio, per immensa gioia del piccolo, mentre Astrid andava ad abbracciare Anna e Magnus.
Erano cresciuti molto, in quegli anni che avevano seguito la guerra tra Estelle e Merithia, e con loro erano cresciuti anche i loro sentimenti. Erano maturati, e, da quella che sarebbe potuta essere definita una semplice attrazione fra ragazzi, i due erano finiti per innamorarsi.
Le continue visite di Lionel e Astrid e di Magnus ad un regno o all'altro erano finiti per diventare un pretesto per i due per incontrasi di soppiatto.
I loro fratelli avevano finto di non saperne niente, ma nessuno dei due era stato sorpreso quando, sette anni prima, l'allora diciannovenne re di Merithia aveva chiesto Anna in sposa.
Non era necessario chiedersi come la storia si concludesse, pensò Astrid, vedendoli l'uno al fianco dell'altro, le loro mani che si cercavano l'un l'altra.
STAI LEGGENDO
Un Rubino per la Regina
FantasíaAstrid ha appena diciannove anni, e il futuro del suo regno sulle spalle. Come principessa di Merithia, sorella del giovane re Magnus, ha il dovere di sposare il figlio primogenito ed erede del re di Estelle, poiché con le sue nozze si creerà un'al...