XII. Un lenzuolo di seta

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Astrid era davanti alla porta, ma, quando fu sul punto di bussare, esitò.

Andare fino alla stanza di Lionel era stata una decisione spontanea, su cui non aveva riflettuto.
Sapeva solo che, se rischiava di non poter rimanere più davvero sola con lui, doveva incontrarlo un'ultima volta.

Infine, fu con quel pensiero in testa che si convinse a bussare.

Diede un colpetto sulla porta, poi il secondo, e poi ancora il terzo.

Non dovette attendere molto perché Lionel le aprisse, ma quando se lo trovò davanti, quasi non riuscì a riconoscerlo.

Aveva un'aria ilare in volto, ma c'era qualcosa di insolito nella sua espressione, quasi come se il principe non fosse del tutto in sé.
Anche il resto del suo aspetto la preoccupava.
I suoi capelli erano in disordine, e portava solo dei pantaloni e una semplice tunica bianca che gli arrivava alla coscia.
Pareva che si fosse appena svegliato, ma non era quello il motivo per cui era in quello stato.
In mano teneva un calice, e sulla camicia aveva una macchia color scarlatto.

"Astrid?"

Quando parlò, il sospetto che era affiorato nella mente della principessa fu confermato.
L'odore che proveniva dal suo alito era inconfondibile.
"Avete bevuto..."

Lionel rise, appoggiandosi mollemente all'uscio.
"Forse un pelino..." mormorò, con voce indistinta.

Astrid sospirò e lo prese sottobraccio, aiutandolo ad entrare nella stanza.
Chiuse la porta dietro di loro, poi lo portò a sedersi sul materasso.

Lionel afferrò la brocca di vino sul tavolino accanto al letto, versandone parte del contenuto sulle lenzuola mentre se la portava alle labbra, ma lei gliela tolse con gentilezza dalle mani prima che potesse bere ancora, e andò a posarla lontano dalla sua portata.
Lui bofonchiò qualcosa, tentando senza successo di alzarsi.

La principessa tornò al suo fianco, portando con sé una brocca d'acqua.
Dopo averla posata al posto di quella di vino, accarezzandogli il viso gli disse "Basta così, ora. Cosa vi succede?"

"Sto bene, principessa..." biascicò il principe, "Vorrei il mio vino, adesso."

"No." Astrid scosse la testa. "Siete ubriaco, Lionel...State qui, bevete dell'acqua."

Fece come per prendere la brocca dal tavolino, ma, prima che potesse allontanarsi di nuovo, Lionel la afferrò per la vita, tirandola sul letto sopra di sé.
"Non andare..." sembrò quasi pregarla, "Resta con me..."

Astrid non poté trattenere un piccolo sorriso, e si voltò a dargli un bacetto sulle labbra.
Era certa di essere rossa in viso, a causa della posizione in cui si trovavano, eppure non sentiva di volersi spostare.
Rimase tra le sue braccia, per un po', ma poi si costrinse a muoversi.
Versò dell'acqua nel calice, e la fece bere a Lionel, sorreggendogli la testa con la mano.

Lui mandò giù senza opporre resistenza, forse troppo inebriato per fare altrimenti, poi lasciò cadere la testa sul morbido cuscino e chiuse gli occhi.
Mormorò qualcosa, delle parole farfugliate a metà tra il sonno e la veglia, ma la principessa le capì ugualmente, e, anche se lui non la stava guardando, sorrise.

"Ti amo..."

Astrid si adagiò accanto a lui, appoggiando la testa al suo petto.
Sentiva il battito del suo cuore, e la regolarità del suo respiro, accompagnato da quel leggero russare che ormai le era familiare.

Lionel sembrava essersi addormentato, ma ancora la stringeva forte a sé, quasi temesse che, se avesse allentato la presa, lei sarebbe sparita, ma la ragazza non aveva alcuna intenzione di andarsene.

Un Rubino per la Regina Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora