📍Abu Dhabi, 2024
Abu Dhabi, è una città particolare, del quale non avrei mai pensato di potermi innamorare.
All'interno dei suoi confini amalgama alla perfezione la bellezza e l'antichità del mondo arabo all'artificialità e modernità dell'occidente, creando un atmosfera unica nel suo genere, difficilmente replicabile in altre parti del globo.
Un vero e proprio diamante luminoso nel deserto degli emirati, nel quale non a caso, da anni si conclude la stagione di formula 1, regalando ai tifosi l'emozione dell' ultima gara dell'anno.
Abu Dhabi rappresenta un cerchio che si chiude. Il momento in cui si tirano le somme guardando con un occhio al futuro e con l'altro al passato, ripensando senza troppa nostalgia al cammino appena percorso.
Se penso a quante cose sono cambiate dalla prima volta che ho messo piede su questa pista polverosa, quasi mi vengono i brividi.
Sono stata un pilota di formula 2, per qualche settimana persino un pilota di formula 1 anche se solamente sulla carta.
Sono diventata un ingegnere, un insegnante e poi nuovamente un ingegnere.
Ho fatto parte e faccio parte tutt'ora del team più famoso del mondo, con il quale ho sofferto, imprecato e pianto, ma con il quale ho sopratutto sorriso e festeggiato.Come oggi d'altronde.
Di fronte a me, seduti al grande tavolo rotondo ci sono Edo e Matteo, intenti ad applaudire al discorso appena concluso, tenuto da Domenicalli.
In questi sei anni entrambi sono stati le mie rocce, due compagni di risate e leggerezza in un mondo frenetico fatto di tanta serietà.Per tutti e due questa è stata l'ultima stagione in Ferrari e per quanto io sia felice per i loro nuovi impieghi, so già che mi sentierò un po' persa in fabbrica senza di loro.
I miei fratelloni
E poi accanto a me c'è Charles, ovvero il vero motivo per cui tutti quanti intorno a questo grande banchetto stiamo sorridendo soddisfatti.
Indossa un completo scuro su misura di Armani abbinato ad una semplice camicia bianca.
Un look basico, probabilmente tra i più sobri dell'intera serata
Eppure ai miei occhi è a dir poco bellissimo.
Anzi, rettifico. Bellissimo sarebbe un eufemismo. Questa sera Charles Leclerc è innegabilmente un Dio sceso in terra.
Sul suo viso è dipinto un sorrisetto nervoso, messo lì a mascherare il tripudio di emozioni che gli vorticano in testa in questo momento.
Non posso leggergli nel pensiero, ma sono sicura, che al di là dell'ansia dovuta al discorso che dovrà recitare tra poco, è felice come un bambino.Un titolo mondiale non è qualcosa che si vince tutti i giorni, figuriamoci due, uno in fila all'altro.
Il suo nome viene scandito con toni autoritari dalla bocca di Rosberg, incaricato di consegnare i premi ai primi tre classificati.
Charles sospira impercettibilmente, sistemandosi meticolosamente il nodo della cravatta.
Prima di alzarsi da tavola mi dedica un dolce bacio sulle labbra, un bacio che mi scalda, ma che sopratutto da a lui la tranquillità necessaria per affrontare questo momento.Le sue mani tremano leggermente nel momento in cui gli viene consegnata la coppa, ma nonostante questo sul suo viso i suoi occhi brillano sinceri.
"Grazie mille a tutti" esordisce, sovrastando gli applausi "L'anno scorso ho imputato la mancanza di parole all'emozione del primo titolo mondiale ma quest'anno mi rendo conto che nonostante sia per me la seconda volta, le sensazioni sono le stesse, se non addirittura più forti"
Il suo sguardo si sposta dalla coppa al nostro tavolo, accennando un sorriso felice che mi fa andare in brodo di giuggiole, completamente ammaliata dalla sua genuina semplicità.
"Mi sono ripromesso di non dilungarmi troppo, ho promesso al mio team di lasciarli andare dormire presto"
Una risata si impadronisce della platea prima che la voce melodiosa del monegasco risuoni nuovamente dagli altoparlanti.
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Just Breathe ||Charles Leclerc||
Fanfiction"La verità è che voglio te. Voglio svegliarmi ogni mattina con il tuo respiro che mi solletica il collo. Voglio portarti a fare colazione al mare la domenica mattina e ridere dei baffi che ti si formano sulle labbra per colpa del cappuccino. Voglio...