𝟒𝟕. 𝐀 𝐍𝐚𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐩𝐮𝐨𝐢...

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Charles
Per mesi avevo sognato quel momento.
Il momento in cui avrei rivisto Lu, annullando finalmente quella distanza forzata che ci aveva tenuti distanti per mesi, e che poteva essere colmata solamente dal potere di abbraccio.

Quindi l'abbracciai forte.
La strinsi tra le mie braccia inspirando il suo dolce profumo di vaniglia, misto al classico odore di cannella proveniente da una candela natalizia poco distante.
Sentendomi finalmente in pace con il mondo. Il mio mondo.

"Avresti potuto fare almeno l'albero di Natale" bofonchiò con tono scherzoso, allontanandosi di malavoglia dal mio petto, guardandosi intorno con fare curioso

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"Avresti potuto fare almeno l'albero di Natale" bofonchiò con tono scherzoso, allontanandosi di malavoglia dal mio petto, guardandosi intorno con fare curioso.
Il mio appartamento in Promenade de Champion era grande. Probabilmente troppo grande per una persona sola, ma nonostante questo continuavo a pensare di aver fatto l'investimento migliore della mia vita firmando quel contratto d'acquisto.
Avevo sognato a lungo di potermi permettere una casa mia, una casa da arredare secondo i miei gusti e le mie esigenze, nel quale vivere come volevo.
Ma complici le innumerevoli trasferte dell'ultimo periodo e l'umore non sempre ottimo, non mi ero mai veramente preso il tempo per decorarlo ne tanto meno per farlo mio.
"potremmo farlo adesso" proposi, indicando con un rapido cenno del capo le scatole accatastate in un angolo dell'atrio "ho tutto il necessario, ho persino comprato un abete alto due metri che quasi non passava dalla porta" spiegai, ripensando con ilarità alla faccia del fattorino, perplesso davanti al mio stipite, decisamente sproporzionato rispetto allo scatolone.

"ma sono le due del mattino ed è Natale" constatò lei aggrottando la fronte cercando di capire se fossi serio oppure no "tu vuoi veramente farlo ora?"

"c'è qualche legge che impedisce di decorare un albero di plastica durante la notte di Natale che non conosco?" la canzonai posando le mani sui fianchi in attesa di una risposta che sapevo benissimo non sarebbe arrivata "no? Ottimo" dissi, con un plateale battito di mano "mettiamoci a lavoro, domani Isa farà colazione con latte e biscotti, e un capolavoro degno di SantaClaus a farle da cornice"

"tu sei matto" constatò, scrollando le spalle divertita, seguendo ogni mio movimento lasciandosi poi andare ad un lungo sospiro. Arrendendosi definitivamente al mio eccesso di creatività notturna "Ti aiuterò" acconsentì "ma solo perchè questa casa é di una tristezza spaventosa e non voglio che mia figlia pensi che il Natale equivalga a questa sottospecie di prefabbricato fatto di plastica, nel quale la cosa più simile ad una boccia è la lampadina pericolante in dispensa, intesi?"

"O perchè sono irresistibile?" replicai, mettendomi in testa un buffo cappello da elfo che la fece scoppiare a ridere in una risata così cristallina che mi sciolse il cuore.
Letteramente. Se fossi morto sentendo quel suono, sarei morto contento.

"prima il pigiama a quadretti ora il cappello da elfo...voi celebrità monegasche avete gusto non c'è che dire" Le sue dita sisterono delicatamente il pompom di cotone di quella cuffia improponibile, prima di rubarmi dalle mani le lucine e farmi una linguaccia "dai muoviamoci o non finiremo mai. A questo posto serve un restauro festivo completo e Dio solo sa quanto ci metteremo"

Just Breathe ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora