𝟑𝟓. 𝐀𝐮 𝐏𝐚𝐥𝐚𝐢𝐬, 𝐂𝐡𝐞𝐳 𝐒𝐢𝐧é

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Charles

📍principato di Monaco

Avete mai immaginato come si potesse sentire un gladiatore attorniato dai leoni?
Beh se non lo avete mai fatto, vi posso garantire che avere al proprio fianco una Chrissie Briant palesemente incazzata, ci si avvicinava parecchio.

"se non fosse che adoro la chimica più di ogni altra cosa ti avrei già buttato giù dalla scogliera" commentò acida quest'ultima ravvivandosi con un gesto della mano le morbide onde bionde che le ricadevano sulla schiena, lasciandosi poi scappare un gemito di frustrazione.

"Credimi se fosse per me qui non ci saremmo nemmeno venuti, avevo altri programmi per la serata" sentenziai, giocherellando nervosamente con i gemelli della mia camicia, mentre sulla facciata del Museo Oceanografico venivano proiettate formule e numeri,che solo a vederli mi fecero tornare il mal di testa, tenuto a bada fino a quel momento "non capisco un cazzo di chimica, e come se non bastasse questo, mi tocca fare una figuraccia davanti al principe Alberto e a tutte le persone influenti del principato"

La bioda accanto a me accennò una risata palesemente sarcastica, prima di scoccarmi un'occhiata piena di risentimento nei miei confronti "Programmi principino? Quali programmi? Rintanarti nella tua barca come un topo e bere fino a stare male sperando che qualcuno ti ripeschi dal tuo vomito e ti rinbocchi le coperte?" scosse il capo "Io non sono Rebecca ne Daniel. Non voglio consolarti ne trovare una scusa alle tue cazzate. Tu hai pensato solamente a te stesso Leclerc, e sarai pure riuscito nell'intento di rovinare la vita a Lu, ma ti svelo una cosa. Potrai anche essere il migliore pilota di tutti i tempi, diventare campione del mondo, ma ai miei occhi sei e rimarrai per sempre un grandissimo stronzo. Chiaro?"

Le sue parole e la fermezza con il quale le aveva pronunicate mi colpirono come uno schiafo in pieno viso, ferrendomi nell'orgoglio

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Le sue parole e la fermezza con il quale le aveva pronunicate mi colpirono come uno schiafo in pieno viso, ferrendomi nell'orgoglio. Mettendo nero su bianco ciò che lei, la ragazzina americana che tutti adoravano pensava di me. Ero uno stronzo, un mostro, un ragazzo pieno di boria.
Tutto ciò che al mio arrivo in Formula 1 mi ero ripromesso più e più volte di non diventare.

"Chris..." tentai di replicare, ma era troppo tardi.
Nel tempo che avevo perso nel cercare una scusa che provasse a salvare il salvabile, lei aveva già oltrepssato il red carpet, dirigendosi a passo svelto verso l'entrata del grande edificio.

"ascolta" intimò, una volta che l'ebbi raggiunta all'interno del museo "lo scopo di questa serata è quella di carpire più informazioni possibili sulle molecole chimiche da usare sulle monoposto in vista dell'anno prossimo. Non mi aspetto che tu prenda appunti tantomeno che tu capisca. Mattia ti ha affiancato a me solo perchè sei del posto e perchè vuole che il tuo nome finisca sul giornale di domani. Perciò fai quello che ti pare. Bevi, parla con qualcuno, fingiti consapevole di ciò che sta succedendo qui dentro, non mi interessa. L'unica cosa che voglio è che tu mi stia alla larga" sbraitò, prendendo dal tavolino accanto al portone un calice di Champagne "ci vediamo all'uscita tra due ore"

Just Breathe ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora