𝟖. 𝐆𝐢𝐚𝐝𝐚

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Il tramonto quella sera era diverso.
Più malinconico meno acceso, più triste.
Lasciai che la brezza marina mi sferzasse il viso insinuandosi fin nelle ossa, lungo le vertebre e giù per la schiena, lasciata scoperta dal tubino di Pailettes.
Sospirai guardando per l'ennesima volta il cellulare. Speravo di veder comparire un messaggio da parte di Charles sulla schermata, ma qualcosa mi diceva che un ritardo di quasi un'ora era più chiaro di qualsiasi risposta scritta. Non sarebbe venuto.
Scossi il capo, bevendo un lungo sorso di Champagne dal mio calice.
Ormai arresa alla vergogna di aver ricevuto un due di picche sotto gli sguardi impietositi di Chrissie e Rebecca, impegnate chissà dove con i loro rispettivi accompagnatori.

"mai fidarsi di un pilota Lu" pensai, appoggiandomi meglio alla ringhiera del grande terrazzo, indecisa se andarmene o meno. Quella festa sembrava essere partita con il piede sbagliato fin dall'inizio e chissà cosa sarebbe potuto succedere se fossi rimasta.

Guardai il mio riflesso nella grande porta finestra e subito scacciai l'idea di scappare via a gambe levate. Quell'outfit, quel trucco e quei capelli mi erano costati energia e tempo sottratti al lavoro e al riposo e non esisteva che andassero sprecati per colpa di un ragazzo.
Sorrisi alla Lucrecia dello specchio e rientrai a testa alta nella grande sala, imponendomi di provare a divertirmi almeno un po'.

Mi aggregai alla compagnia di Edoardo composta da Sebastian, Daniel e Kimi intenti a bere una birra al bancone.
Fui accolta con benevolenza da tutti e quattro, e nonostante la differenza di età e la netta minoranza in fatto di estrogeni mi sentì subito a mio agio tra loro.
Sebastian con il quale avevo scambiato solamente qualche parola nonostante frequentassimo gli stessi spazi da più di un anno, si dimostrò subito super disponibile e interessato a conoscermi meglio. Mi fece tante domande sui miei studi e sulla mia carriera passata, azzardando addirittura l'ipotesi di un mio ritorno in pista magari nel campo dell'elettrico.
Daniel era esattamente come tutti me lo avevano descritto: simpatico, alla mano e con un sorriso a dir poco contagioso. Con lui e le sue battute il nostro tavolo fu invaso da una marea di risate e buon umore che coinvolse anche il più chiuso del nostro quintetto sgangherato, Kimi Raikkonen.
Nonostante tutti lo sopranominassero Iceman per il suo carattere freddo e calcolatore, era da sempre il mio pilota di Formula 1 preferito e quando glielo confidai quella sera, lui mi ringraziò con un abbraccio caloroso che lasciò me e tutti gli altri di stucco.
Le ore passarono e con loro aumentarono anche le bottiglie di birra vuote sul banco. La spensieratezza regnava sovrana tra noi e tra chiacchiere futili e tanta allegria mi ero persino dimenticata del bidone che mi aveva tirato il monegasco. O almeno ci ero riuscita fin quando Edo facendo scorrere lo sguardo sulla sala non aveva intravisto il giovane ferrarista farsi largo in mezzo alla folla.

"C'è Charles!" aveva esclamato, prendendomi alla sprovvista facendomi andare di traverso l'ultimo sorso della mia pinta provocandomi un attacco di tosse "e a giudicare da chi è con lui non mi stupisce ci abbia messo tanto ad arrivare" continuò mentre Ricciardo mi dava una leggera pacca tra le scapole cercando di farmi stare meglio.
Quando mi fui ripresa, paonazza in viso per la mancanza di fiato alzai gli occhi da terra seguendo lo sguardo dell'italiano. Trovandomi a fissare la sagoma di Charles intento a chiacchierare tranquillamente con Gasly, mentre teneva per mano una ragazza dai capelli biondi che nonostante mi desse le spalle era più che riconoscibile, Giada.

Tutto d'un tratto il buon umore che avevo provato durante la serata sparì, lasciando spazio ad un grande vuoto simile alla malinconia.

Perchè non me lo hai detto?

Vettel si sbracciò per farsi vedere dal suo compagno di squadra ed io avrei tanto voluto che il terreno mi inghiottisse all'istante.
Leclerc non si accorse subito della mia presenza vista la stazza del finlandese, che mi copriva per buona parte, ma quando i nostri occhi si incontrarono il suo bel viso sbiancò, diventando quasi dello stesso colore della camicia che indossava.
Nessuno apparte me parve notarlo e il giovane enfant prodige e la sua ragazza presero presto posto insieme a noi.

Just Breathe ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora