𝟏𝟖. 𝐒𝐛𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚𝐭𝐚

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Charles

Quella serata era sbagliata, totalmente sbagliata

Guardai Giada seduta accanto a me intenta a bere tranquillamente un sorso di Champagne dal suo calice, mentre davanti a me evidentemente a disagio c'era Lu, accompagnata da Ander, il ragazzo riccio con il quale avevo fatto a botte.

Credetemi, se fosse stato per me e molto prababilmente anche per Lucrecia, quella cena a Shanghai non sarebbe mai esistita.
Era già stato abbastanza frustrante fare tutto il viaggio con Giada appiccicata a me come una cozza e Lu a pochi passi da noi. Ma il colpo di grazia che mi fece per un attimo pensare di poter perdere quell'ultimo briciolo di sanità mentale che mi rimaneva, era stato il tragitto che divideva l'areoporto cinese dal nostro albergo. Quando per una strana coincidenza ci eravamo ritrovati a condividere il taxi con il pupillo di casa Pirelli.

La spagnola era visibilmente in imbarazzo come me del resto.
La napoletana invece, parve non accorgersi del nostro stato d'animo e incominciò a chiacchierare tranquillamente con il cileno, totalmente a suo agio in quella macchina decisamente troppo stretta. Le cose si fecero ancora più esasperanti quando la biondina scoprì che lui e la mia ingegnera si conoscevano. Bombardandoli di conseguenza con un sacco di domande sul loro rapporto. Il latino rispondeva senza problemi a tutto ciò che lei gli chiedeva, anche quando toccò le questioni più private, nel quale non si fece scrupoli a far capire che l'iberica lo stuzzicava molto. Dal canto suo Lu, parlava a monosillabi scomparendo se possibile sempre di più nel rivestimento imbottito del sedile in pelle.
L'Italiana, evidentemente non ancora soddisfatta del suo interrogatorio aveva proposto ai due malcapitati di approfondire la conoscenza a cena, davanti ad un piatto di Sushi. Ander aveva subito accettato mettendo con le spalle al muro Lucrecia che con le guance ormai del colore della mia monoposto si era vista costretta ad accettare.

"credevo fosse una bella idea uscire tutti insieme" si era difesa l'italiana, quando in macchina diretti al ristorante, le avevo espresso il mio disappunto riguardante quella serata "non facciamo praticamente più nulla quando siamo a Monaco, e ho pensato che avere una tua amica e il suo ragazzo a cena con noi potesse farti piacere"

La parola "ragazzo" mi fece serrare di colpo la mascella, facendomi quasi male.
Lui non era il suo ragazzo. Era solamente l'ennesimo uomo che si era infervorato della sua bellezza e della sua gentilezza, del quale non si sarebbe fatto scrupoli ad approfittare alla prima occasione.

"È solo che quel tipo non mi piace tutto qua" risposi una volta davanti all'ingresso, chiudendo definitivamente la conversazione. Molto probabilmente le intenzioni da parte sua erano buone ma in quel momento se non fosse stato per il mio autocontrollo l'avrei probabilmente coperta di insulti lì sul marciapiede.

La prima parte della cena fu praticamente un monologo unidirezionale della mia fidanzata ai danni di Lu, ormai al limite della sopportazione.

"Sono rimasta sconvolta quando ho scoperto che ti eri lasciata con Mathias" sentenziò lei con finto fare scioccato facendola quasi strozzare "Ero convinta che vi sareste sposati, eravate così complici all'epoca"

"le storie finiscono..." si limitò a rispodere la madrilena tra un colpo di tosse e l'altro "non tutti hanno la fortuna di essere come te e Charles" accennò un sorriso palesemente falso, mentre con discrezione stringeva un pugno sotto il tavolo.

"Non va a finire bene..." pensai, sperando con tutto il cuore che Giada mollasse il colpo. Qualunque esso fosse.

"Bè ma hai accanto un bellissimo ragazzo che a occhi solamente per te a quanto vedo, vuoi dirmi che non c'è del tenero tra di voi?"

Quelle parole fecero per un attimo esitare anche Valbuena che con un leggero imbarazzo cominciò a farfugliare qualcosa di incomprensibile in spagnolo.

Just Breathe ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora