𝟑𝟑. 𝐂𝐡𝐢𝐮𝐬𝐨

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Quando ero piccola ed ero triste, io e mia Zia Marga scrivevamo un bigliettino. Non importava ciò che conteneva.
La maggior parte delle volte erano simboli, lettere, numeri o semplici scarabocchi.
Quello che contava davvero era che trasmettessi al foglietto tutta la mia tristezza, poichè sucessivamente l'avremmo bruciata nel camino.

A distanza di quindici anni sapevo bene che il valore di quel gesto era prettamente simbolico, che il mio malessere non sarebbe scomparso dando fuoco ad un pezzo di carta, ma nonostante questo in quel momento, nel mio ufficio di Maranello, avrei tanto voluto tornare bambina.

Sedermi sulle gambe di Margarita e farmi cullare dalle sue carezze, mentre all'orecchio mi sussurrava parole di conforto.

Con la speranza che prima o tardi tutto sarebbe andato meglio.

Forse è proprio la speranza che ci frega alla fine. Continuiamo ad aggrapparci a lei anche quando sappiamo che non c'è più nulla da fare per cambiare le cose.

Con Charles le cose non erano diverse.

Speravo che con il passare del tempo la rabbia nei miei confronti gli sarebbe passata. Che a mente lucida capisse che quello che avevo fatto non era per il mio tornaconto personale, bensì perchè gli volevo così bene da desiderare il meglio per lui.
Speravo di vedere ancora una volta il suo sorriso, di trovarmelo sul pianerottolo di casa ad aspettarmi dopo il lavoro, o semplicemente di poter sentire di nuovo il suo profumo.

Speravo, speravo, speravo. Non avrei mai smesso prbabilmente, ma dopo quasi un mese di assoluto silenzio, il barlume di speranza che intravvedevo in fondo al tunnel cominciava ad affievolirsi.

"posso?" Il viso scarno di Javier fece capolino dalla porta, distogliendomi dai miei pensiri, decisamente troppo ingombranti per un lunedì mattina di luglio.

"certo" replicai, invitandolo ad entrare con un cenno del capo "sei in anticipo stamattina"

"I ragazzi del team sviluppo hanno lavorato come matti stanotte" spiegò, lasciando sulla mia scrivania un plicco di cartelle e buste "speriamo ci sia qualcosa di buono su cui lavorare durante la pausa estiva"

"speriamo" commentai, lasciando distrattamente una firma sul registro revisioni "anche se a giudicare da come sono andate le ultime tre gare non siamo messi così male" diedi una rapida occhiata a tutto il materiale che avrei dovuto visionare durante la giornata, trovandomi tra le mani una busta da parte delle risorse umane, con il mio nome stampato sopra.

"e questa?" domandai, mostrandola al mio connazionale, intento a lasciare post-it di vario tipo sul mio laptop "la paga è arrivata settimana scorsa"

Lui in risposta scosse le spalle, dando una rapida occhiata alla carta intesta in cerca di qualche indizio "Magari è una lista con le offerte dalle varie scuderie. Ho sentito che Luca l'ingengere di pista di Seb ne ha ricevute parecchie nelle ultime settimane" ipotizzò, sedendosi accanto a me, visibilmente curiso di scoprirne il contenuto.

"Luca è un genio, non mi stupisce che se lo stiano contendendo" sentenziai, aprendo con un gesto secco la busta "Vista la mia reputazione nell'ultimo periodo, dubito che qualcuno voglia ingaggiarmi, e poi la Ferrari mi ha chiesto la garanzia di rimanere con loro almeno tre anni"

"bien ábrelo no?" mi incitò lui, lasciandomi lo spazio necessario per leggere in privato quelle poche righe.

"Gentile Signorina Ferreiro,
Con dispiacere le comunichiamo, che a seguito di un reclamo inoltrato da un dipendente della squadra corse, relativo al suo rendimento come ingegnere Senior, la commissione si è vista costretta a sospendere a tempo indeterminato le sue mansioni lavorative durante i fine settimana di gara.
Fino a nuovo ordine e in maniera immediata, lei è retrocessa al ruolo di assistente esecutiva.

Just Breathe ||Charles Leclerc||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora