Capitolo 17

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"Lezione numero uno della vita: imparare a cucinare per poter rimanere a casa da soli."


«Cos'è questa storia della montagna?»

«Carina come idea, no?»

Guardo mia madre come se fosse pazza.

«Ehm...», metto un dito sul mento facendo finta di pensarci. «No!»

«Non ti va mai bene niente», mi fa notare, alzando gli occhi al cielo.

«Ed è qui che ti sbagli, cara mammina. A me andrebbe anche bene un bellissimo e rilassante weekend in montagna, se solo non venisse quell'egocentrico!», sbotto, riferendomi a Patrick, ma non c'è bisogno di fare il suo nome perché mia mamma lo ha intuito fin dall'inizio.

«Oh su! È un ragazzo adorabile e tu esageri».

«Io esagero?» dico scioccata, seguendola per la casa.

«E, poi, pensavamo di andare a novembre».

«E che differenza fa?»

«Che potreste ancora diventare amici», mi rivolge un sorrisetto furbo prima di sparire con il cesto dei panni in lavanderia.

Ma non me la lascerò scappare, in fondo mi ha insegnato lei ad affrontare le discussioni.

«Pensavo...», mi appoggio allo stipite della porta con le braccia incrociate, «che io potrei anche stare a casa, visto che ho ventidue anni».

Mia madre si blocca, guardandomi per capire se faccio sul serio.

«Cosa?», chiedo senza capire.

«L'ultima volta che sei stata a casa da sola per più di due giorni, hai quasi dato fuoco al tostapane».

Alzo le mani per difendermi da quell'ingiusta accusa. «Era difettoso».

«E, dimmi, era difettosa anche la padella che hai fatto diventare nera, lasciando l'odore di bruciato nella casa per quattro giorni?»

«Okay!», sospiro, ma senza rassegnarmi. «Devo studiare, mamma. Sono grande, ormai, non dimenticherò nulla sul fuoco».

Anche se non ne sono poi così sicura, ho avuto troppe esperienze negative in cucina, l'ultima è stata proprio all'attività extrascolastica.

«La montagna è ottima per studiare».

Mette i vestiti in lavatrice, azionandola, per poi mettersi di fronte a me.

«Olivia non starai a casa da sola, verrai con noi. Che ti piaccia o meno», dice categorica e dal tono di voce capisco che non ho più speranza di convincerla.

Poi, come se non bastasse, caccia l'altra bomba. «E ad halloween accompagnerai tua sorella a fare dolcetto o scherzetto».

«Anche quest'anno? Ma ha dodici anni»

Mia madre annuisce e mi supera per tornare in cucina.

«Va bene, tanto non ho nulla da fare», sbuffo perché non mi va per niente. Fa freddo e, ogni volta, ci danno delle caramelle di merda i tirchi vicino a noi. Solo la famiglia di Patrick ha delle caramelle buonissime, ma quest'anno quella casa sarà esclusa dalla lista.

Il mio cellulare squilla e vedo che è un messaggio di Em.

"Axel Greco ci ha invitate alla sua festa di Halloween."

Cosa?

"Non la fa Patrick?"

"A quanto pare non quest'anno."

Sarà lui la volta buona?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora