Capitolo 27

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"Giuro che non mi piacciono le dediche d'amore, ma se proprio vuoi farmene una..."


Siamo in università, tutti seduti in aula, e io sono un fascio di nervi.

Oggi diranno il vincitore dell'articolo, che poi dovrà leggere ad alta voce.

Nell'ultimo periodo mi sono dedicata all'articolo notte e giorno, certo Patrick non aiutava minimamente, dal momento che non riesce mai a tenere le mani a posto quando siamo insieme. Sempre.

Mi distrae parecchio, ma se non altro mi sta aiutando a studiare storia.

Passando il tempo con lui ho potuto notare la sua immensa gentilezza e quanto sono dolce io quando sono con lui. Mi fa stare dannatamente bene.

La professoressa entra in classe e ci incita a fare silenzio prima di prendere il microfono e parlare.

«Buongiorno, finalmente oggi leggeremo l'articolo migliore. Io e i miei colleghi abbiamo fatica a trovare quello più bello, perché lo erano quasi tutti e siamo orgogliosi di questo. Congratulazioni». Un coro di applausi le fa riprendere un minimo di fiato.

«Così tanto da dare almeno tre crediti a tutti. Il vincitore ne avrà sei».

Guardo Patrick vicino a me e il suo sorriso rassicurante mi fa rilassare.

E quando stringe la mia mano nella sua, non posso che ricambiare il sorriso.

La professoressa sfoglia una busta e mi sembra di essere al serale di Amici, manca solo "We are the champions" dei Queen e l'atmosfera è la stessa.

«Il vincitore è...», secondi di silenzio interminabili. «Patrick Costa!», annuncia con un sorriso, «Che ha saputo scrivere parole emozionanti».

La prof ha gli occhi a cuoricino e io arrossisco, perché ho quasi paura di sapere cos'ha scritto il mio splendido ragazzo.

Sono felice per lui, ma allo stesso tempo aggrotto la fronte preoccupata per le "parole emozionanti" che tanto hanno fatto sognare la prof.

«Venga a leggere il suo articolo».

Patrick si alza e va verso la cattedra per prendere il microfono.

Saluta tutti con il suo meraviglioso sorriso e il mio cuore salta un battito. Non so proprio cosa aspettarmi.

«Quante volte, quando siamo piccoli, ci chiedono cosa vorremmo fare da grandi? Io nella mia testa avrò cambiato almeno cento lavori, dall'astronauta all'avvocato, ed oggi ancora non lo so».

Tutti ridacchiano, a parte me forse. Em mi chiede se va tutto bene, ma riesco solo a deglutire.

«Però si è aperta una strada nel momento esatto in cui è stata data la possibilità di scrivere questo articolo: giornalista. Così ho cominciato a partecipare a queste benedette attività extrascolastiche, sperando di focalizzarmi sul mio obiettivo, ma non sapevo che avrei avuto a che fare con l'amore.

Non che "lei" mi abbia reso le cose facili. A dire la verità, all'inizio era la storia più vecchia del mondo: io innamorato di lei e lei che vuole conoscere il mio migliore amico».

A quel punto tutti ridono divertiti, mentre io mi mordo un labbro per non esplodere. Mi sto vergognando parecchio, perché tutti hanno notato che ormai io e Patrick siamo una coppia, e mentre gli altri forse si sono già abituati, io sto vivendo ancora nel mondo delle favole.

«Ma poi l'ho conquistata, volevo rubarle il cuore come lei ha rubato il mio con la sua grande abilità nello sport, le sue capacità culinarie e la sua recitazione da Oscar.

Sarà lui la volta buona?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora