"Le cene con i vicini non sono mai una buona idea, soprattutto se hanno il figlio super gnocco."
Emma mi sta fissando senza parlare, mentre inzuppa la brioche nel cappuccino.
La bellissima giornata ci ha convinte ad alzarci prima dal letto per andare a fare colazione insieme.
So, però, che nel suo sguardo ci sono mille domande che vorrebbe farmi, così decido di anticiparla.
«È andata una merda, come si poteva prevedere. Non preoccuparti».
Si tiene la bocca per non ridere e schizzare il caffè da tutte le parti, dopodiché mi fa cenno con la mano per invitarmi a spiegare.
«Da dove comincio? Dal fatto che Axel si è ricordato di me per via dell'infelice battuta sul mio brufolo il primo giorno di università, o dal fatto che l'uovo che stavo cucinando è scoppiato, volando sul soffitto?»
Em spalanca gli occhi e si lascia andare ad una risata isterica.
«Già», annuisco, «è andata proprio così».
«C'era Patrick?»
Sbuffo. «Cos'è questa storia che ormai vuoi sapere sempre dov'è Patrick?»
Alza le spalle facendo finta di nulla. «E perché tu sei sempre così turbata quando tiro fuori l'argomento?»
«Dove vuoi andare a parare?», chiedo, posando la ciambella sul piatto e inchiodando la mia migliore amica con lo sguardo.
La vedo alzare le mani in segno di resa e poi prendere un tovagliolo per pulirsi l'angolo della bocca sporco di crema.
«Non voglio provocarti, solo che penso che lui sia cambiato con te. Nel senso, non fa più battute idiote per farti stare male».
Spalanco gli occhi e la guardo come se provenisse da un'altra galassia.
«Non troppo idiote, insomma», si affretta a precisare, ma non posso credere al fatto che cerchi di difenderlo.
Em ha ragione. Patrick non mi tratta più troppo male, e ora mi accorgo che era molto più facile gestire la sua stronzaggine che il suo strano comportamento di adesso.
Ieri avrei potuto conoscere Axel se non ci fosse stato lui ad intralciare tutte la conversazioni che provavo ad iniziare.
Probabilmente è questo il suo piano di quest'anno: sabotarmi le relazioni.
«A cosa pensi?», mi chiede Afro, continuando a fissarmi.
«Il tuo sguardo mi mette in soggezione stamattina».
Finisco la mia ciambella al cioccolato e la spremuta d'arancia, per poi decidere di fare un giro in centro prima di andare in classe.
In fondo, è ancora presto per la lezione.
«Quindi, oltre al ricordo del tuo brufolo, avete parlato di altro tu e Axel?»
«No», faccio un sorriso tirato. «Patrick sabotava ogni principio di conversazione».
Em sgrana inizialmente gli occhi per poi aggrottare la fronte. «Perché»
«Già», annuisco. «Tu lo sai?»
Rimane in silenzio per un po' ed io non capisco cosa succeda alla mia amica quest'anno.
«Oliv...», comincia, deglutendo sonoramente. Ha un'espressione imbarazzata ed io comincio seriamente a preoccuparmi.
«Vorrei chiedere a Patrick di uscire con me», sputa fuori. Vedo il suo petto trattenere un po' d'aria per poi farla uscire.
È nervosa.
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Sarà lui la volta buona?
RomancePer Olivia è iniziato l'ultimo anno di università e ancora non riesce a mandare giù il fatto di non aver rivelato i suoi sentimenti a uno dei ragazzi più belli della facoltà: Axel Greco. Ad una lezione di cinema, però, la professoressa espone la nuo...